Kilian Jornet è il Re delle Alpi: in meno di 20 giorni ha scalato gli 82 Quattromila tra Svizzera, Italia e Francia

Kilian Jornet è il Re delle Alpi: in meno di 20 giorni ha scalato gli 82 Quattromila tra Svizzera, Italia e Francia
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Vegard Breie

Alpinismol'impresa

Kilian Jornet è il Re delle Alpi: in meno di 20 giorni ha scalato gli 82 Quattromila tra Svizzera, Italia e Francia

Lo scialpinista iberico ha scritto un altro pezzo di storia grazie a un’impresa che ha dello straordinario. In soli 19 giorni, Kilian Jornet i Burgada è riuscito a scalare con la sola forza umana tutti i Quattromila delle Alpi stracciando il record di chi prima di lui era riuscito a concatenare le cime dell'arco elvetico, italiano e francese.

È un'impresa che rimarrà senza dubbi a lungo nella storia quella che l'ex campione del mondo di sci alpinismo e ora alpinista e skyrunner catalano Kilian Jornet i Burgada è riuscito a portare a termine sabato 31 agosto, dopo poco meno di 20 giorni dall'inizio della sua Alpine Connections. Il progetto, già portato a termine da altri (Ueli Steck nel 2015) che tuttavia ci avevano impiegato il triplo del tempo finale rispetto al record dello spagnolo, era quello di connettere le ben 82 cime oltre i 4000 metri delle Alpi svizzere, italiane e francesi utilizzando la sola forza umana, ossia muovendosi a piedi oppure in bicicletta.

La grandezza di Jornet (che ormai da una decina di anni è impegnato in una serie di prove per migliorare i record di salita e discesa in autosufficienza dalle montagne più alte della Terra) sta nei numeri finali di quella che può essere considerata un capolavoro di fatica, costanza e resilienza: 1207 km percorsi a piedi o in bicicletta, 82 cime che superano i 4000 mt per un totale di 75.344 metri di dislivello positivo, 267 ore 45 minuti e 16 secondi di piena attività e una media di sole 5 ore e 17 minuti di sonno.

LE TAPPE

Jornet ha deciso di cominciare il suo tour dalla Svizzera quando il 13 agosto ha scalato il Piz Bernina (4049 m), per dedicarsi nei giorni successivi ad altre cime altrettanto complicate, tra cui il Finsteaarhorn (4272 m), il Jungfrau (4158 m), il Weissmies (4017 m), il Nadelhorn (4327 m) e il Grand Combin de Grafeneire (4314 m), che ha chiuso il ciclo delle vette svizzere. La giornata del 24 agosto è stata caratterizzata da uno spostamento di "soli" 45 km in bicicletta verso la Val Ferret dove Jornet si è preso un giorno libero (a causa anche del meteo avverso) per dedicarsi nelle ore successive all’assalto del Monte Bianco. 

Jornet è ripartito dunque nella giornata del 26 agosto muovendosi dalla cresta delle Grandes Jorasses lungo le vette principali, come Punta Walker (4208 m) e Punta Margherita (4066 m) per chiudere sul leggendario Dente del Gigante (4013 m). Il versante italiano dell’impresa, denominato simpaticamente "Spaghetti Tour", ha consistito nelle successive 3 tappe. Delle prime due, dedicate esclusivamente al Monte Bianco, è la seconda (29 agosto) a dare la vera misura dell’incredibile impresa: ben 16 cime affrontate in 29 ore e 25 minuti (togliendo le 4 ore di sonno al bivacco Eccles) per un totale di 47 km di sola cordata con picchi tra il Mont Maudit (4465 m), il Dôme du Gôuter (4304 m) e il Monte Bianco di Courmayeur (4748 m).

Gli ultimi due giorni sono stati caratterizzati dalla scalata del Gran Paradiso (4061 m) e dai 55 km di bicicletta per spostarsi in Val d’Isère, punto di partenza dell’ultima straordinaria giornata che ha visto Jornet scalare infine le cime Dôme des Écrins (4015 m) e Barre des Écrins (4102 m). Per gran parte delle tappe, oltre a essere seguito da un fidato gruppo di fisioterapisti, preparatori ma anche registi per testimoniare le sue gesta, Jornet è stato accompagnato lungo il percorso da amici-colleghi che hanno condiviso con lui alcune cordate o spostamenti in bicicletta come Philip Brugger, Mathéo Jacquemoud, Emily Harrop, Benjamin Vedrines, Jules Henri e Vivien Bruchez.

LE PAROLE

"Il mio sogno si è realizzato. Si è trattato dell’attività più tosta che ho mai dovuto affrontare, fisicamente e mentalmente, ma anche la più affascinante. Grazie a tutte le persone che mi hanno supportato in questo progetto", scrive su Instagram il 36enne di Sabadell che ora ammette di voler prendersi dei giorni di riposo prima di pensare alla prossima sfida che quasi sicuramente arriverà entro qualche mese.

Infatti, solo un anno fa Jornet riusciva nel suo intento di concatenare 177 cime oltre i 3000 metri di quota sui Pirenei impiegando poco più di 8 giorni a coprire i 485 km e i 43.000 metri di dislivello positivo, scalando 40 di queste cime in un solo giorno. O ancora, quando nel 2017 era riuscito a scalare l'Everest per due volte in una sola settimana senza ossigeno e in una sola mandata, epopea cristallizzata anche in un docufilm dal titolo "Path to Everest".

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