Mai più minorenni, disabili, pensionati e impreparati sull'Everest inviolato nel 2015

Mai più minorenni, disabili, pensionati e principianti sull'Everest inviolato nel 2015
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Mai più minorenni, disabili, pensionati e impreparati sull'Everest inviolato nel 2015

Per la prima volta dal 1974 nessun alpinista nell'arco di quest'annata è riuscito e riuscirà a salire sul Tetto del mondo, soprattutto a causa del terribile terremoto che ha colpito lo scorso 25 aprile il Nepal. Da qui infattii partono alla conquista del re degli 8000 la maggior parte delle spedizioni, che in futuro saranno soggette a limiti più rigidi dal governo di Kathmandu.

Alla base di questa importante decisione c'è la volonta di arginare il numero di incidenti e di perdite di vite che in particolar modo ha colpito il versante nepalese: negli ultimi 2 anni sulla montagna sono morti in 39 tra sherpa e alpinisti. Una cifra senza precedenti.

Al di là del limite per gli over 75 e quello portato da 16 a 18 anni per i più giovani che vogliono tentate la vetta, dalla prossima primavera dovrebbe soprattutto essere posto un parziale freno alle attività commerciali di agenzie viaggio specializzate nelle scalate himalayane, che negli anni hanno fatto crescere in modo esponenziale la presenza di turisti d'alta quota non sempre preparati ad affrontare la Zona del Morte.

Con le nuove regole, senza avere alle spalle almeno un'ascesa oltre i 6500 metri, non sarà più possibile ottenere il permeso per andare sull'Everest. Tra gli altri, il recente quinto tentativo fallito del giapponese Nobukazu Kuriki, che provava a toccare gli 8.848 metri nonostante avesse perso per congelamento 9 dita dei piedi, ha inoltre spinto Kathmandu a porre dei limiti anche per coloro che sono portatori di una grave disabilità.

Questo vuol dire che se non fossero già arrivati in cima il neozelandese Mark Inglis, privo di entrambe le gambe, e l'americano Erik Weihenmayer, primo non vedente a conquistare l'Everest, non avrebbero forse potuto realizzare il loro sogno se avessere aspettato il 2016. Pensare che Reinhold Messner è stato il primo uomo a conquistare tutti e 14 gli Ottomila e a salire in solitaria e senza ossigenzo sull'Everest senza 7 dita dei piedi, che gli sono state amputate dopo il disperato tentativo di soccorrere il fratello Günther sul Nanga Parbat nel 1970.

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La fuoriclasse americana ha scelto il nome (pensando all'aurora boreale che ha visto per la prima volta nei giorni scorsi) della creatura che le è stata assegnata con l'ennesima perla a Levi. Un luogo che mi fa sempre riflettere su tutti gli aspetti della vita per cui sono grata. Il ringraziamento della famiglia Lorenzi.