Ibu, altro scivolone. Cambiano le regole di Ibu Cup, ma non viene comunicato. 4 norvegesi "a piedi"

Abbiamo già spiegato la scorsa settimana come le nuove regole decise a settembre non siano ancora state ufficializzate nonostante siano entrate in vigore. Le conseguenze di questa mancanza di comunicazione si sono potute toccare con mano nel weekend.

Infatti tra le regole modificate a settembre c'è anche quella che riguarda i contingenti nazionali di Ibu Cup. Fino al 2013-'14 la nazione organizzatrice della tappa poteva far gareggiare 2 atleti extra rispetto alla propria quota.

Ora invece la nazione ospitante ha diritto a una quota fissa di 6 posti, indipendentemente dal proprio contingente. In altre parole i Paesi dotati di contingente massimo (6) non beneficiano più di pettorali-extra nelle tappe casalinghe del circuito cadetto.

Peccato che in seno all'Ibu nessuno si sia preso la briga di avvertire le federazioni nazionali. La Norvegia infatti aveva convocato 8 uomini e 8 donne per le prove di Beitostølen, convinta appunto di avere a disposizione 2 posti in più rispetto al proprio contingente base.

Invece, nel momento di iscrivere gli atleti alle gare, i tecnici norvegesi hanno scoperto il cambiamento regolamentare. La conseguenza è stata che Vetle Ravnsborg Gurigard, Kristoffer Skjelvik, Maren Wangeesten e Thekla Brun-Lie non hanno potuto partecipare all'evento e sono dovuti rimanere a guardare.

Bisogna sottolineare come l'Ibu sia recidiva in tema di mancata comunicazione delle regole. Non dimentichiamoci come lo scorso anno si ebbe la certezza solo a gennaio che le gare dei Giochi olimpici non avrebbero avuto valore per la Coppa del Mondo.

Riportiamo quindi ancora una volta le parole del canadese Jim Carrabre che a giugno aveva lanciato la propria candidatura alla presidenza dell'Ibu dichiarando di "voler portare il biathlon nel mondo moderno dal punto di vista manageriale, strutturale e della trasparenza".