I Mondiali di skiroll biathlon di Tjumen hanno fatto nascere una nuova stella, almeno sul fronte russo. Si tratta di Kristina Ilchenko distintasi sia per i risultati sportivi (senza mezzi termini è stata la salvatrice della patria per la nazione di casa) che per le qualità estetiche...
Lunedì 25 Agosto 2014
La ventunenne nativa di Labytnangi, città situata proprio sul circolo polare artico in prossimità del fiume Ob, ma trasferitasi proprio a Tjumen per praticare biathlon ha conquistato le uniche medaglie d'oro russe della manifestazione nella sprint e nell'inseguimento della categoria junior.
A livello agonistico Ilchenko si è fatta notare soprattutto con gli skiroll ai piedi, mentre in inverno ha disputato solamente gli Europei junior di Nove Mesto 2014 dove ha messo in mostra un buon passo sugli sci stretti, ma al tempo stesso grosse lacune al poligono, soprattutto in piedi.
Di sicuro per lei non sarà facile emergere dallo sterminato (e spietato) movimento, tuttavia in Russia llchenko sta vivendo il suo momento di gloria grazie al doppio oro junior e al suo aspetto fisico. Proprio l'avvenenza della siberiana è stata l'argomento di un paio di domande rivoltele dalla testata Soviet Sport.
"Non credo che i carichi di allenamento del biathlon rovinino il corpo delle atlete, basta dare un'occhiata alle donne più forti del mondo. Darya Domracheva e Kaisa Mäkäräinen vincono, ma i loro fisici sono molto femminili. Anche io cerco di esserlo sempre e mi piace curare il mio aspetto. Per esempio prima dei Mondiali di Tjumen mi sono fatta la manicure.
Al riguardo ogni tanto ho postato foto ricercate sui social network (come quella in testa all'articolo, ndr), però se mi proponessero di effettuare un photo-shooting per qualche rivista probabilmente rifiuterei. Non mi sento assolutamente pronta per posare nuda come Miriam Gössner. Ho grande rispetto per la scelta di Miriam, ma al momento io non la farei perché sono un'atleta e non una modella. Proprio per questo il mio sogno è riuscire a partecipare ai Giochi Olimpici di Pyeong Chang 2018, anche se so che sarà difficilissimo".
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