Lukas Hofer a Poligono 360 dopo i due podi sfiorati: "Surreale gareggiare ad Oberhof senza il solito pubblico"

Lukas Hofer a Poligono 360 dopo i due podi sfiorati: 'Surreale gareggiare ad Oberhof senza il solito pubblico'
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Biathlonl'intervista

Lukas Hofer a Poligono 360 dopo i due podi sfiorati: "Surreale gareggiare ad Oberhof senza il solito pubblico"

Nel tradizionale appuntamento a cura di Dario Puppo e Massimiliano Ambesi, il biatleta altoatesino ha raccontato il suo ottimo weekend di gare ad Oberhof, dove ha colto un 4° ed un 5° posto, oltre al 7° nella Single Mixed con Dorothea Wierer.

Lukas Hofer ha iniziato il 2021 nel migliore dei modi: 4° nella sprint e 5° nell'inseguimento, andati in scena sul tracciato tedesco di Oberhof, per la prima delle due tappe di Coppa del Mondo nella località tedesca dove già mercoledì si ricomincerà a gareggiare.

La coppia Puppo e Ambesi ha iniziato questa dodicesima puntata di Poligono 360, l'approfondimento di Eurosport dedicato alle discipline invernali, chiedendo al trentunenne altoatesino di raccontare le fasi più concitate della gara di sabato, in particolare l'ultimo poligono: "Sono arrivato al poligono in una situazione anomala; solitamente eravamo abituati ad entrare nello stadio sommersi dal tifo del pubblico, purtroppo quest'anno la situazione è diversa. Diciamo che ho notato più facilmente gli errori avversari senza il classico boato del pubblico. Ho il rammarico di aver perso due podi per un errore di troppo, ma le prestazioni sugli sci mi lasciano molto soddisfatto".

E sul buonissimo feeling con questa località ha affermato: "Ad Oberhof mi sono sempre trovato bene, quest'anno le condizioni meteo erano anche migliori rispetto al solito. Questa è la pista dove ho esordito in Coppa del Mondo e dove mi piacerebbe concludere la carriera con i Mondiali del 2023, anche se le Olimpiadi in casa del 2026 sono un'occasione straordinaria".

Un futuro da allenatore? "Mi sono già portato avanti svolgendo il corso maestri, mi piacerebbe un domani stare dietro il cannocchiale..."

"Ho vissuto una carriera gareggiando con Bjorndalen, Fourcade e Boe. A mio parere il più completo è stato Martin Fourcade; quando ho esordito in Coppa del Mondo il biathlon era leggermente diverso: si poteva essere meno competitivi o al tiro o sugli sci, ora bisogna essere competitivi su entrambe le cose, infatti si rischia di meno al poligono per questo motivo" - ha spiegato parlando dei grandi campioni con i quali ha avuto l'onore di gareggiare.

Una stagione, questa, non iniziata nel migliore dei modi tuttavia: "Purtroppo nel ritiro pre-stagionale a Oberhof, a fine ottobre, ho contratto il Covid. Questa cosa, oltre a farmi perdere giorni preziosi di allenamento, mi ha tolto anche un po' di tranquillità; fortunatamente mi sono ripreso bene e, eccetto qualche problema di saturazione, sono tornato in una condizione accettabile".

Crescono anche i giovani, in una squadra azzurra sempre più competitiva: "Tommaso (Giacomel) e Didier (Bionaz) sono due giovani interessanti e stanno migliorando di gara in gara; anche Bormolini sta andando molto bene in questa prima parte di stagione. Sono importanti i risultati buoni di tutti, perchè spingono l'intera squadra a fare sempre di più".

In conclusione un pensiero sulla situazione attuale: "Noi siamo fortunati a poter gareggiare, basti vedere cosa sta succedendo anche nello sci alpino con il rinvio di Wengen. Bisogna stare attenti ma è giusto proseguire, visto che ne abbiamo le possibilità e per rispetto di chi non può lavorare a causa di questa pandemia; anche solo per dare un momento di svago e regalare qualche soddisfazione a chi è forzatamente a casa, e spero già da mercoledì di poter far gioire i tifosi davanti alla TV".

 

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