La tappa di Ruhpolding è terminata con una staffetta femminile caratterizzata da numerose assenze illustri fra le squadre di vertice e da un epilogo quasi surreale.
La vittoria è andata con merito all'Ucraina, favorita della vigilia e una delle poche formazioni a essersi schierata a ranghi compatti. Al lancio Irina Varvynets ha fatto il proprio dovere rimanendo nei quartieri nobili della classifica, dopodiché Yuliya Dzhyma - autentica MVP di giornata - ha guadagato solitaria il comando delle operazioni. Valj Semerenko ha mantenuto il margine acquisito nonostante sia finita nell'anello di penalità dopo il tiro a terra. A chiudere Olena Pidhrushna ha visto progressivamente ridursi il proprio vantaggio, ma è riuscita a resistere in volata grazie a una clamorosa ingenuità di Laura Dahlmeier, che l'aveva raggiunta.
La bavarese - autrice di una performance superlativa - ha iniziato il rettilineo finale sulle code dell'ucraina, ma incredibilmente anziché uscire dalla sua scia e imboccare la corsia centrale, si è incaponita nel volerla sorpassare a sinistra dove non c'era lo spazio fisico per farlo, vista la presenza delle transenne. Resasi conto dello svarione la giovane tedesca ha abortito la propria volata dovendosi accontentare del secondo posto.
Alla Germania padrona di casa resta l'amaro in bocca. Tuttavia, alla luce del quartetto schierato e di come si erano messe le cose, la piazza d'onore è un risultato insperato. Infatti le teutoniche - tra malanni, esperimenti e pause strategiche - si sono presentate con Karolin Horchler al lancio e Miriam Gössner in seconda frazione. Entrambe non hanno certo brillato (la bavarese è persino finita due volte nell'anello di penalità), pertanto a metà gara il quartetto tedesco pagava addirittura 2 minuti all'Ucraina. Ci ha pensato una splendida Maren Hammerschmidt a raddrizzare la situazione, dopodiché la già citata Laura Dahlmeier ha quasi completato una clamorosa rimonta prima di sfidare, senza successo, il principio di impenetrabilità dei corpi solidi.
Terzo posto per l'Italia che ha ottenuto un risultato in linea con le potenzialità della vigilia. Anzi, sulla carta solo l'Ucraina appariva superiore alle azzurre. Comunque Lisa Vittozzi, Karin Oberhofer, Alexia Runggaldier (inserita in sostituzione dell'ammalata Federica Sanfilippo) e Dorothea Wierer si sono tutte espresse vicine ai propri limiti attuali e hanno occupato con merito il gradino più basso del podio.
In altre parole le tre nazioni sul podio della staffetta di Ruhpolding sono le medesime già viste su quello di Hochfilzen, seppur in ordine invertito.
Quarta la Russia, autrice di una gara in linea con quella della Germania. Dopo due frazioni tra il negativo e il disastroso firmate da Ekaterina Shumilova e Daria Virolaynen, Ekaterina Yurlova e Olga Podchufarova hanno rimontato sino a sfiorare la top-three. Per il movimento è preoccupante il fatto che questo sia, in linea teorica, il quartetto-tipo e il podio non sia arrivato neppure in una gara con tante avversarie rimaneggiate. Discorso analogo per la Norvegia, quinta. Sesta e settima Repubblica Ceca e Francia, orfane delle loro stelle Gabriela Soukalova e Marie Dorin Habert.
La prossima settimana si gareggia ad Anterselva. Il programma della tappa altoatesina prenderà il via giovedì 21, alle ore 14.30, con la sprint femminile.
RUHPOLDING - STAFFETTA FEMMINILE
1. UKR [Varvynets,Dzhyma,Semerenko,Pidhrushna](1+4) 1:16'14"2
2. GER [Horchler K.,Gössner,Hammerschm.,Dahlmeier] (2+11) a 1"2
3. ITA [Vittozzi, Oberhofer, Runggaldier, Wierer] (0+10) a 43"8
4. RUS [Shumilova, Virolaynen, Yurlova, Podchufarova] (2+7) a 44"9
5. NOR [Olsbu, Birkeland, Solemdal, Eckhoff] (1+13) a 1'11"5
6. CZE [Puskarcikova,Landova,Charvatova,Vitkova] (3+11) a 1'47"7
Clicca qui per i risultati completi.
Staffetta F Ruhpolding (GER)
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