La Germania conquista la staffetta mista dei Mondiali, dove l’Italia flirta con la medaglia

Sin dai primi metri del lancio la norvegese Marte Olsbu ha badato a tenere il ritmo il più alto possibile, imponendo il suo passo a tutte le avversarie. Ne è quindi nata una frazione subito selettiva, che ha sgranato oltremodo il gruppo e al termine della quale è emersa Lisa Vittozzi.

L’azzurra ha fatto leva sulla precisione (nessuna ricarica per lei) e ha cambiato al comando con un paio di secondi proprio sulla scandinava. Fra le nazioni candidate al podio sono rimaste a galla Germania e Francia, con Vanessa Hinz e Anais Chevalier a cedere rispettivamente 10” e 14”.

Più in difficoltà la Russia e l’Ucraina in quanto Olga Podchufarova ha pagato ben 36” nonostante sia stata perfetta al tiro e Olena Pidhrushna ha pasticciato con le ricariche. Si sono invece di fatto subito spente le velleità della Repubblica Ceca, poiché Eva Puskarcikova ha dovuto percorrere due volte l’anello di penalità dopo uno sciagurato poligono in piedi.

La seconda frazione ha iniziato a dare una fisionomia più definita alla competizione. Una Laura Dahlmeier piuttosto imprecisa, ma impressionante sugli sci, ha portato la Germania al comando assieme alla Francia di una solida Marie Dorin Habert e all’Italia di una Dorothea Wierer meno incisiva del consueto, soprattutto al tiro.

Alle spalle di questo terzetto Tatiana Akimova ha realizzato una prova superlativa per i suoi mezzi, rilanciando le ambizioni della Russia, staccata di 22” dal trio di testa. È invece uscita dalla contesa per il podio la Norvegia, poiché Tiril Eckhoff ha sbagliato pesantemente, finendo addirittura nel giro di penalità a terra.

Al termine del segmento femminile, la lotta per le medaglie era dunque ristretta de facto a sole quattro nazioni.

La terza frazione è risultata quella decisiva nella corsa alla vittoria. Un Arnd Peiffer perfetto ha infatti preso il sopravvento sia su Lukas Hofer che su Quentin Fillon Maillet, addirittura finito nell’infausto anello dopo il tiro in piedi, regalando al quartetto tedesco oltre 20” di vantaggio su quello italiano e 46” su quello francese, raggiunto peraltro da quello russo in cui Alexander Loginov si è ben difeso.

Proprio la vicinanza tra Francia e Russia ha creato un episodio che sta facendo discutere. Martin Fourcade in partenza ha messo un bastone tra gli sci del citato Loginov, che aveva appena terminato la sua fatica, facendolo cadere. Il fatto di per sé non sarebbe eclatante, i contatti in fase di cambio sono all’ordine del giorno.

Il sospetto che l’accaduto sia volontario può nascere solo alla luce dell’attacco lanciato dal francese contro il russo, rientrato dopo due anni di squalifica per positività all’Epo, sui social network nei giorni scorsi. Comunque sia le immagini non chiariscono la dinamica dell’incidente, che rimarrà verosimilmente confinato nel limbo dubbio.

Tornando alla gara, nell’ultima frazione Simon Schempp ha potuto amministrare il vantaggio acquisito e usando una sola ricarica ha permesso alla Germania di conquistare la medaglia d’oro, la terza della storia in questo format e la prima dal 2010.

Alle sue spalle si è scatenata una furibonda lotta per il podio, con il già citato Fourcade e Anton Shipulin a dar vita a un infuocato duello. Dominik Windisch è riuscito a reggere il colpo sino al poligono in piedi, dove si è presentato ancora in seconda posizione, ma l’utilizzo di due ricariche unito allo zero degli indemoniati avversari alle sue spalle non gli ha consentito di tenere loro botta.

Nel finale il ventottenne catalano ha battuto in volata il ventinovenne siberiano. Dunque medaglia d’argento per la Francia, mentre la Russia ha conquistato una medaglia di bronzo che nella staffetta mista mancava dal lontano 2008.

L’Italia ha concluso quarta. Certamente la fisionomia della gara può lasciare l’amaro in bocca, ma a conti fatti il piazzamento non è affatto malvagio. Cosa è mancato per il podio? Probabilmente qualcosa sugli sci stretti, poiché tutti gli azzurri hanno sofferto nel fondo, eccezion fatta per Hofer.

L’Ucraina alfine ha concluso quinta, precedendo una notevole Svezia – sesta – presasi il lusso di battere le deluse di giornata, ovvero la Repubblica Ceca (dove hanno comunque brillato Gabriela Koukalova e Ondrej Moravec) e la Norvegia. Dunque il piano di Johannes Bø (peraltro finito nell’anello di penalità) di conquistare 6 medaglie in 6 gare è andato subito a pallino.

A chiudere vi è stato un ulteriore strascico polemico, con Fourcade che ha lasciato il podio in anticipo durante la cerimonia di conferimento dei fiori in segno di protesta contro la presenza di Loginov.

Dunque inizio a dir poco pirotecnico, sotto tutti i punti di vista, per questi Mondiali.Ora spazio alle sprint. Le donne torneranno in pista già domani alle ore 14.45, mentre gli uomini gareggeranno allo stesso orario nella giornata di sabato.

MONDIALI HOCHFILZEN 2017 – STAFFETTA MISTA
1. GER [Hinz, Dahlmeier, Peiffer, Schempp] (0+7) 1’09”06”4
2. FRA [Chevalier, Dorin, Fillon M, Fourcade M.] (1+8) a 2”2
3. RUS [Podchufarova, Akimova, Loginov, Shipulin] (0+4) a 3”2
4. ITA [Vittozzi, Wierer, Hofer, Windisch] (0+6) a 28”7
5. UKR [Pidhrushna, Dzhima, Semenov, Pidruchnyi] (0+8) a 35”6
6. SWE [Öberg, Magnusson, Nelin, Lindström] (0+8) a 41”6
7. CZE [Puskarcikova, Koukalova, Moravec, Krcmar] (2+9) a 41”9
8. NOR [Olsbu, Eckhoff, B҃ø J., Svendsen] (2+10) a 46”2

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