Chi si aspettava fuochi d’artificio nel programma corto maschile dei Campionati mondiali non è rimasto deluso. Il pubblico del TD Garden di Boston ha, infatti, avuto l’onore di assistere ad una prova dall’elevato spessore tecnico, nobilitata dall’ennesima impresa del fuoriclasse nipponico Yuzuru Hanyu.
Il campione olimpico ha messo una seria ipoteca sulla conquista del secondo titolo iridato della carriera infliggendo distacchi abissali alla qualificata concorrenza e valicando nuovamente la stellare quota dei centodieci punti, già superata a metà dicembre nel corso della finale del Grand Prix.
Il grande merito del favorito della vigilia è stato quello di non commettere alcun tipo di errore a differenza dei principali avversari. Non a caso, l’ormai abituale prestazione superlativa sulle note della “Ballade No.1” di Chopin è stata premiata con il migliore punteggio tecnico e la valutazione più elevata su ciascuna voce delle componenti del programma. In particolare, la qualità degli elementi di salto è stata eccelsa con nota di merito per quadruplo salchow e triplo axel che, grado di esecuzione alla mano, hanno raggiunto la perfezione. L’unico rammarico riguarda la sequenza di passi, valutata di livello quattro in prima chiamata, ma poi declassata ancora una volta a tre.
A differenza di altre occasioni, l’esultanza di Hanyu al termine della prova è stata tutt’altro che misurata, verosimilmente perché nei run-through degli ultimi due giorni il programma corto non era stato eseguito impeccabilmente ed era sempre mancato all’appello uno degli elementi di salto pianificati.
Nel rispetto del pronostico della vigilia, lo spagnolo Javier Fernandez si è attestato in seconda posizione accumulando però un ritardo superiore ai dodici punti. Passi a parte, il campione uscente ha pagato dazio su ciascun elemento, ma fatale è stata soprattutto un’inopinata caduta sul quadruplo salchow. A margine, non è passato inosservato il migliore triplo axel della carriera, elemento che, invece, ha nuovamente voltato le spalle a Patrick Chan, terzo classificato. Il canadese ha raccolto il massimo livello a disposizione su ciascun elemento, compresa l’ostica trottola angelo cambio angelo, ed è stato enciclopedico sulla sequenza di passi. Tuttavia, dopo avere eseguito una convincente combinazione quadruplo toeloop/triplo toeloop è caduto in coincidenza del triplo axel perdendo la scia di Fernandez, avvantaggiato da un base value superiore.
A conferma dei valori emersi nel corso della stagione, il quarto posto è andato al giapponese Shoma Uno, che ha preceduto il cinese Boyang Jin surclassandolo come d’abitudine nelle valutazioni delle componenti del programma. L’allievo di Machiko Yamada ha lasciato sul piatto almeno tre punti sulla combinazione, chiusa da un toeloop doppio anziché triplo per via di un atterraggio in punta del triplo flip. Pressappoco lo stesso terreno è stato perso dall'eterno rivale, che ha inserito un giretto di troppo tra quadruplo lutz e triplo toeloop.
Alle spalle dei cinque finalisti di Grand Prix, si è piazzato il russo Mikhail Kolyada autore di una prova senza alcuna sbavatura aperta da una combinazione quadruplo toeloop/triplo toeloop e da un pregevole triplo axel. Il ventunenne di San Pietroburgo ha mancato i novanta punti per un’incollatura, ma in tal senso non è stato aiutato dal fatto di scendere in pista per secondo con chiaro nocumento per le componenti del programma.
Il migliore tra i pattinatori che hanno rinunciato a priori al salto quadruplo è stato lo statunitense Adam Rippon, settimo con il nuovo primato personale e un distacco dal leader prossimo ai venticinque punti.
Non sono mancati i motivi di soddisfazione per il movimento azzurro in quanto Ivan Righini ha ottenuto una brillante nona posizione precedendo il sedicenne lettone Denis Vasiljevs, scollinato per la prima volta in carriera oltre gli ottanta punti. Sia l'uno che l'altro si sono distinti per il pacchetto completo e grazie a prestazioni prive di passaggi a vuoto hanno surclassato numerosi quadruplisti penalizzati da rovinose cadute, su tutti il kazako Denis Ten non andato oltre la dodicesima posizione.
Le principali delusioni della gara portano i nomi del cinese Han Yan e del canadese Nam Ngueyn, clamorosamente non qualificati per il programma libero complice una giornata oltremodo negativa sugli elementi di salto. Se però il momento di difficoltà del nordamericano era conclamato, il vuoto di sceneggiatura dell’asiatico, reduce dal podio conquistato nei Campionati dei Quattro Continenti, ha lasciato tutti sgomenti.
Va, infine, rimarcato come per la prima volta nella storia, il punteggio minimo per accedere al segmento più lungo di gara sia stato superiore a quota sessantacinque (65.20), a testimonianza di una crescita della disciplina che va ben oltre il rendimento degli abituali quadruplisti. In realtà, il dato più eclatante riguarda i programmi che hanno ottenuto più di ottanta punti, a conti fatti la bellezza di dieci, fatto mai avvenuto nelle edizioni passate.
CLASSIFICA PROGRAMMA CORTO
01) JPN - Yuzuru HANYU
110.56 (61.52|49.04)
02) ESP - Javier FERNANDEZ
98.52 (53.06|46.46) - 1.00
03) CAN - Patrick CHAN
94.84 (48.63|47.21) - 1.00
04) JPN - Shoma UNO
90.74 (47.17|43.57)
05) CHN - Boyang JIN
89.86 (52.08|37.78)
06) RUS - Mikhail KOLYADA
89.66 (51.06|38.60) PB
07) USA - Adam RIPPON
85.82 (43.96|41.76) PB
08) USA - Max AARON
81.28 (42.96|38.32)
09) ITA - Ivan RIGHINI
81.17 (42.64|38.53)
10) LAT - Deniss VASILJEVS
81.07 (42.70|38.37) NR
11) CZE - Michal BREZINA
79.29 (41.26|39.03) - 1.00
12) KAZ - Denis TEN
78.55 (38.44|41.11) - 1.00
13) RUS - Maxim KOVTUN
78.46 (38.35|40.11)
14) BEL - Jorik HENDRICKX
77.72 (41.22|36.50)
15) UZB - Misha GE
77.43 (39.96|37.47)
16) USA - Grant HOCHSTEIN
74.81 (38.62|37.19) - 1.00
17) AUS - Brendan KERRY
71.04 (38.87|32.17) NR
18) KOR - June Hyoung LEE
70.05 (37.99|32.06) PB
19) ISR - Alexei BYCHENKO
69.86 (35.40|35.46) - 1.00
20) FRA - Chafik BESSEGHIER
69.23 (36.81|32.42)
21) GBR - Phillip HARRIS
68.53 (34.59|33.94) NR
22) MAS - Julian Zhi Jie YEE
67.60 (35.56|32.04) NR
23) PHI - Michael Christian MARTINEZ
66.98 (33.55|33.43)
24) UKR - Ivan PAVLOV
65.20 (36.20|30.00) - 1.00
25) ESP - Javier RAYA
65.06 (35.34|31.72) - 2.00 PB
26) CHN - Han YAN
62.56 (27.65|35.91) - 1.00
27) CAN - Nam NGUYEN
61.61 (29.80|32.81) - 1.00
28) GER - Franz STREUBEL
57.19 (30.20|28.99) - 2.00
29) ARG - Denis MARGALIK
52.31 (24.09|29.22) - 1.00
30) ARM - Slavik HAYRAPETYAN
49.36 (23.40|25.96)
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