Squalifica Carolina Kostner - Depositate le motivazioni della sentenza

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Squalifica Carolina Kostner - Depositate le motivazioni della sentenza

La seconda sezione del Tribunale Nazionale Antidoping ha depositato le motivazioni della sentenza con cui lo scorso 16 gennaio Carolina Kostner è stata squalificata per sedici mesi.

A tal proposito, va rimarcato come non sia emerso alcunchè di trascendentale o al di fuori dalle righe rispetto a quanto illustrato nei giorni passati.

in sostanza, i giudici del TNA hanno applicato la legge alla lettera condannando la pattinatrice altoatesina per avere aiutato Alex Schwazer a sottrarsi ad un controllo antidoping alla luce del combinato degli articoli 2.9 e 2.3 delle "Norme Sportive Antidoping".

Secondo i giudici "L'art. 2.9 delle NSA vigenti punisce l'aiuto alla commissione di qualsiasi violazione della normativa antidoping. Dunque non solo all'uso di una sostanza vietata ma anche ad esempio all'elusione di un controllo (art. 2.3) NSA). La diversità di oggetto della valutazione, peraltro, non ne fa venire meno la gravità: l'effettuazione di controlli a sorpresa e fuori dal contesto agonistico è infatti essenziale per un efficace contrasto al doping".

Al contempo, si è ritenuto che ci fossero tutti gli estremi per ridurre la pena in virtù di una lunga serie di circostanze attenuanti: "Il Tna ha ritenuto che sul comportamento di Carolina Kostner abbiano influito svariati fattori, attenuando il grado di sua colpevolezza. Tra tali elementi il Tna ha dato rilievo al fatto che l'atleta ha agito sulla base di una richiesta della persona che amava, al carattere subitaneo della richiesta, che esigeva una risposta nel giro di pochi secondi, all'assenza di elementi che facciano ritenere che il comportamento dell'atleta sia stato premeditato, al fatto l'atleta si è immediatamente attivata affinché Schwazer si recasse nel luogo in cui poteva essere sottoposto al controllo, e alla circostanza che l'atleta, pur consapevole dell'aiuto all'elusione del controllo, non sapeva che Schwazer faceva uso di sostanze vietate".

Riassumendo e semplificando il tutto, la condanna è stata figlia della consapevolezza di avere mentito all'ufficiale WADA preposto al controllo antidoping, ma si è ritenuto che Kostner non fosse a conoscenza delle pratiche dopanti dell'allora compagno.

A partire da oggi, Carolina Kostner, la WADA e la Procura Nazionale Antidoping avranno a disposizione trenta giorni per appellare la sentenza preso il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna.

 

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