Discesa di Kvitfjell, sabato 11 marzo 1995

La Coppa di Tomba 20 anni dopo – Discesa di Kvitfjell, sabato 11 marzo 1995
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Sci AlpinoLa coppa di Tomba

Discesa di Kvitfjell, sabato 11 marzo 1995

La tre giorni di Kvitfjell prosegue con una delle pittoresche decisioni della FIS. Sabato 11 marzo infatti sono programmate due discese libere, una al mattino e una al pomeriggio, una che recupera quella di Aspen – il cui risultato tuttavia è ancora sub judice – e una già prevista a inizio stagione.

La gara del mattino vede ancora una volta l’Italjet sugli scudi. È Pietro Vitalini a fare la voce grossa: sulla “sua” pista, il valtellinese conquista la prima vittoria della carriera, a dimostrazione di come l’anno precedente alle Olimpiadi di Lillehammer soltanto la pressione dovuta ai favori del pronostico (Vitalini aveva dominato tutte le prove cronometrate) lo spinse a commettere diversi errori e a perdere una medaglia alla sua portata. La sfortuna però non abbandona il nostro portacolori nemmeno nel giorno del trionfo: dopo 37 discese infatti la nebbia si infittisce e la gara viene interrotta. Sono 74 gli iscritti, dunque soltanto la metà ha completato la gara, pertanto si ripresenta la stessa situazione di Aspen. Il successo di Vitalini viene messo sub judice in attesa di gara2 del pomeriggio.

La FIS infatti, invece di far terminare una gara che non aveva più niente da dire, fa partire la seconda con gli atleti che non sanno se il risultato della prima verrà omologato. Vitalini patisce la situazione e, nonostante sia nuovamente in lotta per la vittoria, a causa del nervosismo sbaglia completamente il salto finale, cadendo rovinosamente e perdendo i sensi. “Alitalia” conferma così il soprannome affibbiatogli dopo il tremendo volo di Kitzbuhel, e quando si risveglierà si ritroverà con un ginocchio malconcio e con la beffa di una doppia mancata vittoria: gara1 non viene omologata, gara2 lo manda all’ospedale.

C’è però sempre il tricolore sul podio di quella che alla fine sarà l’unica discesa di Kvitfjell valida ai fini della Coppa del Mondo: Kristian Ghedina viene battuto solamente da Kyle Rasmussen, sbucato dalla nebbia quando l’ampezzano sembrava già sicuro vincitore. Per l’americano è la seconda vittoria dopo quella di Wengen, e questi due saranno anche i suoi unici trionfi in carriera in Coppa del Mondo. Il podio è completato da Patrick Ortlieb, che precede il redivivo Daniel Mahrer e il solito Armin Assinger, mentre Werner Perathoner si conferma particolarmente a suo agio sull’Olympiabakken chiudendo sesto; buono anche il risultato di Alessandro Fattori, quattordicesimo.

Con gli 80 punti racimolati, Ghedina scavalca ufficialmente Luc Alphand in classifica di specialità presentandosi alle finali di Bormio con il pettorale giallo, che verrà introdotto proprio nell’atto conclusivo della Coppa del Mondo 1994-95 e che si trasformerà poi nel pettorale rosso tuttora utilizzato. Ma quanti punti ha di margine? Lo si saprà soltanto dopo due giorni, quando la FIS comunica ufficialmente che le discese di Aspen e la prima di Kvitfjell non sono omologate. Ghedina, che poteva vantare più di 90 punti da gestire sul francese e qualcuno in meno sugli austriaci Assinger e Ortlieb, comunque non adatti a una pista come la Stelvio, si ritrova con 49 punti di margine, bottino comunque prezioso in vista dell’ultima e decisiva gara sulle nevi di casa.

Non cambia nulla in classifica generale, con Alberto Tomba che vanta 350 punti su Jure Košir e 380 su Marc Girardelli, unici due ancora aritmeticamente in grado di superare il bolognese. Ma lo sloveno non disputerà le prove veloci, mentre l’austro lussemburghese dovrebbe vincere tutte e quattro le gare di Bormio sperando che Tomba non entri fra i primi quindici né in slalom né in gigante. Insomma, anche la matematica sta per consegnare ad Alberto la sfera di cristallo.

DISCESA KVITFJELL 11 MARZO 1995 – CLASSIFICA FINALE
1. RASMUSSEN Kyle (USA) 1:37.10
2. GHEDINA Kristian (ITA) +0.11
3. ORTLIEB Patrick (AUT) +0.29
4. MAHRER Daniel (SUI) +0.36
5. ASSINGER Armin (AUT) +0.61

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