Il 14 gennaio 1995 è una data che passerà alla storia della Coppa del Mondo di Sci Alpino: è l’unica volta infatti che sulla Streif di Kitzbühel si disputano due discese nello stesso giorno, e poco importa se la partenza è situata alla seconda curva della Steilhang.
Il caldo imperversa in Europa nell’inverno 1994-95 e colpisce anche la località tirolese, che non sembra in grado di poter ospitare il leggendario weekend sulla Streif. La settimana precedente le gare però finalmente nevica, e lo show può andare in scena; purtroppo manca la parte alta, quella con Mausefalle e prima curva della Steilhang, ma gli organizzatori riescono comunque ad allestire una pista idonea a ospitare la discesa più bella del mondo. Non solo: le gare cancellate a inizio stagione devono essere recuperate, così a Kitzbühel vengono aggiunte una seconda discesa il venerdì e un superG il lunedì successivo. Succede però che il venerdì c’è ancora maltempo e la gara non si può disputare; ulteriori cancellazioni non sono tollerate per non falsare una Coppa del Mondo già rivoluzionata da rinvii e cambi di località, così la decisione epocale: il sabato si disputeranno due discese, una la mattina alle 10 e una nel primo pomeriggio alle 13.
Chi poteva festeggiare al meglio questo evento storico se non colui che diventerà il più grande discesista degli anni ‘90? Luc Alphand conquista infatti le sue prime vittorie in carriera per una doppietta che non ha eguali nella storia dello sci alpino: è infatti il primo e sinora unico sciatore capace di imporsi in due gare di Coppa del Mondo nello stesso giorno. In verità Peter Lüscher, Peter Müller, Steve Mahre, Markus Wasmeier, Primin Zurbriggen e Marc Girardelli erano già riusciti in questa impresa, tuttavia non comparabile con quella del francese in quanto una delle due gare da loro vinte era la combinata abbinata alla discesa del giorno precedente.
Alphand, beffato sulle nevi di casa della Val d’Isere dal giovane Josef Strobl, ricambia lo smacco dando agli austriaci un enorme dispiacere nelle gare che per gli aquilotti biancorossi valgono quanto un’Olimpiade. E se consideriamo che al secondo posto si piazzano rispettivamente Patrick Ortlieb e Armin Assinger, ecco che la vendetta del 29enne di Briançon è ancor più spietata nei confronti dei padroni di casa.
Insieme ad Alphand possono festeggiare anche gli azzurri: nella prima gara Kristian Ghedina torna infatti sul podio quasi cinque anni dopo la vittoria di Åre. In mezzo il terribile incidente automobilistico che rischiò di metterne in pericolo non solo la carriera ma anche la vita e tante gare sfortunate; bene anche Luigi Colturi, ottavo. Nella seconda è Werner Perathoner che giunge terzo dopo che in gara1 era caduto sul salto finale quando all’ultimo intermedio vantava lo stesso tempo di Ghedina. Il quarto posto di Alessandro Fattori e il quinto di Pietro Vitalini completano una giornata che per l’Italia è contemporaneamente trionfale e miracolosa.
Miracoloso è proprio l’aggettivo adatto a riassumere l’avventura di Pietro Vitalini. In gara1, dopo un gravissimo errore all’uscita della Steilhang, il valtellinese viaggia a distacco siderale dai primi quando sull’Hausbergkante spigola, perde il controllo degli sci e cade. La velocità (in quel punto si sfiorano i 150 km/h) e la forte contropendenza lo lanciano verso le reti, completamente inadeguate a svolgere il loro compito in un punto dove tuttavia nessuno pensava potesse succedere l’irreparabile: Vitalini, ormai privo di controllo, tanto da sembrare un fantoccio lanciato per aria, le scavalca come se non esistessero, sfiorando un palo di ferro che le sostiene e rendendosi protagonista di una serie di cinque capriole sulla neve fresca che fanno temere il peggio. Una volta terminata la sua folle caduta, fortunatamente Pietro alza un braccio, tranquillizzando tutti coloro al quale si era gelato il sangue nell’assistere a una scena del genere. Non fosse nevicato i giorni precedenti la gara, Vitalini sarebbe caduto sulle rocce e le conseguenze sarebbero state ben diverse. E così, oltre al miracolo nel vederlo non solo vivo ma addirittura illeso, è impressionante notare come “Alitalia”, soprannome che lo contraddistinguerà proprio in seguito a questo incredibile volo, si presenti al via di gara2 e si piazzi addirittura quinto, a una manciata di centesimi dal podio.
Oltre all’Italjet può festeggiare anche Alberto Tomba: i suoi rivali più pericolosi falliscono, tanto che Åmodt ottiene un misero tredicesimo posto nella seconda gara, Mader un dodicesimo e un sesto e Girardelli addirittura un diciannovesimo. È vero che con lo slalom del giorno successivo ci sono in palio anche i 100 punti della combinata, ma è anche vero che il fuoriclasse di Castel de' Britti resta saldamente al comando della classifica generale con 750 punti contro i 376 di Alphand, salito al secondo posto, e i 350 di Jure Košir. Åmodt è quinto con 344, Mader sesto con 316 e Girardelli decimo con 232; siamo solo a metà stagione, ma la convinzione che per la Bomba possa essere l’anno buono è sempre più concreta.
PRIMA DISCESA KITZBÜHEL 14 GENNAIO 1995 – CLASSIFICA FINALE
1. ALPHAND Luc (FRA) 1:40.97
2. ORTLIEB Patrick (AUT) +0.31
3. GHEDINA Kristian (ITA) +0.32
4. PODIVINSKY Ed (CAN) +0.38
5. TRINKL Hannes (AUT) +0.83
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SECONDA DISCESA KITZBÜHEL 14 GENNAIO 1995 – CLASSIFICA FINALE
1. ALPHAND Luc (FRA) 1:40.33
2. ASSINGER Armin (AUT) +0.25
3. PERATHONER Werner (ITA) +1.10
4. FATTORI Alessandro (ITA) +1.17
5. VITALINI Pietro (ITA) +1.23
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