Gut-Behrami, la gioia dopo un anno sofferto: "A Federica ho invidiato la serenità". Vonn: "Tanti si sono sbagliati su di me"

Una delle più grandi prove disputate da una donna in un super-g?

Probabilmente sì, ma facciamo pure in senso assoluto, se pensiamo che oggi Lara Gut-behrami avrebbe concluso al 10° posto la gara maschile disputata sulla stessa pista, la tostissima “Challenger” di Sun Valley che la fuoriclasse di Comano ha letteralmente divorato, per andare a prendersi con il secondo successo stagionale pure la sua sesta Coppa del Mondo di specialità, ed è record visto che Lindsey Vonn e Katja Seizinger si sono fermate a quota cinque.

Sorpasso nel momento decisivo su Federica Brignone, oggi terza a 1”33 dalla ticinese, per chiudere con 35 pt di margine sull’azzurra (con Goggia terza) e ritrovare il sorriso, in conclusione di un inverno complicato per Lara, dopo quello precedente praticamente perfetto (e anche ai Mondiali le cose non sono andate bene, a parte la medaglia nella combinata a squadre). Dall’addio a coach Alejo Hervas, durissimo anche per una campionissima con esperienza infinita a questi livelli, ai problemi al ginocchio di inizio stagione. Ora è ufficiale anche il secondo posto nella generale, alle spalle di una Brignone quest’anno inarrivabile: “Sono davvero contenta di quanto ho realizzato oggi, ho trovato la felicità di sciare proprio qui a Sun Valley, quella che avevo perso negli ultimi tempi – le prime parole di Gut-Behrami al microfono FIS nel post gara – E’ tutto più facile quando ti diverti, ringrazio il mio team per l’intera stagione vissuta e chiudere in questo modo è il massimo.

Ho fatto fatica in questa annata, ho avuto problemi e mai trovato le soluzioni, ma alla fine sono riuscita ad arrivare a questa coppa”.

A Rai Sport, intervistata da Simone Benzoni, la stella rossocrociata ha poi aggiunto: “Ora sto bene e sono contenta, ci ho messo un anno a digerire quella che era stata la stagione precedente. Federica ha detto che sono la miglior specialista di sempre in super-g? La ringrazio, c’è grande rispetto e la consapevolezza del mazzo che ognuna di noi si fa, più vai avanti nella carriera ed è sempre più difficile gestire tutto. Non vado d’accordo con tutte le colleghe, sarebbe ridicolo, di certo posso dire che Fede mi ha dato una mano questo inverno alzando ancora l’asticella: non le invidiavo la sciata, ma la serenità che mostrava sugli sci e a me mancava, l’ho ritrovata oggi. Meglio tardi che mai”.

A 2565 giorni dall’ultimo podio di Are (15 marzo 2018, sempre in super-g), Lindsey Vonn è tornata lassù in Coppa del Mondo, dopo aver già sfiorato la top-3 a St. Anton, aver vissuto i week-end successivi con maggiori difficoltà, compresa la rassegna iridata di Saalbach, per poi dimostrare nell’arena di Sun Valley che anche oltre i 40 anni la classe non può svanire, ma se ci metti tutta la determinazione di un ritorno voluto da quel ritiro avvenuto nel 2019 (sempre ad Are, ma con il bronzo mondiale in discesa), puoi firmare un capolavoro come quello odierno.

E nella stagione olimpica 2025/26, che la campionissima del Minnesota ha sempre definito il vero obiettivo, Vonn non si potrà sottovalutare. Pensando a Cortina in primis: “E’ stata una stagione dura, nella quale ho sentito tanta gente dire che non ce la potevo fare, che sono troppo vecchia e non più all’altezza – ha dichiarato senza mezzi termini Lindsey tramite l’ufficio stampa di US Ski Team – Ecco, penso di aver dimostrato loro che si sbagliavano di grosso”.