I pensieri di Mikaela Shiffrin: "La prossima stagione sarà una grande sfida mentale"

Mikaela Shiffrin si allena a Vail, ma non tornerà in gara neppure a Crans-Montana
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Sci Alpinocoppa del mondo femminile

I pensieri di Mikaela Shiffrin: "La prossima stagione sarà una grande sfida mentale"

Ski Racing ha interpellato la fuoriclasse statunitense, impegnata sulla neve di Mount Hood. Tra lo staff ridotto e l'impossibilità di viaggiare, Mikaela è alla ricerca della normalità.

In un anno è cambiato davvero tutto per Mikaela Shiffrin, dalla rottura della scorsa estate con il fidanzato Mathieu Faivre al doppio, tragico lutto dell'inverno con la scomparsa della nonna e quella drammatica di papà Jeff, a causa dell'incidente domestico dello scorso febbraio che l'ha portata, di fatto, a saltare il resto della stagione.

E' poi arrivato il Covid-19 e la quotidianità della dominatrice del circo bianco è stata stravolta come per tutti; il momento della ripartenza era già arrivato a giugno, con il primo lavoro vero sugli sci a Copper Mountain, mentre ora Mikaela si sta allenando a Mount Hood assieme ad alcune compagne di squadra, sempre in condizioni di eccezionalità.

La situazione degli Stati Uniti è nota in tema di pandemia e la tre volte vincitrice della Coppa del Mondo si sta spendendo in prima persona per trovare le soluzioni che possano permettere a lei, al suo staff e al Team USA di ottenere quei permessi dedicati agli sportivi per effettuare voli internazionali e tutti gli spostamenti necessari per lavorare. Un esempio: dallo scorso 15 luglio, Shiffrin è in Oregon per questo camp fondamentale e ha dovuto effettuare una nuova quarantena di qualche giorno, essendo arrivata dal suo Colorado, prima di tornare sulla neve senza buona parte del suo staff.

Lo skiman di fiducia, Johann Strobl, non può volare dall'Austria, lo stesso preparatore Jeff Lackie è bloccato in Canada, quindi con il suo capo allenatore Mike Day è riuscita ad ottenere un paio di tecnici di supporto dalla federazione statunitense per potersi allenare in buone condizioni. Parlando a “Ski Racing”, Mikaela si è detta non troppo preoccupata per le minori possibilità che ha di lavorare in pista rispetto a molte sue avversarie, avendo sempre puntato più sulla qualità che sulla quantità. Al tempo stesso, la pressione potrà essere minore non aspettandosi di essere al top a partire da Soelden, sempre che la situazione rimanga questa e in attesa di capire se lei, come tutti gli sciatori nordamericani, potranno almeno prepararsi sui ghiacciai europei a partire dall'autunno. “Sarà più che altro una sfida mentale – le parole della 25enne di Eagle – anche e soprattutto per quanto sta succedendo attorno a noi, in particolare negli Stati Uniti”.

A Mount Hood, si sente praticamente a casa e, come le capita spesso in mille contesti, il ricordo torna a papà Jeff: “E' un posto speciale per la nostra famiglia, sentiamo la presenza di papà essendo venuti qui tantissime volte. Lui e mamma avrebbero fatto windsurf sulla Columbia Gorge (la gola di Columbia, poco distante dal resort)”.

Mikaela sta affrontando in questo periodo, con mamma Eileen, anche tutti gli aspetti finanziari e commerciali dei quali si occupava papà Jeff; parliamo di una vera azienda con decine di milioni di euro da gestire, un altro aspetto tutt'altro che banale da considerare nella ripartenza di una campionessa che dovrà affrontare una stagione 2020/21 ancor più particolare rispetto alle colleghe. “A volte a fine giornata, quando siamo esauste, si riannidano i ricordi e ti rendi conto che non vivremo più quelle splendide avventure con papà – ha aggiunto – Non puoi lasciarti andare all'inattività, perchè è lì che pensi troppo e tutto fa ancora male”.

E ancora, pensando a ciò che potrà accadere da Soelden in avanti, il pensiero della stella del Colorado è quello di “saper creare una bolla e pensare solo allo sci, altrimenti non avrebbe senso neppure arrivare in Europa con tutte le difficoltà che già dovremo affrontare per vivere una stagione normale.

Vendetta per aver perso la coppa nella scorsa stagione? E' un atteggiamento che tengo il più possibile lontano da me stessa”.

Campionesse si nasce, sotto ogni punto di vista.

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