Lindsey, le ragioni dietro il ritorno della nuova Vonn: "LeBron e Federer ispirazioni, non ho paura e sui Giochi 2026..."

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Lindsey, le ragioni dietro il ritorno della nuova Vonn: "LeBron e Federer ispirazioni, non ho paura e sui Giochi 2026..."

Parola a LV84, che prepara il clamoroso ritorno agonistico tornando a lavorare con la squadra USA a Copper Mountain. Obiettivo spostato più avanti rispetto a Beaver Creek? Staremo a vedere, ma colei che ha vinto otto volte la CdM di discesa spiega di "sentirsi di nuovo forte, mai avrei pensato di non provare più dolore. Torneremo ad essere io e la montagna, non devo dimostrare nulla: ora sono felice".

Il 10 febbraio 2019, Lindsey Vonn lasciava lo sci agonistico con una medaglia al collo, il bronzo nella discesa mondiale di Are che incoronò di nuovo Ilka Stuhec al bis iridato due anni dopo Sankt Moritz, ma anche con tanta rabbia.

Sì, perchè la fuoriclasse nativa del Minnesota non ce la faceva più a causa dei problemi alle ginocchia che già ne avevano condizionato le ultime stagioni, specialmente se pensiamo al post Schladming 2013, quando il mondo era ai suoi piedi.

Oggi l'ufficialità del tentativo di ritorno in pista, perchè ancora non c'è una data sulla prima gara dove potremmo rivedere una campionessa capace di vincere 82 volte in Coppa del Mondo, e in un lampo la notizia del secondo, leggendario “comeback” nel giro di pochi mesi, dopo quello annunciato e realizzato da Marcel Hirscher, ha fatto impazzire gli appassionati di sci e non solo.

Dal “welcome” di Lucas Braathen, un altro che di ritorni se ne intende visto quanto “combinato” a Soelden dopo un anno sabbatico, chiamiamolo così, ad una Sofia Goggia che in pista a Copper Mountain attende la sua amica-rivale dopo tanto tempo, la voglia di rivedere LV84 in gara è certamente superiore ai dubbi, legittimi, di coloro che pensano che l'età (40 primavere) e i guai fisici, tornando con una protesi parziale al ginocchio destro, siano troppo per vederla di nuovo competitiva ai massimi livelli.

Nel comunicato dell'US Ski Team, che riaccoglierà Lindsey in squadra proprio a partire dal lavoro da svolgere sin da questo week-end in arrivo nello “Speed Center” di Copper Mountain, proprio dove si allenano le azzurre così come tante altre nazionali in questo periodo cruciale, si parla di valutazioni fatte dopo gli ultimi due mesi che hanno portato Vonn a mettere tanti km nelle gambe, dall'allenamento in Nuova Zelanda che ha cambiato le sue prospettive sino a quello sui ghiacciai alpini.

Tornare con la squadra e sciare senza dolore è qualcosa che non ero sicura sarebbe mai stato possibile – le parole della superstar a stelle e strisce al NY Times – Età media di 26 anni in coppa? Guardate LeBron James (classe '84 come Lindsey, ndr), dice ancora la sua in NBA e io non ho paura dei rischi, che sono disposta a correre perchè amo tutto questo. Nessuno è immune ai pericoli della discesa”.

Citando un altro asso dello sport come Federer, Vonn ha spiegato di essersi ispirata all'ex tennista svizzero: “Sì, Roger mi ha lasciato qualcosa dicendo che fosse stato un limone, è come se in carriera avesse spremuto ogni goccia di succo di se stesso, non avendo più nulla: anche io sentivo di averlo fatto, ma ora è come se avessi ancora tanto succo da spremere”.

E ancora, sulle possibili prospettive che non indicano date o tempi, anche se tutti già ragionano su cosa potrà accadere il 14-15 dicembre a Beaver Creek, la prima delle due tappe statunitensi (con le finali di marzo a Sun Valley) di velocità, opening di specialità per discesa e super-g. “Quanto veloce posso andare? Non lo so, sto cercando di non pensare troppo in là perchè ho molti ostacoli da superare, ma non lo farei se non sperassi di gareggiare con ambizioni.

Di sicuro non sto cercando di dimostrare nulla a nessuno, non ho alcuna pressione e siamo solo io e la montagna, come ad inizio carriera. Mi sono operata perchè pensavo fosse la fine, speravo solo di poter avere una vita senza dolore. Dopo l'intervento mi sono sentita di nuovo forte, ho iniziato a spingere sul ginocchio e sono arrivata a fare 15 discese in un giorno, l'ultima volta che c'ero riuscita avevo 25 anni. Non so cosa mi riserverà il prossimo anno e mezzo, quindi non posso dire se le Olimpiadi del 2026 rappresentino un'opzione, ma tutti sanno quanto amo Cortina...”.

Sophie Goldschmidt, presidente e CEO della federsci statunitense, ha accolto così il ritorno di Lindsey Vonn in seno alla squadra nazionale: “Lindsey ha lasciato un segno indelebile nello sci, la sua passione e dedizione per questo sport è fonte di ispirazione e siamo entusiasti di riaverla tra di noi e vedere sin dove potrà spingersi”.

Isabella Wright, una delle velociste di riferimento dell'US Ski Team, è davvero al settimo cielo: “Lindsey è una persona che ha rappresentato davvero molto per me, da quando sono nel circuito. Non ho mai avuto l'opportunità di essere sua compagna di squadra, sciare al suo fianco è qualcosa di estremamente emozionante.

Non vedo l'ora di capire cosa potremo fare come team in questa stagione”.

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