Nadia Fanchini terza nella prima manche del gigante olimpico di Sochi, comanda Tina Maze

In quella che ormai da tre edizioni è la gara più sfortunata dello sci alpino per quanto riguarda le condizioni meteo e su una pista dal fondo più adatto allo sci nautico e francamente ridicola a parte il muretto della parte centrale che poi è stato il punto decisivo di discesa e superG femminili la slovena ha preceduto di 52 centesimi la svedese Jessica Lindell-Vikarby, scesa col numero 2, e di 65 una straordinaria Nadia Fanchini, l’unica a riuscire a sciare bene con un numero già relativamente alto, il 10. Quarta l’austriaca campionessa olimpica di superG Anna Fenninger che col 5 è a 2 decimi dal podio provvisorio, quinta la statunitense Mikaela Shiffrin, sesta la campionessa uscente di specialità, la tedesca Viktoria Rebensburg, settima la svedese Maria Pietilä-Holmner, ottava l’altra azzurra Denise Karbon, nona la francese Anémone Marmottan, la migliore di una squadra orfana dell’iridata in carica di specialità Tessa Worley e decima l’austriaca Görgl.

Come ci si aspettava non è partita la tedesca Maria Riesch, disastrose col 4 e col 3 la svizzera Lara Gut e l’austriaca Kathrin Zettel,rispettivamente sedicesima e venticinquesima, ventiseiesima col 23 Francesca Marsaglia. Vi aggiorneremo sulle condizioni di Federica Brignone, caduta nella parte alta, le sue urla disperate hanno fatto pensare al peggio dato che si teneva anche il ginocchio destro invece per fortuna sembrerebbe che fossero dovute alla grande delusione per come era andata la gara e che sia tutto a posto, ad ogni modo si sottoporrà a risonanza magnetica per verificare che effettivamente sia così.