Skiman, mentalità e convinzione, ecco la nuova Goggia: "Stagione complicata, ma io ci sarò"

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Skiman, mentalità e convinzione, ecco la nuova Goggia: "Stagione complicata, ma io ci sarò"

La bergamasca, intervistata da Flavio Vanetti del "Corriere della Sera", parla dei suoi cambiamenti e di aver pensato anche al ritiro nei momenti peggiori.

Una Sofia Goggia nuova, a partire da una scelta fondamentale come quella legata allo skiman dopo l'addio, al termine di una stagione per lei conclusasi con qualche settimana d'anticipo a causa dell'infortunio di Garmisch, con Federico Brunelli.

Nei giorni scorsi è arrivata l'ufficialità di Barnaba Greppi, classe 1958 e bergamasco come Sofia, quale nuovo angelo custode di casa Atomic; sposato con Bibiana Perez, conosciuta proprio lavorando in nazionale dove ha preparato gli sci anche a due fuoriclasse come Deborah Compagnoni e Isolde Kostner, Greppi ha vissuto al fianco di Lara Gut gli anni d'oro della ticinese e, con la sua esperienza trentennale, rappresenta una garanzia per l'olimpionica di discesa.

Una Goggia che ha deciso di ripartire praticamente da zero, come ha confessato a Flavio Vanetti, sulle colonne del “Corriere della Sera”: “Siamo in costante evoluzione, ma io dalle fasi di down mi sono sempre ripresa e nel periodo di lockdown ho fatto ricorso ad una spiritualità laica. Al ritiro ci ho pensato, sì, perchè non riuscivo a trarre gioia da ciò che facevo. Avevo due opzioni: smettere o inseguire di nuovo il top, ho scelto la seconda strada. Troppe cadute? Non erano frutto della frustrazione, ma ero instabile sugli sci, ovvero lo specchio del mio animo”.

E' stata una stagione storico per lo sci femminile italiano con la prima Coppa del Mondo arrivata in bacheca grazie a Federica Brignone (“costanza e continuità pagano, chapeau a tutte le ragazze”), ma Sofia non si sente da meno. “Credo che il mio valore assoluto non sia in discussione, avendo vinto l'Olimpiade e una coppa di discesa davanti alla Vonn. Ora forse avranno gli occhi addosso le altre ragazze del team, io sarò come una start-up sulla quale puoi investire”.

E la prossima Coppa del Mondo (e i Mondiali di Cortina) con mille incognite legate al Coronavirus? “Se ci sarà una stagione normale, vincerà la Shiffrin. A lei riesce tutto, canta ed è intonata, suona e non stecca, legge in greco ed è brava. Quando scia poi è un violino, mentre io un rock and roll. Io so solo che sarà un macello riprendere, il mio skiman già mi dice di prepararmi ad una stagione con poche gare”.

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Parola a LV84, che prepara il clamoroso ritorno agonistico tornando a lavorare con la squadra USA a Copper Mountain. Obiettivo spostato più avanti rispetto a Beaver Creek? Staremo a vedere, ma colei che ha vinto otto volte la CdM di discesa spiega di sentirsi di nuovo forte, mai avrei pensato di non provare più dolore. Torneremo ad essere io e la montagna, non devo dimostrare nulla: ora sono felice.