A quasi tre settimane dall'incidente costato al talento gardenese l'intera stagione 2024/25, la velocista azzurra potrà cominciare la sua riabilitazione: "Grazie alla clinica Hochrum e al dottor Fink per avermi rimessa in sesto". I danni sono molteplici: oltre al crociato e al perone, colpiti anche menisco, collaterale e cartilagine.
Teresa Runggaldier è chiamata ad un lunghissimo percorso di recupero, ma da ora in avanti si può pensare a lavorare in tal senso.
Lo scorso 2 dicembre, la terribile caduta in allenamento a Copper Mountain, a pochi giorni dall’opening di velocità a Beaver Creek: in approccio ad una curva a sinistra, la spigolata e il volo a terra, con il ginocchio destro colpito in maniera durissima e operato, nelle scorse ore, alla clinica Hochrum di Innsbruck dal dottor Christian Fink, uno dei riferimenti a livello mondiale per questa tipologia di intervento.
“Grazie davvero per avermi rimessa in sesto, ora ci siamo solo io, le mie stampelle e la riabilitazione”, le parole a mezzo social della sfortunata velocista gardenese, cresciuta tantissimo nell’inverno 2023/24 e pronta a giocarsi qualcosa di importante in una stagione che per lei non è neppure cominciata.
Per Teresa, oltre al crociato anteriore e al perone, come aveva già comunicato la FISI subito dopo l’infortunio, i danni all’articolazione sono molteplici, avendo coinvolto anche il legamento collaterale mediale, i menischi e la cartilagine.
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