Un'altra Peterlini ai box: grave infortunio per Giulia. "Sono tante le paure da superare"

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Un'altra Peterlini ai box: grave infortunio per Giulia. "Sono tante le paure da superare"

Mentre Martina lavora sul recupero per i problemi alla schiena, che l'hanno costretta a saltare il parallelo di Lech/Zuers, la sorella Giulia ha patito un nuovo, gravissimo infortunio al ginocchio destro.

Non sono giorni facili per la famiglia Peterlini. Martina e Giulia, le sorelle trentine divise da un paio d'anni (la slalomista già protagonista in CdM è classe '97, Giulia è dell'ottobre '99), stanno vivendo una situazione complicata legata agli infortuni.

La Peterlini più “esperta” deve convivere da settimane con una protrusione discale che l'ha condizionata già all'esordio a Levi, pur ottenendo buoni punti nel primo slalom in Finlandia, e l'ha costretta a saltare il parallelo di ieri in Austria per poi rientrare in Coppa del Mondo direttamente a fine dicembre, nella prossima gara tra i pali stretti prevista a Semmering.

La “piccola” Giulia, però, nelle scorse ore ha patito un nuovo, gravissimo infortunio: ricoverata a Bolzano, la ventunenne in forza alle Fiamme Oro Moena si ritrova con il ginocchio destro letteralmente distrutto, come ha raccontato lei stessa sui social svelando il nuovo stop che la costringerà a dire addio ad una stagione 2020/21 che doveva ancora vederla esordire, dopo che nel finale della scorsa stava vivendo, prima della pandemia, un bellissimo momento condito pure dall'esordio in Coppa Europa nei giganti di Folgaria a fine febbraio. “E' difficile da esprimere a parole quello che provo in questo momento - spiega Giulia Peterlini con tutta l'amarezza di questo mondo - I medici dicono che ho proprio fatto un lavoro con i fiocchi: menisco mediale, menisco laterale, crociato anteriore, forte contusione ossea al condilo femorale e mi dovranno fare una seconda operazione per un trapianto di cartilagine.

Dopo quattro infortuni sono tante le paure che si devono superare, ma ho sempre cercato di tenere le mie battaglie emotive sotto controllo, per darmi la possibilità di mettermi in gioco fino in fondo e poter raggiungere il massimo delle mie potenzialità. Si può lavorare sulle piste, in palestra, con il proprio fisioterapista, allenatore, si possono tenere sotto controllo i vari dolorini fisici, ma c'è una cosa che non si puó controllare, il destino. E' un'utopia pensare di poterlo capire. E va da sè, poterlo anche accettare.

Voglio credere che tutto accada per una ragione e che anche io, un giorno, possa trovare risposte alle domande che in questi giorni mi riempiono la testa non lasciando spazio a nient'altro. Mi rimetteró in piedi ancora, con la stessa voglia e determinazione della prima volta. Concentrandomi solo sul presente. Nel paese del momento non ci sono frustrazioni nè ansie su ciò che è o non è accaduto. Le mie ginocchia guariranno; spero possa guarire altrettanto velocemente il mio cuoricino”.

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