Franzoni-Della Vite, dall'esordio in coppia sulla Gran Risa alla prima sul Rettenbach: ecco la "Generazione Z" azzurra

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Franzoni-Della Vite, dall'esordio in coppia sulla Gran Risa alla prima sul Rettenbach: ecco la "Generazione Z" azzurra

Prima volta a Soelden per i classe 2001 di una nazionale che si rinnova. Giovanni: "Pochi giorni sugli sci, correrò senza pensieri". Pippo: "Sono pronto e carico a mille".

E' la “Generazione Z” del gigante azzurro, il duo bresciano-bergamasco composto da Giovanni Franzoni e Filippo Della Vite, scelti dal dt Lorenzi tra gli otto che saranno al cancelletto di partenza, domenica 24 ottobre, sul Rettenbach di Soelden per l'opening di Coppa del Mondo.

Hanno esordito assieme lo scorso anno sul Gran Risa, nel gigante tempio dell'Alta Badia, ed in questa stagione olimpica vivranno un'altra prima speciale in coppia, nell'Oetztal tra pochi giorni. Giovanni Franzoni (Fiamme Gialle), con un recupero record dall'infortunio alla clavicola rimediato a luglio sulle nevi di Les Deux Alpes, si presenterà senza pressioni a Soelden. “Dopo la caduta e la rottura della clavicola ho perso tanti chili che sto recuperando – ci spiega attraverso l'ufficio stampa di Energiapura che ne cura la comunicazione – Poche le sessioni di gigante nelle gambe, ma ora ho questi giorni in cui posso rifinire bene.

Vado a Soelden senza pensieri, prima gara della stagione, cercherò di sciare al meglio che posso come sempre e... sarà bello perchè sarà la mia prima gara di Coppa del Mondo con il pubblico presente. Avere la possibilità di provare la pista da gara in questi tre giorni sarà molto utile, soprattutto per noi giovani”.

Filippo Della Vite, bergamasco in forza alle Fiamme Oro, vede così il suo esordio stagionale (lui già a punti in un gigante di CdM, lo scorso febbraio gran 16° a Bansko): “Questa sarà la mia prima volta a Soelden, una gara a sé che mi rende molto carico e pronto. Ho lavorato tantissimo e bene questa estate. Il mio approccio? Si attacca sempre a tutta, poi quello che arriva arriva. Sto molto bene, abbiamo riposato 8 giorni e ho ricaricato le pile ed ora mi butto in questa nuova avventura”.

Sul Rettenbach pochi dubbi: “E' una pista fighissima, la prima parte spinge, poi il lungo muro e personalmente mi piacciono molto le pendenze forti. Lì si esaltano le mie caratteristiche, ma penso a viverla sempre manche dopo manche”.

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