Girardelli, una leggenda da festeggiare: compie 60 anni l'asso delle cinque sfere di cristallo e dei duelli magici

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Girardelli, una leggenda da festeggiare: compie 60 anni l'asso delle cinque sfere di cristallo e dei duelli magici

Il campionissimo lussemburghese taglia uno splendido traguardo di vita: tra gli anni '80 e '90 ci ha regalato emozioni straordinarie sfidando Zurbriggen, Tomba e tante altre stelle. E' mancato solo l'oro olimpico, ma che storia di sport la sua...

Un fuoriclasse che ogni vero appassionato di sci non può che avere apprezzato, nell'arco di una carriera lunga oltre 15 anni ad alto livello, nonostante gli infortuni e un avvio quantomeno complicato, pensando al cambio di nazionalità dalla sua Austria, dove ha visto la luce il 18 luglio 1963 a Lustenau, nel cuore del Vorarlberg, al Lussemburgo guidato da papà Helmut.

Festeggia oggi 60 anni Marc Girardelli, forse il più grande polivalente della storia e certamente uno dei campionissimi di questo sport, capace di mettere in bacheca cinque sfere di cristallo assolute (stagioni 1984/85, 85/86, 88/89, 90/91 e 92/93), record a livello maschile sino all'era delle otto in serie di Marcel Hirscher.

Nel massimo circuito ha stupito subito (in realtà, dopo i trionfi a livello giovanile ce lo si attendeva eccome...), vincendo ben presto in slalom, con il primo hurrà a neppure 20 anni, nel febbraio 1983 a Gaellivare, mettendo assieme anche sei Coppe del Mondo di specialità in tre diverse disciplina, con le tre di slalom, le due in discesa e una in gigante.

Per 331 volte al cancelletto di partenza, con 100 podi tondi in CdM di cui 46 vittorie, suddivise tra slalom (16), combinata (11), super-g (9), giganti (7) e discesa, con 3 successi nella disciplina regina di cui due a Wengen sul Lauberhorn e uno sulla Streif a Kitzbuehel, il suo primo nel gennaio '89.

Non solo ha trionfato in ognuna delle cinque specialità madre dello sci, ma pure nella singola annata (1988/89). A quel fenomeno chiamato Marc Girardelli è mancato solo il titolo olimpico: il gigante di Albertville 1992 fu l'occasione migliore, con il lussemburghese d'argento a 32 centesimi dal collega e amico Alberto Tomba. Una storia complicata con i Giochi, da quelli persi a Sarajevo 1984 proprio a causa del doppio passaporto, all'amara trasferta di Calgary '88 sino a quel doppio 2° posto di Albertville, dove Marc venne piegato anche in super-g da Aamodt, e ai due risultati ai piedi del podio in discesa e super-g a Lillehammer 1994.

Ai Mondiali sono ben 11 le medaglie collezionate, 4 d'oro di cui 3 in combinata tra Crans-Montana '87, Vail '89 e Sierra Nevada '96, il canto del cigno dopo essersi messo al collo il metallo più pregiato anche a Saalbach '91, ma in slalom.

Che campione indimenticabile, signore e signori.

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La fuoriclasse americana ha scelto il nome (pensando all'aurora boreale che ha visto per la prima volta nei giorni scorsi) della creatura che le è stata assegnata con l'ennesima perla a Levi. Un luogo che mi fa sempre riflettere su tutti gli aspetti della vita per cui sono grata. Il ringraziamento della famiglia Lorenzi.