Kristoffersen e il week-end della verità: "Pronto per Adelboden, molto dipende dalla mia testa"

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Kristoffersen e il week-end della verità: "Pronto per Adelboden, molto dipende dalla mia testa"

Il norvegese, eccetto la strepitosa 2^ manche di Campiglio, sta vivendo una prima parte di stagione con più bassi che alti. La corsa per la coppa è apertissima, ma ora serve la svolta.

Henrik Kristoffersen sta vivendo una Coppa del Mondo decisamente particolare. Secondo nel parallelo di Lech/Zuers, battuto solo dal diretto rivale per la sfera di cristallo, Alexis Pinturault, vincente nello slalom di Madonna di Campiglio con una strepitosa 2^ manche per rimontare dalla 12esima posizione, ma anche tante, troppe gare con difficoltà enormi, dal 22° e il 12° posto nei due giganti di Santa Caterina Valfurva, al 15° in una pista amata come la Gran Risa in Alta Badia, sino alla decima piazza nell'ultima gara di Zagabria.

Il 26enne norvegese è in piena corsa per il sogno Coppa del Mondo assoluta, anche perchè lo stesso Pinturault sta concedendo tantissimo in slalom, ma servirà il miglior Kristoffersen per ritrovare il podio con continuità in entrambe le discipline tecniche, a partire dal trittico cruciale di Adelboden, dove da venerdì a domenica vedremo due giganti e uno slalom su quella Chuenisbargli dove l'iridato tra le porte larghe ha sempre fatto benissimo (battuto solo da Hirscher in gigante e di nuovo terzo lo scorso anno), vincendo anche due volte in slalom, nel 2016 e nel 2017.

Molto dipende dalla mia testa – ha confessato prima dello slalom di Zagabria, come riporta TV2 - La fiducia in se stessi è fondamentale ed è un attimo perderla nuovamente. E' una sorta di circolo vizioso, basti pensare che prima dei giganti di Santa Caterina ho fatto un pessimo allenamento ed è andata male anche in gara. Non posso che incolpare me stesso quando le cose non funzionano a livello tecnico e, di conseguenza, anche l'autostima crolla”.

La rinascita di Campiglio? HK94 la spiega molto semplicemente: “Quando disputi una manche orribile come la prima e poi sei così veloce nella seconda, significa che è tutto nella testa. E' altrettanto vero che lo sci è cambiato molto negli ultimi anni. Se guardi i video dal 2014 al 2018, si può dire che ora è tutto un po' più facile, ma devi andare sempre più al limite e non basta sciare bene”.

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