L'urlo di Yuie che fa esplodere il tempio: "Al traguardo ho provato qualcosa di incredibile"

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

L'urlo di Yuie che fa esplodere il tempio: "Al traguardo ho provato qualcosa di incredibile"

Dodici anni dopo l'ultima volta, uno svizzero torna a vincere ad Adelboden. Con il tocco italiano di Matteo Joris: "Daniel è una macchina da guerra".

Un urlo che ha provato a sovrastare l'autentico boato arrivato dagli spalti della Chuenisbargli, il tempio dello sci svizzero.

Un elvetico è tornato a vincere ad Adelboden, dodici anni dopo l'ultima volta che coincideva con la doppietta in gigante firmata da Marc Berthod e Daniel Albrecht (5 gennaio 2008); il nome del nuovo eroe rossocrociato è Daniel Yule, trionfatore in due slalom consecutivi nel giro di quattro giorni dopo Campiglio.

Non solo 3Tre, ormai il 26enne vallesano è una certezza nella disciplina tanto da piazzarsi in seconda posizione nella classifica di specialità, a soli 32 punti da Henrik Kristoffersen oggi piegato per la seconda volta dopo la grande notte sul Canalone Miramonti. “E' stata una giornata straordinaria, ma non penso di essere entrato in una nuova dimensione – spiega Daniel con la consueta umiltà, dopo essere diventato lo svizzero più vincente di sempre in slalom con tre successi in Coppa del Mondo – L'errore sul piano? Pensavo di aver perso tanto tempo, troppo, mi sono detto quindi di dare tutto ciò che avevo. Una volta tagliato il traguardo, è stato tutto incredibile”.

Un trionfo con l'apporto fondamentale di un tecnico italiano stimatissimo qual è il valdostano Matteo Joris, che ha parlato nel post gara dei progressi del suo allievo: “Daniel è una macchina da guerra, una volta che c'è la possibilità di vincere, lui non se la lascia sfuggire. Sta diventando un animale da gara e questo è solo il punto di partenza”.

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