La seconda delle tre gare in programma a Wengen è la più sentita. La Discesa che si disputa sul Lauberhorn è fra le più antiche ed affascinanti dell’intera Coppa del Mondo.
Il Lauberhorn di Wengen è la pista più lunga della Coppa del Mondo maschile con i suoi 4480 metri di lunghezza per oltre 1000 metri di dislivello. La prima parte è di pura scorrevolezza, con il Russisprung, salto di Bernhard Russi, disegnatore del percorso attuale, unica insidia dei primi quaranta secondi di gara. Il Traversenschuss, picchiata interrotta da una doppia curva apparentemente banale ma spesso decisiva, immette sull’Hundtschopf, salto di una quarantina di metri tra due rocce che precede la Minschkante (salto di Minsch, discesista elvetico che qui si schiantò nel 1965) ed il Canadian Corner, curvone lunghissimo che tradì diversi canadesi all’epoca dei Crazy Canucks, da cui il nome. La Kernen-S, chicane strettissima denominata così in onore del vincitore del 2003 e qui protagonista di una caduta terrificante poche settimane prima di vincere l’oro mondiale a Sestriere 1997, lancia gli atleti sotto il Wasserstation tunnel, passaggio mitico soprattutto quando atleta e trenino sovrastante si incrociano.
Siamo circa a metà gara; il Langentrejen, tratto di scorrevolezza ricco di curvoni veloci, è spesso decisivo pur non presentando particolari difficoltà. Il successivo Hanneggschuss, in cui se le condizioni sono favorevoli si possono superare i 150 chilometri all’ora, mette alla prova non soltanto il fisico ma anche il coraggio degli atleti. Il Seilersboden è l'ultimo tratto in cui si può respirare prima del gran finale: il Silberhornsprung è il salto che precede l’Austrian Hole, una serie di tre gobbette oggi praticamente rimosse che nel 1954 tradirono Toni Sailer, Andreas Molterer e Walter Schuster; poi la Ziel-S, una stretta chicane resa ancor più complicata dal fatto che gli atleti ci arrivano dopo oltre due minuti di gara, e lo Zielschuss, una volta preceduto dal salto finale oggi smussato in seguito ai gravi incidenti che funestarono la gara negli anni 90.
La Discesa di Wengen si disputa sin dal 1930, quando Ernst Gretsch, presidente dello Ski Club di Wengen, firmò il documento di fondazione di una gara che veniva disputata in maniera non ufficiale dal 1924. Naturalmente con la nascita della Coppa del Mondo, tale prova entrò a farne parte sin dalla prima edizione ed ancora oggi resta una delle più prestigiose in calendario.
In tutto sono 78 le edizioni della Discesa di Wengen disputate dal 1929 ad oggi, 43 delle quali valide per la Coppa del Mondo. Il plurivincitore assoluto risulta lo svizzero Karl Molitor, che si impose per 6 volte tra il 1939 e il 1947, sfruttando tuttavia la scarsa concorrenza durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale. Considerando solo le prove valide per la Sfera di cristallo, invece, il recordman è Franz Klammer, vincitore per 3 volte fra il 1975 al 1977. In questa era, sono pochi i ragazzi capaci di ripetersi: vantano infatti 2 successi i soli Marc Girardelli (20 e 21 gennaio 1989, anno in cui sul Lauberhorn si disputò anche un recupero), Stephan Eberharter (12 gennaio 2002 e 17 gennaio 2003), Bode Miller (sempre il 13 gennaio, del 2007 e del 2008) e Kristian Ghedina (20 gennaio 1995 e 18 gennaio 1997).
L’ampezzano è uno dei quattro italiani capaci di imporsi sul Lauberhorn: con lui anche Zeno Colò nel lontano 1948, Herbert Plank il 9 gennaio 1976 e Christof Innerhofer il 19 gennaio 2013. Ghedina, inoltre, detiene il record della pista in 2’24”23, un tempo non più avvicinabile a causa delle diverse modifiche apportate per tutelare la sicurezza degli atleti, che tuttavia non hanno impedito a Johan Clarey di stabilire un altro primato, quello di velocità con sci da discesa, 161,9 km/h toccati nel 2013 sull’Hanneggschuss.
Tornando ai vincitori, sono 7 i ragazzi in attività ad aver vinto la Discesa di Wengen: oltre ad Innerhofer, Carlo Janka (16 gennaio 2010), Klaus Kröll (15 gennaio 2011), Beat Feuz (14 gennaio 2012), Patrick Küng (18 gennaio 2014), Hannes Reichelt (18 gennaio 2015) ed Aksel Lund Svindal, che si è aggiudicato l’ultima edizione del 16 gennaio 2016.
A livello di podi, il padrone del Lauberhorn resta Karl Molitor, che ai 6 successi aggiunge 1 secondo ed 1 terzo podio per un totale di 8. Lo segue a 7 Karl Schranz, 4 vittorie, 1 secondo e 2 terzi posti ottenuti negli anni 60, pertanto soltanto due di essi attribuibili alle statistiche di Coppa del Mondo.
Proprio considerando soltanto le gare disputate dal 1967 in poi, l’Austria è padrona di Wengen. Franz Klammer ed Hannes Reichelt vantano la leadership di questa speciale classifica con 5 podi a testa, seguiti a 4 da un altro aquilotto biancorosso, Peter Wirnsberger, e da Bode Miller. In casa Italia, oltre alle vittorie già riportate, Plank ottenne anche un secondo ed un terzo posto, Innerhofer un terzo, mentre Peter Runggaldier, secondo il 22 gennaio 1994, Luca De Bigontina, terzo nel 1949, e Peter Fill, terzo il 13 gennaio 2007, completano una serie di 10 podi totali nella Discesa di Wengen.
La 79esima edizione della Discesa di Wengen, valida per l'87esimo trofeo del Lauberhorn e 44esima valida per la Coppa del Mondo, si disputerà, meteo permettendo, sabato 14 gennaio con il primo atleta che uscirà dal cancelletto alle ore 12:30.
Discesa Maschile Garmisch-Partenkirchen (GER)
Sci Alpino - Stati Uniti
Legamento crociato anche per Steven Nyman, illeso invece Erik Guay
Venerdì 27 Gennaio 2017Sci Alpino - Francia
Venerdì 27 Gennaio 2017Sci alpino maschile
Peter Fill: "Contento di essere arrivato sano al traguardo"
Venerdì 27 Gennaio 2017Sci alpino maschile
Travis Ganong vince la terribile prima discesa di Garmisch-Partenkirchen, terzo Peter Fill
Venerdì 27 Gennaio 2017Sci Alpino Maschile
Discesa Garmisch: Paris con il 5, Fill 9 per puntare la Coppa di specialità
Giovedì 26 Gennaio 2017BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Pinzolo | 13/14 | 5-35 cm |
Obereggen | 19/20 | 10-40 cm |
Ponte di legno | 29/30 | 20-70 cm |
Plan de Corones | 30/31 | 5-30 cm |
Carezza al lago | 13/13 | 80-130 cm |
Selva di Val Gardena | 78/79 | 50-50 cm |
Campitello di Fassa | 20/23 | 25-40 cm |
Canazei | 20/23 | 25-40 cm |
Più letti in scialpino
I primi 40 anni del Razzo: Emanuele ci ha cambiato la vita, per fare l'allenatore ci sarà tempo
Giuliano Razzoli ha festeggiato ieri un compleanno speciale, 24 ore prima dell'emiliano che riscrisse la storia, Alberto Tomba. Alla Gazzetta di Reggio, il campione olimpico 2010 ha raccontato del suo addio al termine della scorsa stagione, degli sci rimessi ai piedi dopo 9 mesi solo nei giorni scorsi a Campiglio in vista della notte della 3Tre (dove farà l'apripista), del bambino arrivato in famiglia, la sua attività e... tanto altro.
3