Breezy Johnson, l'infortunio più grave di quanto svelato sinora e il ritorno in pista solo a settembre

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Breezy Johnson, l'infortunio più grave di quanto svelato sinora e il ritorno in pista solo a settembre

A "Ski Racing", la velocista statunitense ha spiegato quanto successo in questi mesi, con il ginocchio destro completamente da ricostruire. Muffat-Jeandet, intanto, è già sugli sci da qualche settimana e si sente pronto per una preparazione completa.

Era stata la principale rivale di Sofia Goggia, anche se non era mai riuscita ad arrivare davvero così vicina alla prima vittoria in Coppa del Mondo, nelle prime gare di una stagione 2021/22 che già somigliava parecchio a quella precedente, con tanti podi e secondi posti alle spalle della fuoriclasse bergamasca.

Breezy Johnson, però, si è dovuta fermare ancora prima della punta azzurra, quando ai primi di gennaio è caduta in allenamento a Passo San Pellegrino. Saltate le gare di Zauchensee, ha tentato il rientro a Cortina ma, nel corso della seconda prova, un altro volo nella zona del Duca d'Aosta è costato il resto della stagione e soprattutto il sogno olimpico alla sfortunata discesista statunitense.

Emerge però che l'operazione subita al ginocchio destro, come ha svelato “Ski Racing” intervistando la stessa Johnson nelle scorse ore, in realtà sia stata molto più “pesante” rispetto a quanto emerso mesi fa. Tanto che la 26enne del Wyoming tornerà sugli sci solo a settembre, se tutto andrà come previsto. “Ho strappato un grosso pezzo di cartilagine del ginocchio cadendo a Cortina, ma prima avevo già subito la lesione del crociato, pur riuscendo comunque a sciare – spiega la stessa leader del settore velocità a stelle e strisce – Non ne ho voluto parlare, visto che già tante atlete subiscono questo tipo di infortunio, ma alla fine ho deciso di rinunciare alle Olimpiadi quando ho capito che non avrei potuto lottare per una medaglia.

Sarei stata in grado di partecipare, ma il mio obiettivo era un altro”.

Johnson è stata operata il 3 febbraio a Vail, a quel ginocchio già rotto nel 2018 in Cile (ma ha subito due seri infortuni, prima e dopo, al piatto tibiale e anche al ginocchio sinistro), con la ricostruzione del crociato, la riparazione della radice del menisco e la sostituzione della cartilagine. “Siamo sulla buona strada per tornare sulla neve a settembre – ha spiegato ancora nell'intervista la diretta interessata – Purtroppo so bene come recuperare dagli infortuni, anche se in questo momento il mio corpo ancora non può reggere certi carichi in palestra, e non nascondo che questo rende tutto più difficile, anche mentalmente.

Adoro però la sensazione di correre e so che ne vale ancora la pena, non mi arrenderò”.

 

MUFFAT-JEANDET IN PISTA

 

C'è un altro infortunato eccellente nel circo bianco che, fortunatamente, è già tornato in pista e ha provato subito ottime sensazioni in vista della prossima stagione.

Parliamo di Victor Muffat-Jeandet, che ha subito una bruttissima frattura alla caviglia destra nel corso del discusso, a dir poco, slalom di Zagabria andato in scena lo scorso 6 gennaio e poi interrotto definitivamente qualche discesa dopo l'incidente occorso allo slalomgigantista transalpino. VMJ ha ripreso la preparazione sulla neve da quasi tre settimane, trovando buone condizioni prima a Val Thorens e poi ad Avoriaz.

Ai colleghi di “Ski Chrono”, il bronzo olimpico di combinata a PyeongChang 2018 (che ha perso la possibilità di difendere quella medaglia a Pechino 2022) ha raccontato il suo recupero, dopo ben sei settimane di gesso. “Sta andando tutto abbastanza bene, ho quasi finito con la riabilitazione anche se non è stato facile, perchè la caviglia era molto rigida e faticavo anche a camminare dopo aver tolto il gesso.

Sugli sci, in realtà, è come se non mi fossi mai fermato, anche se in slalom è servito più tempo per ritrovare il feeling. Lavorerò di più anche a giugno e luglio considerata la mia situazione, ma dovrò stare attento ai carichi anche per il ritorno in Argentina a fine agosto (i francesi torneranno a Ushuaia come molte altre nazionali, ndr). Ho imparato anche da questo infortunio e il lato positivo è che mi sento fresco e pronto”.

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