Roda e l'intervento a salvaguardia degli sci club: l'attività proseguirà grazie ad una norma

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Roda e l'intervento a salvaguardia degli sci club: l'attività proseguirà grazie ad una norma

Il presidente federale riconoscerà gli "atleti di interesse nazionale" per tutti coloro che potrebbero partecipare a gare che assegneranno titoli di carattere nazionale o internazionale.

Un intervento a salvaguardia degli sci club e di tutti quei ragazzi che si troverebbero senza sci almeno sino al prossimo 24 novembre.

E' così che il presidente della FISI, Flavio Roda, facendo seguito a quanto previsto dal DPCM dello scorso 24 ottobre, in forza del quale vengono disposte ed applicate nuove misure urgenti di contenimento del contagio sull'intero territorio nazionale, a partire dal 26 ottobre, ha deciso di inserire nel blocco degli “atleti di interesse nazionale” tutti coloro che avrebbero la possibilità di partecipare a gare di carattere nazionale o internazionale. La nota federale si riferisce alle “disposizioni concernenti lo svolgimento di eventi e competizioni sportive degli sport individuali e di squadra, nonché talune specifiche disposizioni concernenti le competizioni sportive nazionali ed internazionali che debbano svolgersi all'interno di comprensori sciistici.

La struttura organizzativa della FISI, in ottemperanza a quanto previsto dal relativo statuto e dai regolamenti organizzativi e sportivi, prevede che l'attività agonistica, anche ai fini della partecipazione agli eventi ed alle competizioni sportive di carattere nazionale ed internazionale, sia promossa e svolta, sempre nel rispetto della forma dilettantistica, in primo luogo dalle società affiliate, che come tali iscrivono i propri atleti alle competizioni di interesse nazionale o internazionale”.

Quando nel summenzionato DPCM si parla di “eventi e di competizioni sportive riconosciuti di interesse nazionale” si devono considerare le attività sportive agonistiche che, rivestendo carattere nazionale e/o internazionale, siano suscettibili di assegnare titoli o riconoscimenti di carattere nazionale o internazionale o comunque risultino suscettibili di consentire la partecipazione di atleti o contingenti provenienti da più di un Comitato Regionale di appartenenza o da più di uno Stato per le gare internazionali. Per questo, la FISI ne consegue che “gli atleti chiamati a partecipare agli eventi e alle competizioni sportive come sopra indicati, vengono qualificati e riconosciuti come atleti di interesse nazionale indipendentemente dalla categoria tra le quali è suddivisa, per fasce d'età, la partecipazione all'attività sportiva agonistica.

Premesso quanto sopra, si precisa che: sono consentiti gli eventi e le competizioni sportive riconosciuti di interesse nazionale organizzati all'aperto, senza la presenza di pubblico, nel rispetto dei protocolli emanati dalla scrivente Federazione. Sono consentite, a porte chiuse, le sessioni di allenamento degli atleti partecipanti alle competizioni di cui sopra sempre, nel rispetto dei protocolli emanati dalla Federazione. Per le discipline che necessitano, per la loro pratica, della disponibilità degli impianti di risalita, questi ultimi rimangono aperti per gli atleti di interesse nazionale come sopra definiti per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali ed internazionali”.

E ancora, “per quanto riguarda tutto il movimento dei nostri sport a livello amatoriale, desidero informarvi che la Federazione si sta attivando per la predisposizione di apposite linee guida, congiuntamente con la totalità delle realtà del comparto montano, da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico al fine di evitare assembramenti”.

A Roda non è piaciuto quanto successo lo scorso week-end: “Ancora una volta il settore montagna si è trovato penalizzato dalle recenti immagini diffuse dai media, in particolar modo sui social, che hanno permesso di fare del finto buonismo riguardo a situazioni che andavano contestualizzate o quantomeno verificate non così nell'immediato. Nessuno ha poi mostrato le immagini dei comprensori italiani aperti il giorno seguente - domenica 25 ottobre - perché non si sarebbero potuti fare con altrettanta facilità sterili e inutili polemiche contro chi sta cercando di dare un'importante segnale di “seppur marginale” ripresa soprattutto per i nostri giovani.

Concludo permettendomi di ribadire le già note regole volte a prevenire il contagio e mi riferisco alla necessaria educazione al distanziamento sociale, al corretto utilizzo di dispositivi di protezione individuali certificati quale presidi medici, e la garanzia di utilizzare veicoli propri”.

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