Trio rosa delle meraviglie, Paris e Inner, giovani: Max Blardone dice... tutto!

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Trio rosa delle meraviglie, Paris e Inner, giovani: Max Blardone dice... tutto!

Una chiacchierata social con Giacomo Da Rold e l'ex azzurro, che ha cominciato la seconda stagione da tecnico federale degli junior, si è espresso su mille temi del circo bianco. Con la consueta schiettezza.

Dal trio rosa delle meraviglie ai leader del movimento maschile, Dominik Paris e Christof Innerhofer, passando per i suoi giovani.

Max Blardone, rientrato dal primo raduno allo Stelvio dove ha potuto finalmente scendere in pista per allenare, nello staff del direttore tecnico giovanile Massimo Carca, i talenti della nazionale azzurra, ha detto la sua su tanti argomenti che riguardano il panorama dell'alto livello e non solo, intervistato da Giacomo Da Rold.

Si parte, ovviamente, dal pensiero dell'ex gigantista azzurro su Federica Brignone e il suo trionfo in Coppa del Mondo: “Ero sempre stato scettico sulle sue chances di poterla vincere, sono sincero – ammette Max – D'altronde, con una Shiffrin che si impone dallo slalom alla discesa, sembrava impossibile: lei è riuscita a batterla in più discipline e credo che Mikaela ce l'avrebbe avuta dura anche gareggiando sino a fine stagione, senza lo stop dovuto alla sua tragedia.

La continuità di Fede la ricordo in poche atlete, è stata brava perchè in silenzio ha trovato la strada giusta della polivalenza, non so quanti potevano pensare a prestazioni del genere in discesa. Purtroppo, debbo dire che non mi è piaciuto il modo in cui molti hanno definito il suo trionfo: non è stata fortuna, ha vinto e con pieno merito. Stop”.

Marta Bassino, diventata la seconda freccia dell'arco azzurro? “La ricordo dai tempi delle sue vittorie giovanili, realizzava tempi da maschietti e già all'esordio in Coppa del Mondo aveva un livello pazzesco. Poi ha dovuto convivere con un brusco calo, ma credo sia stato dovuto alla volontà di testarsi nelle discipline veloci; personalmente ero dubbioso su questa scelta, invece ha avuto ragione lei e ora è pronta per puntare alla Coppa del Mondo generale. Da subito”.

Su Sofia Goggia, “Super Max” ha pochi dubbi per un “ritorno immediato ai livelli della Sofia capace di regalarci l'oro olimpico. L'ho vista in questi giorni allo Stelvio, lavora per ritrovare la sua sicurezza tecnica mancata nell'ultima stagione. Nonostante tutto, ci ha sempre provato perchè lei quando è al cancelletto di partenza ha il fuoco negli occhi. Ora abbiamo tre atlete che ci faranno divertire e attenzione, perchè sta arrivando qualcosa di bello pure in slalom. Rossetti e Peterlini, a livello tecnico, hanno già fatto vedere grandi cose”.

Nell'ultimo anno si sono ritirati tanti campioni, compresi quelli di casa Italia come Peter Fill, Hanna Schnarf, le sorelle Fanchini. Blardone ha un rimpianto soprattutto per Nadia: “Credo che qualche coppa sarebbe arrivata, senza tutti quegli infortuni. Due piedi incredibili, come Elena che ha cominciato la sua carriera con un argento incredibile nella discesa mondiale di Bormio. Su Peter che dire, ci ha regalato tre coppe storiche nel finale di una carriera già bellissima”.

Un altro ex compagno di squadra è stato Manfred Moelgg, che a 38 anni tornerà dopo l'infortunio al crociato subito ad Adelboden: “Attenzione a Manni, parliamo di un campione. Non esistono vecchi o giovani, esistono atleti lenti o veloci e se io guardo la classe e il suo palmares, ma soprattutto la determinazione e la leadership che trasmette a tutti, sono certo che darà ancora tanto. E' ancora competitivo, come Reichelt che tornerà a 40 anni: perchè dovrebbero smettere? Diversa la situazione per altri casi, come quelli di Anna Veith e Tina Weirather che non se la sentivano più per tutta una serie di motivi”.

Max è certo anche sulle possibilità dei due capitani della velocità maschile: “Paris? Tornerà ancora più affamato di prima, inoltre nelle discipline veloci ti puoi riprendere più rapidamente per essere subito là davanti. Inner ha una motivazione straordinaria, sono stato spesso con lui negli ultimi giorni e l'ho visto pronto come non mai. Saremo competitivi anche con gli uomini, pensiamo a Vinatzer e Maurberger che in slalom rappresentano al meglio la nuova generazione sullo stile dei Noel, con una sciata semplice e moderna. Con loro abbiamo Gross e Razzoli come riferimento, per non parlare di De Aliprandini in gigante. Io Luca lo attendo dal 2016, quando ancora gareggiavo, perchè ha il potenziale per vincere in Coppa del Mondo: ha cavalli da vendere, deve limitare gli errori e la sua foga”.

E sui talenti già visti ad alto livello in Coppa Europa? “Abbiamo un bel gruppo di velocità, guidato da Lorenzo Galli – analizza Blardone – Schieder, Simoni e Molteni sono il traino, poi se andiamo sulle discipline tecniche ecco Canzio, Zuccarini, Kastlunger, Franzoni e Franzoso. Come FISI abbiamo deciso di modificare lo schema classico delle squadre, amalgamando la squadra B degli slalomgigantisti ai nostri junior, ne abbiamo davvero tanti interessanti. Gli staff hanno unito le forze per proporre la stessa metodologia di lavoro: il programma sarà praticamente lo stesso fino a settembre e Carca è bravissimo a gestire il tutto con la sua grande esperienza e qualità”.

L'addio di Roberto Saracco da allenatore responsabile dei gigantisti? Max chiaramente evita di entrare nei dettagli, “non conoscendo bene quel tipo di situazione, ma capendo la scelta di seguire i figli”, ma svela che le voci su un possibile inserimento di Walter Girardi nello staff, per il gran ritorno a casa Italia (con Roberto Lorenzi che ha già assunto il ruolo di allenatore responsabile, oltre che ovviamente da dt delle discipline tecniche), non sono proprio campate per aria. “Le ho sentite anch'io e... dico che sarebbe bello facesse parte del gruppo, ha un grande bagaglio di esperienza dopo gli anni in Svezia e io con lui ho sempre avuto un bellissimo rapporto”.

Ultimi temi? Mondiali di Cortina in primis: “Un argomento delicato perchè bisogna conoscere bene la situazione per analizzare la scelta di richiedere lo spostamento al 2022. Ovviamente spero si disputino il prima possibile anche perchè significherebbe che tutte le precauzioni alle quali siamo chiamati ora, starebbero pian piano scemando. Con la preoccupazione legata soprattutto alla possibile mancanza del pubblico, capisco bene gli organizzatori perchè la perdita a livello di indotto sarebbe enorme”.

E sul calendario di Coppa del Mondo a rischio, l'auspicio di Max Blardone è quello di poter tornare al microfono di “mamma Rai” già per l'opening di Soelden, nella sua quinta stagione da opinionista della rete pubblica, la seconda quale commentatore tecnico delle gare maschili al fianco di Davide Labate. “Una grande esperienza per la quale mi sono dovuto preparare molto, subito dopo aver smesso di sciare a livello agonistico. Vedremo cosa accadrà con le gare, lo capiremo solo strada facendo. Di certo io non vedo l'ora di poter salire a Soelden quel giovedì sera e cominciare a sognare di nuovo”.

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