La 33^ edizione della Coppa del Mondo di combinata nordica prenderà il via nel weekend da Ruka, in Finlandia. La stagione è priva di grandi appuntamenti, ma non per questo meno interessante. Infatti la conquista della Sfera di cristallo sarà un tema molto forte che potrebbe partorire esiti storici.
La presentazione della Coppa del Mondo di combinata nordica è il tema principale della puntata di Tutti contro Ambesi del 24 novembre in cui l'argomento viene approfondito e trattato con dovizia di particolari dal minuto 57:11 al minuto 93.39.
La combinata nordica riparte priva di alcuni dei suoi uomini più rappresentativi poiché al termine della stagione 2014-'15 hanno deciso di appendere gli sci al chiodo tre autentiche icone della disciplina.
Si tratta del francese Jason Lamy-Chappuis, dell'austriaco Mario Stecher e dell'americano Bill Demong, un terzetto di uomini che ha scritto la storia di questo sport per un periodo di quasi vent'anni.
Vi sono inoltre altri ritiri di un certo peso, quali quelli dell'austriaco Christoph Bieler, del ceco Pavel Churavy e del francese Sebastien Lacroix, a cui si aggiungono altri nomi di seconda e terza fascia.
Per quanto riguarda gli staff tecnici dei Paesi più in vista si registrano cambiamenti sostanziali nell'Austria e nell'Italia.
Il team rot-weiß-rot sarà sempre guidato da Christoph Eugen, il quale però si avvarrà della collaborazione proprio del già citato Bieler come allenatore del settore salto e dell'italiano Jochen Strobl per il settore fondo. I due sostituiscono rispettivamente Falko Krismayr e Thomas Baumann.
In seno alla squadra italiana il posto di Strobl è stato preso da Paolo Bernardi, il quale quindi ha lasciato il salto speciale ed è tornato a guidare la combinata nordica azzurra dopo averlo già fatto tra il 2004 e il 2008.
Il quarantatreenne trentino, oltre a gestire il team dal punto di vista manageriale, si occupa della parte salto, mentre Pietro Frigo è stato confermato per il fondo.
Tuttavia Alessandro Pittin si è preparato a parte in quanto gli è stato fornito un allenatore dedicato per il salto (l'austriaco Lukas Tschuschnig) continuando a essere seguito da Sepp Chenetti per quanto riguarda gli sci stretti.
Come detto in apertura, nel 2015-'16 non vi saranno main events e nelle intenzioni della Fis l'highlight stagionale sarà il Triple di Seefeld, giunto alla sua terza edizione. Di certo l'appuntamento austriaco potrebbe essere di cruciale importanza poiché assegna parecchi punti per la Coppa del Mondo e sia nel 2013-'14 che nel 2014-'15 ha lanciato Eric Frenzel verso la Sfera di cristallo.
Proprio il tedesco va considerato il favorito per la conquista della classifica generale. Non potrebbe essere altrimenti considerando come il sassone abbia vinto le ultime tre Coppe del Mondo e tutte con largo anticipo, imponendosi come il combinatista più completo del circuito essendo in grado di eccellere in ambedue le componenti.
Frenzel andrà pertanto alla caccia della quarta Sfera di cristallo consecutiva, un traguardo raggiunto sinora solamente da Hannu Manninen. Il teutonico è già oggi fra gli atleti più vincenti di sempre e un eventuale poker lo spingerebbe sempre di più nell'empireo della disciplina.
Proprio questo primato potrebbe essere stata la principale motivazione del ventisettenne di Oberwiesenthal in vista di un inverno per lui altrimenti meno interessante di altri.
In fin dei conti Frenzel ha vinto ogni cosa potesse vincere, recentemente è diventato padre per la seconda volta e la prospettiva di un'annata priva di main events non è sicuramente allettante, soprattutto per chi ha già raccolto tutto il raccoglibile. Vedremo se Frenzel ha un appetito senza fine, in stile Ole Einar Bjørndalen, o se ha provato un sentimento di sazietà in attesa di stagioni più prelibate.
Al contrario i suoi avversari hanno decisamente più fame avendo banchettato molto meno di Eric nel recente passato. In particolare sono due gli uomini in grado di lanciare un serio assalto al trono.
Il primo è Akito Watabe che ha concluso le ultime quattro annate agonistiche sul podio della classifica generale piazzandosi due volte secondo e due volte terzo. A conti fatti il giapponese si è dimostrato complessivamente equivalente a Frenzel (leggermente superiore nel salto e leggermente inferiore nel fondo), venendo però penalizzato in maniera eccessiva rispetto al suo reale valore dal non avere uno spunto veloce sugli sci stretti nei metri finali. Si può affermare che il ventisettenne di Hakuba abbia sinora raccolto meno di quanto avrebbe meritato perché non ha nulla da invidiare al più blasonato rivale e ha tutto per poter riportare la Sfera di cristallo nella terra del Sol Levante a oltre un ventennio di distanza dai trionfi di Kenji Ogiwara.
Il secondo sfidante è invece Johannes Rydzek, secondo nella classifica generale del 2013-'14 e terzo in quella del 2014-'15. Il ventiquattrenne bavarese ha caratteristiche diverse da quelle dei due classe 1988, essendo decisamente più performante nel fondo di quanto non lo sia sul trampolino. Proprio la sua capacità di rimanere a galla nel salto sarà la condicio sine qua non per poter ambire alla Coppa del Mondo. Il teutonico dovrà obbligatoriamente ridurre al minimo i passaggi a vuoto che sinora hanno caratterizzato la sua carriera, soprattutto nelle fasi iniziali della stagione.
Considerato il margine di cui godono Frenzel, Watabe e Rydzek è veramente difficile pensare che la Sfera di cristallo 2015-'16 non venga vinta da uno di loro, a meno che Fabian Rießle non effettui uno step in avanti sul trampolino. Il venticinquenne del Baden-Württemberg ha un trend di prepotente crescita e sugli sci stretti non ha nulla da invidiare ai migliori. Nel salto alterna ancora buone prestazioni ad altre pessime, ma esiste un margine di miglioramento e le prossime settimane diranno se il numero 3 di casa Germania potrà rappresentare una valida alternativa al terzetto citato.
A meno di clamorose sorprese non si vedono altri pretendenti alla Coppa del Mondo. Sicuramente i veterani Bernhard Gruber e Magnus Moan, dalle caratteristiche diametralmente opposte, potranno concludere a ridosso del podio della classifica generale cogliendo anche alcuni successi, ma non paiono avere la continuità necessaria per potersi inserire nella contesa.
Sono davvero in tanti coloro i quali possono ambire ad affermazioni parziali. Sostanzialmente tutta la squadra norvegese ha la possibilità di imporsi in una gara (eccezion fatta per un Jørgen Graabak in condizioni fisiche precarie, causa overtraining), così come Alessandro Pittin.
Il carnico è reduce da una stagione positiva in cui ha ottenuto un argento iridato e due terzi posti nelle ultime due gare. L'estate è passata senza intoppi e di conseguenza vi sono importanti aspettative.
Per il venticinquenne di Cercivento il target sarà concludere l'inverno nelle prime 8-10 posizioni della classifica generale, salendo di tanto in tanto sul podio e magari tornando anche su quel gradino più alto già calcato tre volte nel gennaio 2012.
La qualità nel fondo non si discute, anzi è uno dei migliori del circuito in questa componente. Manca però consistenza sul trampolino e i limiti sui Large Hill appaiono ormai cronici. Verosimilmente sarà un'annata con diversi alti e qualche basso, ma il finanziere potrà togliersi svariate soddisfazioni, soprattutto in impianti di ridotte dimensioni.
La squadra azzurra però non è solo Pittin. Anche Armin Bauer e Lukas Runggaldier sono ragazzi con una spiccata propensione per gli sci stretti e nelle giornate in cui riusciranno a limitare i danni sul trampolino potranno puntare a entrare nelle prime 15 posizioni. L'infortunio al menisco di Samuel Costa priva il team, almeno per metà inverno, di un uomo di valore con ambizioni analoghe.
Pertanto a dicembre troverà spazio il ventitreenne Manuel Maierhofer, per il quale l'obiettivo massimo sarà l'ingresso in zona punti. Mattia Runggaldier e Raffaele Buzzi cominceranno invece dalla Continental Cup dove potrebbero ottenere piazzamenti di prestigio. Gli interessanti teenager del movimento (Aaron Kostner e Luca Gianmoena su tutti) si concentreranno sulle competizioni giovanili.
A proposito di nuove leve, c'è molta curiosità per capire il livello di Jarl Magnus Riiber. Il norvegese, classe 1997, ha già vinto un test interno e promette di riscrivere i libri di storia della disciplina nel prossimo futuro. Nel salto si è dimostrato al livello degli specialisti e nel fondo non può che migliorare.
Chissà, forse per lui la prima vittoria potrebbe arrivare già quest'anno, magari proprio a inizio stagione quando tra Ruka e Lillehammer troverà contesti a lui favorevoli.
Altre young guns da tenere d'occhio saranno il finlandese Ilkka Herola, classe 1995 al quale è affidato l'onere di risollevare le sorti del movimento sinivalkoinen, l'austriaco Philipp Orter, classe 1994 dato in grande crescita, e il ceco Tomas Portyk, classe 1996, già fra i migliori nel salto.
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