È terminata l’ultima competizione di combinata nordica dei Mondiali di Lahti 2017 con un esito a dir poco storico: nella team sprint odierna la Germania ha conquistato la medaglia d’oro, dunque Johannes Rydzek ha completato l’impresa di vincere 4 titoli in altrettante gare a sua disposizione in una singola edizione iridata. Inoltre l’atleta di Oberstdorf non scende dal podio mondiale da ben 4 anni, l’ultima volta accadde nell’edizione della Val di Fiemme 2013 quando rimase a secco di metalli pesanti.
Come da pronostico, posteriore al segmento di salto, la prova sugli sci stretti si è rivelata una vera e propria battaglia per la conquista dell’ambito titolo: nel primo dei dieci giri che sono stati percorsi si è venuto a formare un quartetto di testa comprendente la Francia (vincitrice del salto), la Germania, il Giappone e la Norvegia. In questo frangente l’Austria non è riuscita ad avvicinarsi, rimanendo in solitudine al quinto posto parziale.
Questo scenario si è mantenuto fisso fino all’inizio della 4^ tornata, quando il gruppo di testa si è guardato un po’ troppo, Bernhard Gruber è riuscito a farsi sotto e a portare il suo team in lotta per le medaglie. Proprio al termine di questo giro c’è stata una caduta di Akito Watabe, neutralizzata dall’ottimo fratello Yoshito.
A questo punto della corsa è cominciata una gara ad elastico: nelle frazioni ‘deboli’, ovvero quelle dispari, Eric Frenzel e Magnus Moan hanno cominciato a fare la voce grossa, a staccare Wilhelm Denifl, a mettere al ‘gancio’ Maxime Laheurte ed il più giovane dei consanguinei nipponici. Tutto ciò è venuto costantemente vanificato nella successiva tornata, dove in testa nessuno ha preso l’iniziativa e Gruber si è riportato agilmente nel gruppo.
Solamente nella 9^ frazione si è cominciato a fare veramente sul serio: Moan si è trovato con qualche manciata di metri di vantaggio sulla concorrenza dopo la zona del cambio e Frenzel ha impiegato quasi l’intero giro per riportarsi in scia al norvegese. Ora per la medaglia più prestigiosa sono rimaste due squadre e le altre tre a giocarsi il bronzo.
Nella tornata decisiva Rydzek è stato costantemente alle spalle di Magnus Krog e non ha tentato alcun attacco sui pochi tratti duri a disposizione ed ha puntato tutto sul proprio spunto veloce: ad aggiungere del pepe ad un finale piccantissimo è stato il russo Samir Mastiev, doppiato sull’ultima curva prima del rettilineo del traguardo e proprio mentre il teutonico stava sorpassando lo scandinavo.
Sul rettifilo finale il bavarese è riuscito a resistere al ritorno dell’atleta di Hoeydalsmo e a conquistare il proprio sesto oro iridato di sempre, nessuno come lui nella combinata nordica. Anche Frenzel ha ottenuto un traguardo storico quest’oggi: l’oro vinto è la 12^ medaglia mondiale in carriera, eguagliando il compagno di team Bjoern Kircheisen; anche Moan ha emulato i due tedeschi con l’ argento di oggi.
La bagarre per il terzo gradino del podio è stata spuntata da Akito Watabe, grazie ad un ultimo giro impostato sul ritmo per piegare prima Braud e successivamente Gruber. Anche il contributo portato alla causa da Yoshito non è stato indifferente, dunque è stata meritatissima la sua prima medaglia in carriera. Inoltre è stato il primo podio del Giappone in questo format di gara da quando ne è stata data la luce.
Medaglia di legno per gli austriaci: evidentemente la scelta di schierare Denifl non ha pagato i dividendi, infitti il tirolese oltre a non aver fatto la differenza nel salto, ha faticato decisamente sugli sci stretti ed ha obbligato Gruber agli straordinari. Il salisburghese, dal canto suo, è stato uno dei migliori in assoluto e chissà cosa avrebbe potuto combinare con un Orter/Pommer al fianco…
Nel suo piccolo anche la Francia ha scritto una pagina di storia: infatti i transalpini si sono presentati da imbattuti nelle team sprint iridate e questo primato quest’oggi è terminato, ma la prova mostrata è stata comunque di buon livello considerati i risultati ottenuti dal duo Laheurte-Braud fino a due settimane or sono.
Dietro alla lotta per le medaglie si attendeva una solida Finlandia (Eero Hirvonen e Ilkka Herola), però, la prova in chiaroscuro avuta nel salto è continuata anche nel fondo e i padroni di casa si sono fatti battere dagli scatenati Samuel Costa ed Alessandro Pittin. Quindi gli azzurri hanno confermato il sesto posto della prova a squadre su quattro frazioni ed hanno concluso un Mondiale con diversi spunti interessanti per il futuro.
Per la cronaca il miglior tempo sugli sci è stato fatto dai fratelli Bryan e Taylor Fletcher che hanno portato gli States alla 9^ posizione finale, preceduti dalla Repubblica Ceca (Tomas Portyk e Miroslav Dvorak). Ha chiuso la top 10 la Polonia (Adam Cieslar e Pawel Slowiok), in virtù di un ottima seconda parte di gara e precedendo la Slovenia (Vid Vrhovnik e Marjan Jelenko), quest’ultima sprofondata dopo il settimo punteggio nel salto.
L’Estonia (Kristjan Ilves ed Han-Hendrik Piho) – dodicesima – è stata l’ultima squadra al traguardo non doppiata, peggior sorte hanno avuto la già citata Russia (Samir Mastiev e Viacheslav Barkov) e l’Ucraina (Viktor Pasichnyk e Dmytro Mazurchuk), quest’ultima partente con l’onda perché altrimenti sarebbe stata doppiata prima del proprio via.
Il medagliere riguardante la sola combinata nordica è stato vinto, manco a dirlo, dalla Germania (4-1-1), seguita dalla Norvegia (0-2-0), dal Giappone (0-1-1), dalla Francia e dall’Austria (entrambe con 0-0-1).
Ora il circuito della combinata nordica si sposta in Norvegia, precisamente ad Oslo, dove è in programma una competizione individuale. Si comincerà venerdì 10 marzo con il PCR alla gara del giorno successivo.
MONDIALI DI LAHTI – TEAM SPRINT HS 130 / 10x1.5 KM
1. GERMANIA (Frenzel, Rydzek) 28’45’’8
2. NORVEGIA (Moan, Krog) a 1’’0
3. GIAPPONE (Watabe Y., Watabe A.) a 10’’2
4. AUSTRIA (Denifl, Gruber) a 10’’7
5. FRANCIA (Laheurte, Braud) a 11’’5
6. ITALIA (Costa, Pittin) a 1’10’’6
7. FINLANDIA (Hirvonen, Herola) a 1’10’’7
8. REPUBBLICA CECA (Portyk, Dvorak) a 1’26’’4
9. STATI UNITI (Fletcher B., Fletcher T.) a 1’48’’1
10. POLONIA (Cieslar, Slowiok) a 1’48’’7
11. SLOVENIA (Vrhovnik, Jelenko) a 1’49’’5
12. ESTONIA (Ilves, Piho) a 1’51’’1
13. RUSSIA (Mastiev, Barkov) doppiati
14. UCRAINA (Pasichnyk, Mazurchuk) doppiati
Super Combinata Maschile replaces Saturday Rettenbach (AUT)
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