Elan, storico brand sloveno, ha annunciato il disimpegno dal mondo del salto con gli sci. La notizia, apparentemente shockante, nasconde alle sue spalle una situazione un po' più complessa e meno allarmante.
Giovedì 21 Aprile 2016
Nell'estate 2014 l'Unione Europea aveva sostanzialmente ordinato alla Slovenia, colpevole di aver erogato un prestito all'azienda in violazione delle norme comunitarie, di privatizzare il gruppo.
Difatti nel luglio 2015 Elan è passata sotto il controllo di una finanziaria cipriota (Wiltan Enterprises Limited) e della banca americana Merril Lynch.
Nelle ultime settimane la nuova proprietà ha preso la decisone di abbandonare l'ambito del salto, non ritenendolo remunerativo, per concentrarsi esclusivamente sulla produzione di attrezzi per lo sci alpino.
La novità è stordente, considerando come il marchio sloveno sia uno dei più conosciuti nell'ambito del salto, tanto da equipaggiare sia il dominatore del circuito maschile (Peter Prevc), sia la dominatrice di quello femminile (Sara Takanashi), oltre a una serie di atleti di altissimo livello.
Tuttavia, a dispetto di alcune drammatiche letture date da organi di informazione generalisti in giro per l'Europa, ciò non significa che gli atleti più forti della disciplina siano rimasti senza sci.
Elan, infatti, non chiuderà il proprio comparto salto, ma lo ha messo in vendita. In altre parole, il prodotto dovrebbe rimanere inalterato e semplicemente cambiare nome, poiché tutto il know-how in questione passerebbe di proprietà.
Stando a fonti altamente qualificate vicine all'ambiente salto, un'altra azienda slovena sarebbe già interessata a subentrare. Pertanto nei prossimi mesi dovrebbe cambiare solo il brand sugli sci. I materiali, invece, dovrebbero rimanere i medesimi.
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