Terminata la rassegna iridata è tempo di giudizi per i protagonisti delle sfide sulle nevi norvegesi. Johannes Klaebo fuori concorso, con uno squadrone norge dai voti altissimi; tra le donne comandano la graduatoria le svedesi, con Ebba Andersson e Jonna Sundling su tutte. Come a scuola, non mancano i bocciati (francesi su tutti). Italia promossa, con Chicco Pellegrino primo della classe.
A qualche giorno di distanza dalla conclusione dei campionati del mondo di Trondheim 2025, è tempo di valutare le prestazioni in pista dei singoli atleti protagonista delle gare di sci di fondo. I voti non rispecchiano soltanto i risultati in sè ottenuti dall'atleta, ma anche ciò che è stato raggiunto in base alle capacità e alle aspettative della vigilia per ciascun elemento.
SETTORE FEMMINILE
Ebba Andersson 9,5: la caduta nel finale della 50 km le pregiudica un 10 che sarebbe stato meritatissimo. Ancora una volta, dopo Planica 2023, arriva alla rassegna iridata in condizioni perfette, vincendo due ori individuali (10 km TC e skiathlon) dopo due battaglie con Therese Johaug, oltre all'oro nella 4x7,5 km. L'obiettivo per la prossima stagione saranno i Giochi, sulle piste della Val di Fiemme, dove cercherà di arrivare con una forma simile a quella delle due settimane iridate.
Jonna Sundling 9,5: stessa valutazione della connazionale. La classe '94 stradomina la sprint a skating, con una superiorità disarmante rispetto alle avversarie, conquistando il terzo titolo consecutivo dopo Oberstdorf 2021 e Planica 2023. Perde la possibilità di giocarsi l'oro, per una caduta, nello skiathlon dove chiude comunque terza. Oro nella team sprint con Maja Dahlqvist e autrice di una folle rimonta nella frazione finale della staffetta, portando così l'oro alla Svezia. Dopo Klaebo, insieme a Johaug, è stata l'atleta con più medaglie al collo.
Frida Karlsson 9: l'oro nella 50 km è forse il risultato che consacra definitivamente la classe '99 svedese. Parte con un bronzo nella 10 km, contribuisce all'oro in staffetta e beffa le norvegesi nell'atto finale, con una volata da vera fuoriclasse. Anche per lei, la scelta di trascurare completamente la stagione di CdM, con pochissime apparizioni, ha dato i suoi frutti.
Therese Johaug 8,5: ragionando sulla quantità e sull'età la rassegna iridata di Therese sarebbe da "10", ma sappiamo che la campionessa di Os non sarà sicuramente felice dei suoi risultati, avendo nel mirino almeno un oro (soprattuto nella 50 km). Si deve arrendere per due volte ad Andersson, prima delle beffe in staffetta e nella 50 km. Chiude, probabilmente, la sua carriera iridata sulle nevi di casa, con tre argenti e un bronzo, ma siamo sicuri che si sarebbe augurata un altro finale...
Nadine Faehndrich 8: gran Mondiale per l'elvetica, bronzo nella sprint e nella team sprint, dove ha compiuto un miracolo nella frazione finale sulla finnica Jasmi Joensuu. Protagonista anche nella staffetta, dove trascina al 5° posto le compagne. Le medaglia individuale è il giusto premio per una delle poche specialiste in grado di contrastare le svedesi nelle ultime stagioni.
Heidi Weng 7,5: due argenti, nella staffetta e nella 50 km. Nella prova a squadre disputa una frazione su livelli altissimi, nella maratona dello sci di fondo, invece, si deve arrendere soltanto a Karlsson: il Mondiale di casa rimane comunque molto positivo.
Kristine Skistad 7,5: argento di livello sulle nevi di casa, nella sprint individuale, dove corona gli ottimi risultati delle ultime stagioni. Non le riesce il miracolo nella team sprint, dove una giornata "no" di Lotta Weng la taglia fuori dalla corsa per le medaglie.
Maja Dahlqvist 7: oro nella team sprint e medaglia di legno nella prova individuale. Trondheim 2025 le regala comunque un altro metallo iridato, meritato per l'ottimo apporto a Sundling nella prova veloce a coppie.
Pia Fink, Katharina Hennig, Helen Hoffmann e Victoria Carl 7: la staffetta tedesca si riconferma sul podio, dopo un'annata non semplicissima. Gran parte del merito va alle leader Hennig e Carl, con quest'ultima decisiva nella volata finale, con la finnica Joensuu nuovamente beffata.
Federica Cassol 6,5: alla prima apparizione iridata la giovane valdostana non presenta alcun timore reverenziale, con una buona qualifica nella sprint individuale e una bellissima prova nella team sprint, dove tiene i ritmi delle migliori, portando l'Italia, insieme a Ganz, al 5° posto. Il futuro è dalla sua parte, e con l'infortunata Nicole Monsorno, siamo sicuri che nelle prossime stagioni potranno arrivare buoni risultati nelle sprint.
Julia Kern 6,5: per l'americana buon 5° posto nell'individuale e gran argento con Jessie Diggins nella team sprint. Si dimostra un'atleta costante nelle sue discipline e la medaglia è il giusto premio.
Maria Gismondi 6: la classe 2004 romana, alla prima apparizione iridata, disputa una buonissima frazione nella staffetta e termina con un dignitosissimo 16° posto la terribile 50 km. Coraggio e grinta sono sicuramente dalla sua parte, per un futuro che speriamo possa vederla protagonista tra le grandi di questa disciplina.
Jessie Diggins 5,5: la leader della generale di coppa non arriva in Norvegia nelle migliori condizioni. Lo si capisce sin dalla prima gara e nelle prove individuali non si avvicina nemmeno alla zona medaglie. Salva parzialmente la sua rassegna iridata con l'argento nella team sprint, ma fatica tantissimo su questo tipo di neve. Ammirevole la sua voglia di onorare la manifestazione iridata nella 50 km, dove nonstante un ritardo abissale, termina comunque la prova.
Astrid Slind 5,5: ok l'argento nella staffetta, ma dalla veterana norge ci aspettavamo qualcosa in più, dopo i primi successi raggiunti nel corso della stagione. Coglie sì buoni piazzamenti, ma sulle nevi di casa l'obiettivo era senza dubbio una medaglia. L'idea è che la condizione ottimale sia arrivata troppo presto nel corso di questa stagione.
Teresa Stadlober 5,5: l'austriaca crolla nel finale della 10 km, dove era in corsa per l'oro, chiudendo quarta. Per il resto il suo Mondiale è leggermente deludente, visto che una medaglia era un obiettivo assolutamente alla portata.
Jasmi Joensuu 4,5: rovina tutto... nei rettilinei finali. Nella sprint out in semifinale, dopo un crollo proprio nella sezione finale del tracciato, nella team sprint cede di schianto nel giro finale, permettendo a Faehndrich una clamorosa rimonta, nella staffetta perde lo sprint con Carl. Due medaglie gettate al vento, in una stagione dove solo la coppa sprint (dove è in testa alla classifica) potrebbe compensare queste delusioni.
SETTORE MASCHILE
Johannes Klaebo 10 e lode: non ci sono voti per valutare le gesta di questo immenso campione dello sci di fondo. Sei ori in sei gare sono un risultato che parla da sè. Si dimostra il più forte in ogni format, su ogni distanza e in ogni condizione, con gli avversari che possono solo che inchinarsi davanti al suo strapotere. Entra nella leggenda degli sport invernali, per un'impresa clamorosa proprio sulle nevi di casa sua, dove è stato in grado di riportare una folla che non si vedeva da anni in questa disciplina. A Milano-Cortina 2026 proverà a replicare?
Erik Valnes 9: il suo Mondiale parte male con il forfait nella sprint, ma si riscatta prontamente con l'argento nella 10 km, e gli ori nella team sprint (con Klaebo) e nella staffetta. Si conferma oramai un atleta a 360°, che può vincere sia nella gare sprint che in quelle distance ( se non ci fosse un certo Klaebo...).
William Poromaa 8,5: sfiora la medaglia nella 10 km, contribuisce al bronzo svedese nella staffetta e ottiene un bellissimo argento nella 50 km. Dopo Planica, un'altra rassegna iridata molto positiva per il classe 2000 svedese, che in alcuni contesti distance appare come l'unico rivale dei norge. Se dovesse migliorare come continuità durante la stagione, potrebbe diventare pericoloso per la generale un domani.
Lauri Vuorinen 8,5: la vera e propria sorpresa in campo maschile, con il bronzo nella sprint a skating e l'argento nella team sprint, lui che è sempre stato uno specialista delle sprint TC. Bravo a sfruttare la moria norge, ma si ripete anche nella prova a coppie, con Ristomatti Hakola, dove beffa in volata Chicco Pellegrino ed Edvin Anger, andando a prendersi un bellissimo argento.
Federico Pellegrino 8,5: l'ultima rassegna iridata del valdostano è stata commovente: un argento da paura nella sprint, dove lui e Klaebo si sono dimostrati di un altro livello rispetto agli avversari. Poi un 5° posto eroico nello skiathlon, beffato in volata solo dall'armata norvegese. Perde il podio per un'inerzia, 4°, nella team sprint con Davide Graz e disputa un'ottima frazione nella 4x7,5 (Italia sesta). A Chicco dobbiamo solo dire grazie per ciò che ha fatto in tutti questi anni, e per il fatto di battagliare con avversari molto più giovani, ma con la grinta e il carisma che lo hanno sempre contraddistinto. Ultima fermata? Milano Cortina 2026...
Martin Nyenget 8: tanta sfortuna per il norvegese, che coglie comunque le sue prime medaglie iridate. Argento nello skiathlon, 5° con caduta nella 10 km TC e 4°, sempre con caduta, nella 50 km TL, oltre all'oro nella staffetta. Si conferma su altissimi livelli, ma con un po' più di fortuna e attenzione avrebbe potuto rimpolpare ancor di più il proprio bottino.
Harald Amundsen 8: stessa valutazione del connazionale, tre medaglie, di cui due molto fortunate. Si dimostra come sempre costante, dote che gli ha regalato la generale nella scorsa stagione. I bronzi nello skiathlon e nella 10 km TC, arrivano per una questione di cm sul connazionale Jan Jenssen e per la caduta di Nyenget: bravissimo lui a cogliere l'occasione. Buono il suo contributo all'oro norvegese nella 4x7,5 km; chiude 5° la mass start 50 km.
Cyril Faehndrich, Jonas Baumanna, Jason Rueesch e Valerio Grond 8: sorpresa iridata insieme a Vuorinen, la Svizzera chiude al 2° posto la staffetta maschile. Bravissimo Grond in volata, così come i compagni a lanciarlo in ultima frazione nelle migliori condizioni. Valutazione meritatissima.
Edvin Anger 7: delude nella sprint, 4° nella 10 km TC, ottimo nella team sprint e in staffetta, dove regala due bronzi alla Svezia. La sua prima rassegna iridata da protagonista si chiude con due medaglie, su una neve difficile per le sue caratteristiche fisiche. Il prossimo obiettivo: la medaglia individuale.
Davide Graz e Giovanni Ticcò 6,5: il sappadino disputa una bellissima team sprint con Pellegrino, mentre il trentino è gran 12° nella 10 km TC. Buone frazioni anche in staffetta per due classe 2000 che rappresentano il futuro dello sci di fondo azzurro.
Simen Krueger 6: salva una rassegna iridata disastrosa nella 50 km finale, dove chiude 3°, dopo numerose polemiche in merito alla sua titolarità, a discapito di Andreas Ree. Fatica tantissimo nello skiathlon, 12°, e nella 10 km TC, fuori dai trenta, a causa di una fibrillazione atriale.
Mika Vermeulen 5,5: atleta regolarissimo in stagione (mai peggio dell'11° posto), ma a Trondheim sigla come miglior piazzamenti due noni posti nella 10 km TC e nella 50 km TL. Dall'austrolandese era lecito aspettarsi qualcosa in più, ma non ha mai trovato il feeling con queste nevi.
Friedrich Moch 5: conferma tutte le difficoltà emerse in stagione, non appare mai al livello dei migliori, e come unico sussulto coglie un 10° posto nello skiathlon. La prossima stagione sarà atteso al riscatto.
Hugo Lapalus 4,5: vera e propria delusione dei Mondiali tra gli uomini. La medaglia non era scontata, ma zero top ten nelle prove individuali sono un risultato impietoso per il francese, in una rassegna pessima per i transalpini con zero medaglie a referto! Lapalus fatica in ogni gara, da salvare solo una buona frazione in staffetta, e una parte dello skiathlon, dove naufraga nel finale. Rassegna norvegese da resettare il prima possibile per il talento di Manigod.
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Campitello di Fassa | 23/23 | 25-70 cm |
Aprica | 15/16 | 25-195 cm |
Cavalese | 7/7 | 10-70 cm |
Bellamonte | 8/8 | 25-70 cm |
Bormio 2000 | 12/13 | 25-70 cm |
La Thuile | 38/38 | 60-220 cm |
Bormio | 12/13 | 25-70 cm |
Arabba | 24/25 | 10-65 cm |
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