Johaug rifiuta l’auto-sospensione

La decisione dell’atleta è stata confermata anche da Britha Rokenes dell’agenzia antidoping norvegese.

La scelta di Johaug è umanamente comprensibile, se l’atleta si ritiene esente da ogni responsabilità, ma rischia di rappresentare un autogol dal punto di vista pratico. Come ricordato altrove, infatti, se la norvegese venisse sospesa immediatamente, i termini di un’eventuale futura squalifica inizierebbero a decorrere dalla data della sospensione, anziché da quella della sentenza. Gioverebbe a Johaug, dunque, che il tribunale nazionale provvedesse a sospenderla.

L’avvocato Hjort ha comunque affermato che la posizione assunta dalla sua assistita non è necessariamente definitiva: “Le decisioni si prendono strada facendo, in base all’evoluzione della situazione”.

Malgrado ad oggi non le sia stata inflitta alcuna sanzione, la dominatrice dell’ultima Coppa del Mondo non partirà comunque per la Val Senales con il resto della squadra.