La Germania dello Sci di Fondo è pronta per Sochi 2014

La Germania dello Sci di Fondo è pronta per Sochi 2014
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La Germania dello Sci di Fondo è pronta per Sochi 2014

La squadra tedesca di sci di fondo è già partita per Sochi, dove sabato con lo skiathlon femminile partiranno i XXII Giochi Olimpici Invernali.

Queste le parole dei quindici ragazzi convocati dal capo allenatore Frank Ullrich, pronti a dare battaglia in ogni gara.

Lucia Anger: “Mi sento benissimo e sono davvero impaziente di prendere parte alle Olimpiadi! La forma è abbastanza buona, ci siamo allenati duramente a Dobbiaco. Non riesco proprio ad immaginare quello che mi attende, è la prima volta che partecipo ad un’Olimpiade. Non ho un obiettivo preciso, cercherò di fare il meglio nella sprint e poi vedremo quello che succederà. Non sono mai stata a Sochi, non so ancora esattamente come sia il percorso, lo vedremo mercoledì e valuteremo cosa si può fare”.

Stefanie Böhler: “Questa convocazione ripaga degli sforzi che ho fatto in allenamento. Già quest’estate sentivo che il mio corpo reagiva bene; avevo notato già alle Olimpiadi di Vancouver che c’era qualcosa che non andava, zoppicavo sempre e non mi passava. Due anni fa ho scoperto di avere un carcinoma della tiroide, che ovviamente è stato rimosso chirurgicamente. Da allora la mia vita è cambiata molto, sono consapevole di avere avuto una seconda possibilità e naturalmente voglio sfruttarla. Qualificarmi per le Olimpiadi era un obiettivo, ma non mi sono mai sentita sotto pressione. Il momento più bello della mia carriera è stato l’argento vinto a Torino in staffetta”.

Nicole Fessel: “Non vedo l’ora che cominci questa Olimpiade. Gli ultimi allenamenti sono andati molto bene e fondamentalmente sono soddisfatta della mia stagione anche se ho avuto un malanno che si è prolungato per parecchio tempo. Adesso sono di nuovo in forma e pronta per lo skiathlon, poi non so cosa farò. L’obiettivo sono la team sprint e la staffetta, nella quale possiamo fare molto bene se dovessimo avere una buona giornata. Mi dispiace non poter partecipare alla Cerimonia d’Apertura, ma il giorno dopo ho già la prima gara; mi dispiace anche non avere la mia famiglia al seguito”.

Denise Herrmann: “Finora questa stagione è andata molto bene e spero di potermi confermare a Sochi. Sarò fra le favorite della sprint, ma in un’Olimpiade deve girare tutto bene. Nella team sprint dovrei essere in coppia con Nicole Fessel. La pista dovrebbe essere un po’ più lunga e dura rispetto a quelle che frequentiamo abitualmente in Coppa del Mondo, ma credo che nel complesso soddisfi tutti. In questi giorni sto cercando di rilassarmi ascoltando un po’ di musica; purtroppo nonostante avessero voluto, i miei familiari non sono a Sochi”.

Hanna Kolb: “Quattro anni fa ero sorpresa di partecipare alla Coppa del Mondo, figuriamoci alle Olimpiadi. Quest’anno ho obiettivi diversi rispetto a Vancouver: spero di arrivare almeno in semifinale nella sprint. Sono soddisfatta della mia stagione, ma ho da dare ancora qualcosa in più rispetto a quanto già mostrato. Il percorso lo trovo molto bello, almeno per noi donne, prima c’è una discesa impegnativa, il finale invece potrebbe essere il mio punto di forza”.

Claudia Nystad: “Ho avuto un grande stress emotivo nelle ultime settimane, perché le possibilità di qualificarsi per le Olimpiadi erano sempre meno; non ho mai avuto così tante difficoltà nel centrare l’obiettivo come quest’anno, forse perché ci sono un sacco di nomi nuovi o semplicemente perché ho deciso relativamente tardi di riprovare. Non basta essere un campione olimpico perché tutto giri per il verso giusto. Per ora il mio obiettivo è entrare fra le prime venti nello skiathlon, poi si vedrà. Le medaglie già conquistate nella mia carriera le custodisco dentro una scatola imballata che non tocco da anni!”.

Katrin Zeller: “Ho avuto i migliori risultati durante il Tour de Ski, adesso mi sento di nuovo bene, ci siamo allenati bene a Ridanna e di solito riesco ad arrivare al top della forma al momento giusto. Sarò sicuramente in gara nello skiathlon e nella 30 km, il resto è tutto da decidere. I Giochi Olimpici sono qualcosa di speciale, anche perché si disputano ogni quattro anni. Non ho rituali o portafortuna, solo fiducia in me stessa. Mio padre voleva venire a Sochi, ma è troppo costoso, mi seguirà in televisione insieme al resto della mia famiglia”.

Tobias Angerer: “Ho sempre creduto di riuscire a qualificarmi per le Olimpiadi. Mi concentrerò sullo skiathlon, mi sono preparato apposta per questa gara, ci andrò con determinazione e fiducia. Le tre edizioni olimpiche alle quali ho partecipato sono state esperienze particolari, per questo mi sono preparato per centrare la qualificazione anche per Sochi, ho programmato tutto per questo evento, simulando il percorso sugli skiroll già in estate. Mia moglie voleva venire, ma non ce la fa; i miei figli invece mi hanno preparato un sacco di immagini che porterò con me”.

Thomas Bing: “Ci siamo preparati in maniera meticolosa, allenandoci in altura e su lunghe salite. Ho seguito le gare del 2002 e del 2006 di Teichmann e Angerer in televisione e da lì ho sempre sognato di andare anch’io ad un’Olimpiade, adesso non solo ce l’ho fatta ma sono addirittura in squadra con loro. La mia prima gara sarà lo skiathlon, dove mi piacerebbe ottenere un piazzamento fra i primi quindici, il resto sarà deciso dopo questa gara. Non ho portafortuna, ritengo che l’importante sia l’allenamento”.

Hannes Dotzler: “Sono molto fiducioso, l’Olimpiade è un evento più importante dei mondiali e naturalmente voglio presentarmi nel miglior modo possibile. Per me sarà comunque una bellissima esperienza. Con i compagni andiamo tutti d’accordo, il che è positivo perché in tal modo ci possiamo spostare e passare piacevoli serate insieme. Gareggerò nello skiathlon e nella 15 km, il resto è ancora da decidere. Non ero a Sochi quando si sono disputate le gare di Coppa del Mondo l’anno scorso, ma ho sentito che le piste sono molto dure. Abbiamo fatto un sacco di prove sui materiali, in modo da potersi adattare a tutte le condizioni, ma io sono contento soprattutto di esserci e non avrò alcuna pressione”.

Sebastian Eisenlauer: “Non vedo l’ora di gareggiare alle Olimpiadi, è l’obiettivo di ogni atleta. Ho corso l’anno scorso a Sochi e ho ricordi dolcissimi, perché il percorso mi è favorevole, quindi sono fiducioso. Sono concentrato esclusivamente sulla sprint, per ora non è prevista nessun’altra gara per me. Sono anche felicissimo di rivedere i miei amici Nico Polychronidis e Florian Eigler, con i quali ho passato diverso tempo in collegio. Siccome la sprint si svolge relativamente presto, spero di partecipare anche a qualche altra gara. I miei genitori mi seguiranno in televisione, mentre non ho riti scaramantici, sono ancora troppo giovane!”.

Jens Filbrich: “Chi va alle Olimpiadi naturalmente corre per le medaglie. Soprattutto noi fondisti ci siamo riusciti diverse volte, pertanto sarebbe una bugia dire che l’importante è partecipare. Spero di essere schierato in staffetta perché ci sono le maggiori opportunità di podio. Voglio godermi al meglio queste Olimpiadi, soprattutto per l’atmosfera, i Giochi sono qualcosa di speciale. In stagione non sono andato al massimo perché subito un brutto incidente sul tapis roulant con tanto di trauma cranico, avevo paura di non riuscire a qualificarmi in questa che sarà la mia ultima stagione, poi per fortuna ce l’ho fatta durante il Tour de Ski ed è stato un grande sollievo. Purtroppo non avrò sostenitori a Sochi e questo potrebbe essere un problema”.

Axel Teichmann: “Mi sono allenato tutto l’anno per Sochi. Abbiamo già affrontato gare qui l’anno scorso, era tutto molto ben organizzato e le piste sono molto esigenti. Abbiamo lavorato molto negli ultimi giorni per cercare di superare i problemi tecnici emersi ultimamente. Ho ancora le medaglie di Vancouver in testa, ma bisogna concentrarsi solo sulle gare di Sochi. La Coppa del Mondo 2015 sarà sicuramente senza di me, anzi, potrei smettere subito dopo le Olimpiadi, dipenderà dal mio intestino”.

Tim Tscharnke: “Dopo l’incidente d’auto subito, ho dubitato di potermi qualificare per le Olimpiadi. Per fortuna sono riuscito a ottenere ugualmente risultati pur allenandomi relativamente poco; naturalmente sono ho avuto alti e bassi perché ho perso qualcosa in resistenza, ma tutto sommato sono soddisfatto della mia stagione. Per me la gara più importante sarà la team sprint, dove avrò chances di medaglia, ma disputerò anche la sprint individuale. A causa del lavoro nessuno dei miei familiari verrà a Sochi”.

Josef Wenzl: “Ho sempre confidato di agguantare la qualificazione perché è tutto l’anno che sto bene. La scorsa stagione è andata male, ma quest’anno sono tornato ad un buon livello. Ne veniamo da due settimane di duro allenamento, ma non potevamo cambiare programmi in vista delle Olimpiadi. Le pista è molto dura e molto lunga, ci si impiegano circa quattro minuti e per uno sprinter puro come me non è facile. Alle Olimpiadi tutti vogliono le medaglie, ovviamente anch’io, ma sarà molto difficile, un piazzamento fra i primi dieci sarebbe già molto buono”.

 

 

 

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