La Norvegia si riprende il trono della staffetta femminile, tredicesima medaglia olimpica per Marit Bjørgen

La Norvegia si riprende il trono della staffetta femminile, tredicesima medaglia olimpica per Marit Bjørgen
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La Norvegia si riprende il trono della staffetta femminile, tredicesima medaglia olimpica per Marit Bjørgen

Il quartetto norge con Østberg, Jacobsen, Haga e Bjørgen ha conquistato la medaglia d'oro nella 4x5 km femminile, precedendo di misura la Svezia e di 43" la sorprendente Russia. 

Sin dalle prime battute il ritmo in testa alla gara è stato molto sostenuto e si è creata una netta selezione. Il primo strappo lo ha dato la norvegese Ingvild Flugstad Østberg, a cui ha dato poi il cambio Nepryaeva. La russa ha lanciato un attacco deciso che ha messo in crisi Saarinen, Haag e Caldwell. Inizialmente solo la norvegese ha saputo tenere le code della battistrada, ma sul finale di frazione anche lei ha dovuto desistere. Al primo cambio è dunque passata in testa la Russia con 4” di margine su Slovenia, nel frattempo risalita in seconda posizione, e Norvegia. La Finlandia ha pagato 20”, la Svezia 25”, gli Stati Uniti, sulla carta nazione in grado di lottare per una medaglia, addirittura 1’01”. 

In apertura di seconda frazione Jacobsen e Visnar hanno ricucito il gap con la leader, dietro invece Kalla si è riportata su Niskanen e senza pensarci due volte si è messa a testa bassa ad inseguire. Nella seconda tornata la russa Belorukova è riuscita a staccare la norvegese che è letteralmente crollata nel tratto finale, venendo raggiunta e superata dalla svedese e dalla finnica. Charlotte Kalla è stata impressionante e poco prima dell’ingresso allo stadio si è riportata in vetta alla gara, cambiando praticamente insieme alla russa. La Finlandia è transitata a 10”, la Norvegia a mezzo minuto in compagnia della Svizzera

A questo punto è entrata in azione la campionessa olimpica della 10 km a skating, la norvegese Ragnhild Haga che ha fatto la differenza rispetto a tutte le dirette concorrenti. Nel primo giro da 2.5 km la scandinava ha ripreso la finnica Roponen e dimezzato il distacco dalla coppia Andersson-Sedova. La rimonta è proseguita anche nei successivi km ed è stata completata in prossimità dell’ultimo cambio. 

Marit Bjørgen ha approcciato l’ultima frazione all’attacco, mettendo subito alle corde la russa Nechaevskaya e tentando di staccare Stina Nilsson, più forte di lei allo sprint. La sfida tra le due scandinave è stata bellissima, con la norvegese che ha provato in tutti i modi a staccare la rivale e non ha mai tolto il piede dall’acceleratore. Le due sono scollinate appaiate in cima all’ultima salita ma Bjørgen è riuscita a guadagnare una decina di metri nel successivo tratto di discesa. Questo vantaggio, seppur minimo, le ha permesso di approcciare in solitaria il rettilineo d’arrivo, dove Nilsson non è riuscita più a recuperare. 

La Norvegia torna quindi sul gradino più alto del podio dopo il deludente quarto posto di Sochi 2014, Marit Bjørgen diventa la fondista con più medaglie nella storia delle olimpiadi, tredici, una in più di Bjorn Daehlie. Argento invece per le svedesi che scalano di una posizione rispetto a quattro anni fa. 

Negli ultimi km la russa Nechaevkaya è riuscita a difendersi dalla prepotente rimonta di Krista Pärmäkoski. Alla fine il bronzo è andato al quartetto russo, la Finlandia si è dovuta accontentare della quarta posizione. Quinta piazza per gli Stati Uniti che hanno pagato troppi secondi di distacco nelle prime due frazioni. 6° posto per la Germania che ha preceduto Svizzera, Slovenia e Italia. Il quartetto italiano composto da Comarella, Scardoni, Brocard e Debertolis ha chiuso in nona posizione con quasi tre minuti di ritardo dalla Norvegia. 

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