Per ora (il conto avanza a ritmi importanti) aggiorna la sua invidiabile media tra gare disputate e medaglie conquistate a un “tre su tre” che metterebbe invidia a chiunque. E stavolta arriva un nuovo secondo posto. Arianna Fontana ha appena iniziato la stagione e non ci pensa affatto a smettere frequentare il podio. Anzi, dopo il terzo posto a Salt Lake City nei 1500 metri, l’azzurra rilancia verso l’alto e conquista un’incredibile seconda posizione sempre nella gara più lunga del programma. Dunque inizia nel migliore dei modi la due giorni di finali nella seconda tappa di Coppa del Mondo di short track, alla Maurice Richard Arena di Montréal.
La valtellinese si gioca le sue carte in Finale A con personalità e decisione, evitando di attendere troppo e sfoderando l’attacco. Non era facile, con avversarie logicamente temibili del calibro di Han Yutong nonostante la caduta in semifinale – poi ripetuta e vinta–, il fortissimo argento olimpico Shim Suk-Hee e la sorprese: tra loro, la coreana Choi Minjeong , la giapponese Moemi Kikuchi e la portacolori del Canada, Joanie Gervais. La favorita d’obbligo sarebbe per tutti la Shim. Ma la 24enne italiana dimostra di saper attendere e seguire con attenzione le mosse delle rivali ed eventualmente anticiparle. Infatti la tre volte medaglia a Sochi 2014 rompe gli indugi e si porta in prima piazza ai -3 giri dalla fine. Cerca di accelerare per mettere al sicuro una possibile e meritata vittoria, finché non arriva il sorpasso da una coreana. Ma l’azione arriva dalla rivale asiatica forse meno attesa, ovvero la Choi. Quest’ultima è abile a trovare lo spazio interno all’ultima curva e a vincere in 2’38’’970. Arianna è di nuovo seconda, così come nell’ultima gara disputata a Salt Lake City – i 500 – una settimana fa.
Il podio incoraggia non solo per la condizione dimostrata dalla formidabile azzurra. La sua prestazione è da valutare nel complesso, Comprese le semifinali perfette della Fontana. La prova aveva già fatto vedere l’agio della cinque volte medaglia olimpica. Nell’ultima delle tre prove per accedere alle finali si è ritrovata con la potente canadese Valérie Maltais e le giovani asiatiche Choi Minjeong – che poi andrà a vincere - e Tao Jiaying (Cina), medaglia d’oro alle Universiadi in Trentino nel 2013, proprio sui 1500. Tattica e andatura affidate alla Choi con Arianna quarta per buona parte della gara. Finché non decide di rompere gli indugi tra penultima curva e ultimo passaggio. È il momento in cui supera con un’azione fulminea e geniale prima la cinese e poi la Maltais. Uno spunto felino che la fa chiudere in 2’37’’746, seconda e sicura della promozione, dietro la coreana: così come all’ultimo atto.
Il miglior piazzamento tra gli azzurri l’ha raggiunto nei 1500 maschili, Yuri Confortola ritrovatosi a gareggiare nell’ultima semifinale con la “locomotiva” Charles Hamelin, Seo Yi Ra e Han Tianyu. Battezza le lame di Hamelin, scivolato clamorosamente ai -3 e perderà terreno prezioso per evitarlo. Ma davanti a lui, il trio asiatico fa gara di testa a sé. Confortola chiuderà quarto, superato anche da Bastille nel finale, scalando una posizione per la squalifica di Han dovuta al convulso finale con il campione canadese. La penalità data al campione cinese gli garantisce la Finale B. “Finalina” vinta dal campionissimo di casa, con l’azzurro Confortola in quinta e ultima posizione.
La Finale A, dunque senza Hamelin e Han Tianyu - rispettivamente oro e argento a Olimpiadi e Mondiali nel 2014 - va al coreano Park Se-Yeong, che precede il vincitore a Salt Lake City e connazionale Sin Da Woon. Terzo l’olandese Sjinkie Knegt.
Nei recuperi, molto prima delle finali, Tommaso Dotti aveva ben figurato nella sua prima batteria di ripescaggio. Chiusa al secondo posto dietro lo statunitense Cole Kruger. Terminerà la sua rincorsa in semifinale come 24esimo complessivo. Subito escluso, invece, Massimo Gurini, quinto e ultimo nella batteria di ripescaggio vinta dal nipponico Yokoyama.
La Finale A della prima serie dei 500 metri femminili se l’aggiudica senza troppe difficoltà colei che è arrivata a Montréal con il nuovo record mondiale sulla distanza appena acquisito: la cinese Fa Kexin. Gara mai in discussione per la fenomenale pattinatrice che trionfa in 43’’161. Seconda, per la gioia del pubblico presente nel tempio del ghiaccio del Québec, Marianne St-Gelais (43’’373 il suo tempo finale), che vince la sfida tra “umane” con la coreana Jeon Ji-Soo, giunta terza e premiata con la medaglia di bronzo. Una curiosità: le tre pattinatrici a podio in Canada furono le stesse ad accedere alla Finale per le medaglie di Salt Lake City. Una settimana fa, però, s’inserì l’azzurra Arianna Fontana – che in questa serie non era iscritta – e arrivò all’argento. A riprova della condizione straordinaria della valtellinese e del valore di quel podio.
Il pomeriggio di gare era partito appunto con i 500 metri donne, gara in cui le azzurre godevano di una doppia presenza in grado di giocarsi i quarti di finale con le migliori. Né Arianna Valcepina né Elena Viviani sono riuscite a far proseguire le rispettive marce.
La Valcepina non è fortunata in tutti i sensi. Dapprima si ritrova a competer con la “ripescata eccellente” Elise Christie e con la fuoriclasse Fan Kexin. Arianna perde la terza posizione dopo lo start subendo il sorpasso dalla scozzese e cade nel tentativo di recuperare. Niente semifinale in una sfortunata serie. Si classificherà sedicesima nella graduatoria finale.
Quarto molto difficile anche per la seconda azzurra con la coreana Jeon Ji-Soo e la canadese Kasandra Bradette, “target” principali per il passaggio del turno della Viviani. La 22enne bronzo olimpico in staffetta non riesce a trovare lo spunto giusto, rimanendo relegata alle spalle delle due quotate rivali. Per lei arriva l’eliminazione, così come avvenuto a Salt Lake City – dove fu nona - sulla stessa distanza. A Montréal chiude, invece, undicesima. Ripescaggi fatali al primo turno per la giovane Federica Tombolato, eliminata già nel primo turno per rientrare nel tabellone principale. Sarà 24esima nel conteggio finale dei 500.
La gara dei 500 metri uomini la vince il campione del mondo 2014 Wu Dajing, al primo successo stagionale. Una vittoria “annunciata” vista la dimostrazione precedente di una condizione invidiabile, in tutti i suoi passaggi per arrivare alla Finale per le medaglie. Il ventenne cinese Wu non si smentisce all’ultimo atto, andando a conquistarsi una vittoria d’autorità senza dare possibilità di replica agli avversari, seppur agguerriti e di livello. L’argento olimpico di Sochi stravince in 40’’720. Dietro di lui il russo Dmitry Migunov, al primo podio individuale in Coppa del Mondo. Terzo, invece, arriva il coreano Kwak Yoon-Gy.
Male gli azzurri tutti ko nei ripescaggi mattutini. Si era fermato a metà il tentativo di risalita di Davide Viscardi. Il pattinatore milanese – che chiuderà al 22esimo posto complessivo - passa la batteria quale migliore terzo, Poi vince molto bene il suo quarto di finale in 42’’915, ma è costretto ad abdicare nelle semifinali, che premia il russo Vladimir Grigorev, rientrato in tabellone con l’altro vincitore delle semifinali, Viktor Knoch. Si ferma molto prima la rincorsa di un opaco Nicola Rodigari, eliminato con l’ultimo tempo nella sua batteria con Pivirotto e Muratake, due avversari alla portata del valtellinese piazzatosi 32esimo nella graduatoria finale. Ma i ripescaggi segnano anche l’uscita di scena di uno dei favoriti per la vittoria: Viktor An. Il russo decide di non presentarsi per tentare la scalata “dal basso”.
Tra le altre italiane impegnate nei turni di recupero, c’è da segnalare il ripescaggio infelice per Lucia Peretti dove la Fontana ha poi chiuso seconda. L’azzurra non riesce a trovare il primo posto nella sua semifinale – che avrebbe significato la riammissione nelle semifinali per le medaglie – piazzandosi quarta nel “round” vinto dalla canadese Joanie Gervais. Per lei un deludente 27esimo posto.
Le buone notizie arrivano in chiusura di serata dalla staffetta 3000 metri donne approda alla agognata Finale A dopo un esordio sfortunato nella prima tappa di Coppa. Una qualificazione non senza brivido per Fontana, Peretti, Valcepina e Viviani. Infatti, dopo poche tornate, arriva il brivido. Una staffettista polacca, lanciata dopo un cambio, piomba addosso a una delle azzurre dopo che quest'ultima si stava defilando correttamente dopo il cambio dato. Ma la polacca colpisce direttamente l’azzurra: finiscono entrambe a terra, senza conseguenze, ma la Polonia esce dai giochi dopo 30 secondi di gara. L’Italia continua la sua gara e approfitta del treno russo e delle accelerazioni di Arianna Fontana per tenersi dietro la temibile Cina. I cambi sono precisi e le azzurre dimostrano sintonia piena. Non essendoci alcuna interferenza nella vicenda-caduta l’Italia vola in Finale A in 4’10’’539 qualificandosi dietro le russe. Finalmente le ragazze ritornano nel posto dove si sono piazzate nell’ultima stagione: sempre a giocarsi le medaglie. Stavolta, oltre alla Russia, si contenderanno il podio con Corea e Canada. Appuntamento a domenica sera.
Niente da fare per la staffetta maschile, che conclude al terzo posto la sua semifinale e domani. Uomini inseriti in una semifinale equilibratissima con Francia, Gran Bretagna e una rinnovata Olanda. Confortola, Dotti, Rodigari e Viscardi non riescono a trovare la prima finalissima della loro stagione. Rischiano per un contatto con i britannici, ma non perdono il contatto con le prime – nel frattempo scivolano i francesi quand’erano in testa– rimanendo però in terza piazza. Manterranno la posizione senza accorciare il divario negli ultimi giri. Qualche rammarico c’è. È evidente. Perché il passaggio di turno era alla portata.
Domani l'ultima giornata di gare a Montréal. Clicca qui per scoprire programma e azzurri in gara. Diretta streming disponibile al seguente link: http://livemanager.eurovision.edgesuite.net/isu/index.html
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Breuil-Cervinia | 1/15 | 60-150 cm |
Ghiacciaio Presena | 0/30 | 0-20 cm |
Saas-Fee | / | 0-0 cm |
Ghiacciaio Val Senales | 6/11 | 25-81 cm |
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