Il re e la regina dello short track europeo sono quelli "previsti". Con la ciliegina sulla torta rappresentata dal bronzo conquistato dalle ragazze azzurre della staffetta. Una medaglia che regala finalmente un sorriso alla spedizione italiana all’Iceberg Skating Palace di Sochi (Russia). Nella terza e conclusiva giornata ai Campionati Europei 2016 sono arrivati comunque dei colpi di scena davvero imprevisti nelle sue ultime battute, anche se la festa principale è riservata a Elise Christie (Gran Bretagna) e Semen Elistratov (Russia).
Ma la gioia attesa arriva per l’Italia femminile, capace di tornare sul podio europeo con la sua staffetta a quattro anni dall'argento di Mlada Boleslav e dopo tante, forse troppe, delusioni in chiave continentale nelle successive edizioni. Stavolta Cecilia Maffei, Lucia Peretti, Arianna Valcepina ed Elena Viviani, a cui va aggiunta anche Federica Tombolato che ha corso le batteria, sono ottime terze sui 3000 metri a squadre e rimpinguano un bilancio italiano che forse poteva puntare a soddisfazioni più alte. E il movimento azzurro riparte da qui, da questa preziosissima medaglia, in attesa dell’imminente rientro della stella azzurra Arianna Fontana. Un buon viatico per concludere la tre giorni di Sochi che sembrava sottotono per la Nazionale guidata dal tecnico Kenan Gouadec e ricominciare con la consapevolezza del valore dello short track italiano.
Nel concorso generale individuale vince la britannica Christie. Per lei si tratta del secondo titolo in carriera dopo l’oro dello scorso anno. La 25enne domina la scena al femminile trionfando davanti alla connazionale Charlotte Gilmartin e all’olandese Suzanne Schulting, entrambe al primo podio overall in un Europeo. Una doppietta oro-argento storica per il pattinaggio britannico: mai prima d’ora due connazionali avevano vinto oro e argento nella stessa edizione. In campo maschile, invece, il 25enne Elistratov ottiene il primo successo overall dopo due bronzi – 2012 e 2015 – e un argento conquistato nel 2014. Il pattinatore originario di Ufa diventa il secondo atleta a conquistare l’Europa con la tuta della Russia dopo il trionfo nel 2014 del coreano di nascita Viktor An. L’argento va al magiaro Liu Shaolin Sandor, che porta l’Ungheria sul podio generale maschile per la prima volta. Il bronzo va, con enorme sorpresa, al francese Vincent Jeanne. Prima di lui solo Thibaut Fauconnet, Maxime Chataignier e Bruno Loscoss avevano portato la bandiera francese a livelli simili.
Le soddisfazioni azzurre in un Europeo che sembrava, fino alle sue ultime battute, deludente – la tradizione ha sempre visto una medaglia italiana dal 1997 a oggi -, arrivano dunque con la staffetta femminile, vero sinonimo di garanzia nelle ultime stagioni in cui ha saputo vincere medaglie olimpiche – nello stesso impianto di Sochi, nel 2014 - e mondiali. Il quartetto italiano, qualificatosi in Finale A con Olanda, Ungheria e Russia è sorpreso dalla partenza a mille con l’attacco fulmineo delle olandesi che voleranno inesorabilmente verso la vittoria. Le azzurre Maffei, Peretti, Valcepina e Viviani sembrano perdere l’attimo per agganciarsi al treno delle inseguitrici ungheresi e russe. La corsa verso le medaglie non è perduta e c’è per loro il tempo per recuperare. Così, tolta l’imprendibile squadra oranje che fa corsa a sé, è una gara a tre con russe e ungheresi per i due rimanenti gradini del podio. Il sorpasso italiano ai danni dell’Ungheria arriva a quattro giri dal termine, quando le azzurre le sopravanzano, si prendono il podio virtuale e lo difendono finché non diventa una certezza. Vince l’Olanda (ter Mors, van Kherkof, van Ruijven e Schulting) in 4’12’’556, mentre al secondo posto si piazza la Russia, staccata di oltre due secondi. Alle loro spalle c’è una splendida squadra italiana, che chiude – in 4’15’’219 - a meno di tre decimi dall’argento, brava a regolare le magiare.
Nell’individuale, Elena Viviani è la migliore tra le italiane. La valtellinese chiude al decimo posto in classifica generale, migliorando la sua migliore posizione in carriera, il 14° posto risalente al 2011. Bene anche Arianna Valcepina, che chiude all’11° posto – ma senza punti all’attivo conquistati durante le distanze. Lucia Peretti è 16esima e non riesce a ripetere l’11esima piazza overall – miglior piazzamento – ottenuto a Dordrecht 2015. Deludenti i due uomini Yuri Confortola e Tommaso Dotti, rispettivamente 13° e 28° “overall”. Ci si attendeva decisamente di più dai due ragazzi agli ordini del c.t. azzurro Gouadec. Delusioni in parte mitigate dalla bellissima impresa delle ragazze azzurre, che vincono la 12esima medaglia europea in staffetta – 6 ori, 4 argenti e un bronzo in precedenza – e dalla vittoria in Finale B per la staffetta maschile composta da Andrea Cassinelli, Yuri Confortola, Tommaso Dotti e Nicola Rodigari.
In precedenza, nei 1000 metri femminili, Elena Viviani aveva provato a giocarsi le possibilità di accedere alla Finale A lottando in una complessa – per qualità delle avversarie – semifinale con cinque atlete. Passano Elise Christie (1’32’’529) e Anna Seidel (1’32’’893), che volano facilmente verso le prime due piazze. L’azzurra ingaggia un bel duello per le posizioni immediatamente successive con la francese Veronique Pierron e ottiene un terzo posto (tempo di 1’33’’526) che le vale comunque la qualificazione La Viviani aveva cominciato bene la sua domenica sul ghiaccio della pista che fu olimpica nel 2014. La 23enne delle Fiamme Gialle era avanzata in un difficile e teso quarto di finale con la campionessa europea Elise Christie – prima in 1’34’’988 – seguendola sul traguardo con 1’35’’909. La lombarda approfitta dei contatti davanti a lei, che mettono fuori causa la tedesca Bianca Walter – poi avanzata dai giudici – e la russa Emina Malagich, squalificata. Nulla da fare, invece, per Arianna Valcepina. La valtellinese originaria di Cepina (Sondrio), non trova lo spunto decisivo per accaparrasi uno dei due primi posti necessari per qualificarsi in semifinale. L’azzurra chiude al terzo posto dopo una gara in coda per buona parte dei 9 giri. Terminerà la sua prova in 1’33’’884 dietro l’olandese Schulting e la britannica Gilmartin lontana appena 95 centesimi dalla qualificazione. Sempre sul chilometro, in mattinata era scesa in pista Lucia Peretti, out nelle batterie di venerdì scorso. L’atleta bormina tesserata per il Centro Sportivo Esercito trova una buona prova nelle batterie valide per assegnare i piazzamenti finali sulla distanza. L’azzurra vince con un sorpasso all’ultimo giro sulla bielorussa Trybul, chiudendo in 1’40’’441. Sarà 21esima nel ranking finale dei 1000.
Nella successiva Finale B, la Viviani non trova il cambio di marcia. Impegnata contro la vicecampionessa dei 1500 Jorien ter Mors (Olanda), Veronique Pierron (Francia) ed Ekaterina Konstantinova (Russia). L’azzurra segue olandese e russa, poi subisce il sorpasso della francese al terzo giro. La finanziera del 1992 perde inesorabilmente terreno a causa dell’andatura sostenuta dell’oranje. Quest’ultima vince la finalina in 1’34’’250 su Konstantinova e Pierron. La Viviani chiude quarta, lontana dalle prime, in 1’35’’025. Sarà ottava nella classifica complessiva sui 1000, piazzamento che non le consente così di guadagnare un solo punto per il ranking overall. Un bottino non sufficiente per farla rientrare tra le top 8 per la Super Final.
L’oro è tutto di Elise Christie. La 25enne scozzese si regala così il terzo titolo su tre dopo i successi di ieri su 1500 e 500 metri. La britannica vince con la solita sicurezza e personalità devastanti. 1’33’’285 il suo tempo vincente per una tripletta prestigiosissima nella distanza che un anno fa le sfuggì. Argento per la baby terribile della pista corta olandese, Suzanne Schulting (1’33’’347), che aggiunge un metallo al bronzo conquistato nei 1500. Terza giunge la tedesca Anna Seidel. Anche lei giovanissima – classe 1998 - al suo primo podio in un Campionato Europeo. Lo short track femminile della Germania era salito soltanto due volte – nel 2000 e nel 2005, due bronzi sui 1000 - su un podio individuale femminile. Allora ci pensò Yvonne Kunze.
Nella Super Final femminile – gara che non ha assegnato il titolo europeo della specialità, ma solo gli ultimi punti validi per la classifica overall – è arrivato l’ennesimo show della Gran Bretagna. La Christie completa il suo Europeo da cannibale nella gara che ha visto al via le migliori otto in “generale” dopo 1500, 500 e 1000 metri, controllando e aiutando la compagna di squadra Charlotte Gilmartin a salire sul secondo gradino del podio generale. La campionessa europea ha dapprima dato la dimostrazione di forza aggiudicandosi i 5 punti sul traguardo volante dei 1000 metri, lasciando a bocca asciutta le olandesi. Poco dopo finiscono a terra Jorien ter Mors – che perde così il bronzo overall - e Pierron. All’arrivo dei 3000 metri transita per prima l’olandese Suzanne Schulting (Olanda) davanti all’altra britannica Charlotte Gilmartin, alla russa Ekaterina Konstantinova e all’olandese Lara van Ruijven. Ma il colpo di scena finale arriva a gara finita, con la penalty subìta dalla giovane olandese poi squalificata dai giudici. “Lascia” così la vittoria – e i 34 punti conseguenti – alla Gilmartin, brava nel rimanere lontana dai guai.
Meno positiva è stata la giornata degli uomini con la tuta azzurra. Due eliminazioni immediate per gli alfieri del ghiaccio italiano nei 1000 metri maschili. Niente passaggio di turno per un pur determinato Tommaso Dotti, tra i più attivi nel suo difficile quarto di finale. Il poliziotto milanese si gioca con sicurezza le prime posizioni, ma subisce un contatto con Artem Kozlov (Russia) che lo fa scivolare in ultima posizione al penultimo giro. Vince poi l’ungherese Liu Shaolin (1’27’’822), proprio davanti al russo. Dotti chiude al quinto e ultimo posto (1’29’’243) senza provvedimenti da parte dei giudici. Eliminazione con beffa anche per Yuri Confortola. Il 29enne due volte d’argento sulla distanza – 2007 e 2009 - prova una gara d’attacco in un quarto di finale pieno di bagarre. L’azzurro vola in testa cercando di mantenere la posizione di privilegio, ma subisce sorpassi prima dal russo Dmitry Migunov e- quando era ancora secondo – perde tempo, velocità e posizioni a causa del tentativo molto deciso del tedesco Felix Spiegl. Il tentativo subìto manda in rovina la gara di Confortola, che inesorabilmente scala in fondo al gruppo e lascia il via libera alle qualificazioni di Migunov e van der Wart. L’atleta della Forestale subirà un’ulteriore beffa quando gli è stata comminata una penalty per il contatto col tedesco, poi avanzato in semifinale. Una decisione quantomeno controversa.
Il titolo europeo dei 1000 va al 25enne russo Semen Elistratov, che si garantisce così il secondo oro a Sochi e, di conseguenza, il titolo europeo 2016 prima della disputa della Super Final a otto. Una finale A abbastanza deludente – quanto a spettacolo –, monopolizzata dallo scatto e dall’andatura di Elistratov fino alla chiusura in 1’33’’ netto. Dietro di lui decide la zampata di Liu Shaolin Sandor (Ungheria), bravo nel trovare lo spiraglio giusto all’uscita dell’ultima curva sulla linea d’arrivo. Il magiaro di origini cinesi supera per 7 millesimi il secondo portacolori della Russia, Dmitry Migunov, che si deve accontentare del bronzo. In semifinale era invece stato squalificato - per impeding, con successivo impatto violento con l’ungherese Liu Shaoang - l’olandese campione nel 2015 sulla distanza Sjinkie Knegt. Una squalifica che gli fa, di fatto, dire addio alle possibilità di confermarsi campione continentale overall.
Colpi di scena clamorosi nella Super Final sui 3000 metri al maschile . La gara premia il perfetto gioco di squadra della Francia. I transalpini, forti del duo Lepape-Jeanne qualificatisi per l’ultimo atto individuale, provano l’azione immediata per prendere il giro di vantaggio – e altri 5 punti conseguenti in palio nel passaggio intermedio ai 1000 – per far rientrare Vincent Jeanne nei giochi per il podio generale. Dietro di loro Sjinkie Knegt – terzo in classifica prima della Super Final – non si lancia al loro inseguimento e i francesi – con il polacco Onopko in scia – mantengono la tornata di vantaggio. Proprio Jeanne, classe 1991, vince davanti al connazionale e al polacco. Alle loro spalle si piazzano Liu Shaolin Sandor – che difende così l’argento overall – e un delusissimo Knegt. Quest’ultimo, non solo perde il titolo 2015 da Elistratov – settimo in Super Final e già certo del trionfo -, ma perde anche il bronzo overall tra la sorpresa generale.
Per quanto riguarda la Finale della staffetta maschile, c’è da segnalare il trionfo – che va in parte a mitigare un deludente Europeo per i colori arancioni - dell’Olanda. Knegt, van der Wart, Breeuwsma e Visser vincono l’oro in 7’12’’495 davanti all’Ungheria (7’12’’634) e alla sorprendete Gran Bretagna, capace di tornare sul podio maschile dopo cinque anni d’assenza. Delusione atroce per la Russia, squadra campione in carica che puntava al bis dorato, che è soltanto quarta a causa di una caduta gratuita del suo concorrente Migunov quando era in piena lotta per le medaglie. Come anticipato l’Italia, eliminata ieri in semifinale da Russia e Ungheria, fa sua la Finale B davanti alla Francia. Gli azzurri ingaggiano un bel duello con i transalpini e approfittano di un loro errore nelle fasi finali dei 5000 metri per batterli senza prendersi troppi rischi. Chiuderanno così al quinto posto complessivo.
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I PODI DELLE FINALI DISPUTATE NELLA TERZA E ULTIMA GIORNATA E LE CLASSIFICHE GENERALI FINALI (Le Super Final non assegnano il titolo europeo sulla distanza, sono valevoli soltanto per l’assegnazione dei punti nella classifica overall).
1000 metri femminili
1. Elise CHRISTIE (GBR)
2. Suzanne SCHULTING (NED)
3. Anna SEIDEL (GER)
8. Elena VIVIANI (ITA)
11. Arianna VALCEPINA (ITA)
21. Lucia PERETTI (ITA)
3000 metri femminili Super Final
1. Charlotte GILMARTIN (GBR)
2. Ekaterina KONSTANTINOVA (RUS)
3. Lara VAN RUIJVEN (NED)
1000 metri maschili
1. Semen ELISTRATOV (RUS)
2. LIU Shaolin Sandor (HUN)
3. Dmitry MIGUNOV (RUS)
17. Tommaso DOTTI (ITA)
20. Yuri CONFORTOLA (ITA)
3000 metri maschili Super Final
1. Vincent JEANNE (FRA)
2. Sebastien LEPAPE (FRA)
3. Bartosz ONOPKO (POL)
Staffetta femminile 3000 metri
1. OLANDA
2. RUSSIA
3. ITALIA
Staffetta maschile 5000 metri
1. OLANDA
2. UNGHERIA
3. GRAN BRETAGNA
4. RUSSIA
5. ITALIA
CLASSIFICA FINALE OVERALL FEMMINILE
1. Elise CHRISTIE (GBR) 112 punti
2. Charlotte GILMARTIN (GBR) 47
3. Suzanne SCHULTING (NED) 42
4. Lara VAN RUIJVEN (NED) 35
5. Ekaterina KONSTANTINOVA (RUS) 32
6. Anna SEIDEL (GER) 29
7. Jorien TER MORS (NED) 28
8. Veronique PIERRON (FRA) 18
9. Evgeniya ZAKHAROVA (RUS) 5
10. Elena VIVIANI (ITA) 4
11. Arianna VALCEPINA (ITA)
….
16. Lucia PERETTI (ITA)
CLASSIFICA FINALE OVERALL MASCHILE
1. Semen ELISTRATOV (RUS) 91 punti
2. LIU Shaolin Sandor (HUN) 50
3. Vincent JEANNE (FRA) 44
4. Sjinkie KNEGT (NED) 40
5. Sebastien LEPAPE (FRA) 32
6. Dmitry MIGUNOV (RUS) 29
7. Bartosz ONOPKO (POL) 26
8. Freek VAN DER WART (NED) 19
….
13. Yuri CONFORTOLA (ITA) 1
28. Tommaso DOTTI (ITA)
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Comelico superiore | 29/33 | 10-45 cm |
Monte Cimone | 13/14 | 80-100 cm |
Passo Costalunga | 13/13 | 80-130 cm |
Passo Pordoi | 20/23 | 25-40 cm |
Pila Aosta | 12/14 | 20-30 cm |
Andalo | 19/20 | 35-45 cm |
Madesimo | 10/11 | 20-30 cm |
Corvara in Badia | 44/48 | 40-50 cm |
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