Il dt dello skeleton azzurro: "L'obiettivo è qualificare tre atleti per Sochi"

Il dt dello skeleton azzurro: 'L'obiettivo è qualificare tre atleti per Sochi'
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Il dt dello skeleton azzurro: "L'obiettivo è qualificare tre atleti per Sochi"

Dopo i primi ritiri estivi il direttore tecnico della squadra azzurra di skeleton, Omar Sacco, sul sito della FISI ha fatto il punto della situazione riguardo lo stato di forma dei propri atleti e soprattutto ha rilasciato importanti dichiarazioni circa gli obiettivi dello skeleton italiano per la prossima stagione.

"Ci presentiamo con le giuste ambizioni che un'Olimpiade richiede", ha detto Sacco, "L'obiettivo è quello di portare due uomini e una donna. Maurizio Oioli ha il posto assicurato e nella passata stagione ha dimostrato fino all'infortunio di valere i primi dieci. L'altro posto potrebbe essere attribuito a uno fra Giovanni Mulassano e Mattia Menardi che parteciperanno al circuito di Coppa Intercontinentale, lavoriamo affinchè facciano i punti necessari per entrare di diritto. Stesso discorso per Giulia Carpin fra le donne".

Il direttore tecnico ha poi spiegato che anche nella prossima stagione l'atleta di punta del movimento azzurro sarà Maurizio Oioli (nella foto) che l'anno passato ha ottenuto i suoi migliori risultati della carriera, "Maurizio è parecchio cresciuto negli ultimi due anni dal punto di vista tecnico, la pista di Sochi potrebbe regalargli delle soddisfazioni. A ottobre andrà ad allenarsi a Lake Placid, poi tornerà in Europa per le prime gare di Coppa del mondo". 

Gli azzurri dello skeleton sabato 21 settembre saranno chiamati al primo impegno agonistico della stagione. A Cortina d'Ampezzo, infatti, si disputeranno i Campionati Italiani di spinta.

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L'annuncio della classe 1996 che, nelle ultime tre stagioni, ha corso sotto bandiera tedesca ma è stata spesso tormentata dagli infortuni, dopo che nel 2019 era salita sul podio nella combinata di Crans-Montana (2^ dietro a Brignone): Non ho raggiunto tutti gli obiettivi e non era il finale che mi aspettavo, ma vado fiera di ogni cosa che mi ha formata.