TEST: Salomon X-Wings Tornado Ti

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TEST: Salomon X-Wings Tornado Ti

Questo Salomon a vederlo non sembra così tosto, non un race carver ma un'ottimo sci allround di alta gamma a cui piace andare forte su tutti i terreni: il centro largo garantisce ottima gestione su tutte le nevi e la struttura tosta una buona stabilità.
Ecco la prova.

Che sci è:
È uno sci che adotta una sciancratura molto larga, ha un centro imponente che fa subito pensare ad uno sci per nevi molli, pacioso e ballerino sul ghiaccio.
Niente di più sbagliato. La struttura è tosta, in legno lamellare (e in alcune parti lo si intravede anche attraverso la grafica all black), il feeling è di quelli dei migliori sci in commercio. E giustamente si posiziona ai vertici della gamma della casa transalpina offrendosi a sciatori dotati di buona tecnica e che sono alla ricerca di uno sci performante.

Come va:
Dopo aver inquadrato di che sci si tratta, non bisogna avere paura e bisogna sciare questo X-Wings Tornado con convinzione.
I terreni lisci e ghiacciati sono il suo terreno di elezione, ma grazie al centro molto largo se la cava bene anche sulle nevi primaverili e che mollano da metà giornata in poi.
Le curve medio-ampie sono il top per questo sci, che offre un'entrata in curva molto rapida (a dispetto della spatola generosa) e una conduzione dell'arco di curva omogeneo, senza cedimenti da metà in poi. L'inversione è abbastanza rapida, si potrebbe fare meglio, magari con una preparazione del tuning più spinta.
L'inversione risente molto della velocità di crociera: a ritmi elevati non da problemi, su ritmi più blandi (come quando le piste sono molto affollate) si nota un certo impasse nel gestire il cambio di spigolo.
Questa situazione la si ritrova nel cortoraggio: finché si scia veloci o sul ripido non ci sono problemi, quando si allenta il ritmo, l'arco di curva ne risente inevitabilmente. Nelle sciate di tutti i giorni sa regalare delle stupende carvate, è adatto a piste larghe dove fare belle pieghe, grazie al supporto della generosa sciancratura.

Per chi è:
Testato in misura pari alla propria altezza diventa quasi paragonabile ad un racecarver, e necessita di una buona dose di potenza. Non tollera bene nemmeno inversioni spensierate, pena sonore internate: anche la tecnica deve essere almeno a un livello argento avanzato.Testato in una misura a livello mento invece diventerà molto più gestibile in tutte le situazioni, perdendo però quella che è la sua caratteristica principale: raggiungere con difficoltà il limite.
Messo alle strette è infatti uno sci che evidenzia la buona qualità costruttiva che Salomon ha raggiunto: non raggiunge praticamente mai il limite, lo si può portare con convinzione e ritmi elevati e segue il proprio conducente. Non è preciso come un racecarver ma è sicuramente un prodotto adatto ad una fetta di sciatori più ampia di quella degli RC, posizionandosi in alto alla gamma e riscuotendo molte preferenze.

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