Scott Scrapper

• Rispondenza profilo
  SI al 87 %
• Stabilità
• Comfort
• Maneggevolezza
• Galleggiamento
• Precisione
• Stacco
• Fase Aerea
• Atterraggio

La proposta Scott si distingue per il centro generoso da 122mm sotto al piede, che lo rende uno sci ideale per il powder puro, per le nevicate abbondanti e polverose.
Al contrario si trova impacciato sulle nevi dure, anche semplicemente quelle vetrate in superficie che tendono a rompersi nel corso della giornata.
A detta di tutti i testatori lo Scott Scrapper galleggia in modo ottimale (Giacomo Blengini) ed è facile da maneggiare per un utente evoluto, mentre risulta eccessivo per chi desidera passare al mondo freeride e non ha molta dimestichezza con i pendii di fresca: “non è uno sci facile ed è consigliato solo per le giornate di polvere” racconta Andrea Bergamasco.
Il freerider che partecipa a derby o gare si troverà perfettamente a suo agio, sia per la galleggiabilità sia per la risposta nei salti nonché nella resa sullo stretto, a patto che il terreno sia morbido.
Sebbene infatti non sostenga ottimamente, il rocker in coda aiuta tantissimo nell’atterraggio sul morbido e regala, a detta di Paolo Pernigotti, un divertimento molto elevato.
Lo sci in definitiva non è, e non vuole, essere polivalente, ma una macchina da fresca per utenti esigenti ed esperti, che troveranno il loro alleato nello Scott Scrapper.
La lunghezza portata al test non si sposa con l’utilizzo da powder, consigliabile una misura più elevata (troppo corto per il polverone) per potersi divertire e per aumentare la velocità di gestione.