Durante l'ultimo inverno non si sono registrati significativi accumuli nevosi, solo una media di 300 centimetri di neve sui ghiacciai delle alpi italiane orientali, poco di più sul versante occidentale. Ad uno scarso accumulo nevoso ha fatto seguito un'estate particolarmente calda che ha portato a fusione quasi tutta la neve invernale e buona parte del ghiaccio sottostante. Sul ghiacciaio più grande d'Italia, quello dell'Adamello, a 3.000 metri di quota si sono persi più di 3 metri di spessore di ghiaccio, oltre alla neve invernale.
Mercoledì 3 Ottobre 2012
A fare questo resoconto tutt'altro che positivo è Christian Casarotto del Museo delle Scienze di Trento: "Anche quest'anno, quindi, i bilanci dei ghiacciai italiani sono fortemente negativi: la quantità di acqua persa - ha proseguito Casarotto - per fusione durante l'estate supera di gran lunga quella accumulata con le nevicate invernali".
"A lungo termine - ha continuato Casarotto - con la scomparsa del ghiacciaio, dovremo fare i conti con una crisi idrica. Non si deve dimenticare che molti bacini artificiali utilizzati per la produzione di energia elettrica vengono riempiti con acqua di fusione glaciale. Inoltre, si sta assistendo ad un aumento dei fenomeni di dissesto idrogeologico. Con i cambiamenti delle masse glaciali cambia anche la montagna".
Per rendersi conto della situazione e possibile prendere parte agli eventi pianificati all’interno de La Settimana del Pianeta Terra, organizzata dal 14 al 21 Ottobre con 136 eventi in tutta Italia, dalla Federazione Italiana di Scienze della Terra.
“Fino al 30 ottobre 2012, gli interessati potranno accedere al sito www.ghiacciaidiunavolta.it e cimentarsi nel riconoscimento di 75 ghiacciai italiani immortalati nelle fotografie d’epoca. Una volta individuati i massicci montuosi – ha concluso Casarotto - cui il ghiacciaio appartiene, i partecipanti dovranno recarsi in loco e fotografarlo dallo stesso punto di osservazione. Il confronto fotografico tra le immagini storiche e quelle attuali dei ghiacciai, ritratte dallo stesso punto geografico, è un metodo di ricerca utile a condurre valutazioni qualitative sullo stato di salute dei nostri ghiacciai.
La stagione 2023/2024 è la stagione della consacrazione di Rossignol Forza e sulle piste da sci di tutte le Alpi la febbre del Carving è a livelli altissimi, coinvolgendo non solo gli atleti o i professionisti della neve, ma tutti gli sciatori! Ognuno con il suo livello, ognuno con la sua sciata ed ognuno con il suo angolo di piega!
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