Milano-Cortina 2026: è allarme sul desolante stato dei siti olimpici milanesi a tre anni dai Giochi

Milano-Cortina 2026: è allarme sul desolante stato dei siti olimpici milanesi a tre anni dai Giochi
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Massimiliano Ambesi

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Milano-Cortina 2026: è allarme sul desolante stato dei siti olimpici milanesi a tre anni dai Giochi

A lanciare l'allarme è il giornalista Massimiliano Ambesi, grande esperto di sport invernali e non e di giochi olimpici, che ha effettuato un sopralluogo dei due siti di Milano dove dovrebbero essere costruiti gli impianti sedi di gara fornendo un ampio reportage sul suo profilo Facebook. 

Mentre il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, difende il diritto di primogenitura contro l'utilizzo dell'Oval di Torino per lo svolgimento delle gare di Speed Skating proponendo l'apertura di un ulteriore fronte, leggi un altro impianto da allestire a Milano in vista dell'appuntamento olimpico, non sono ancora iniziati i lavori di costruzione del PalaItalia Santa Giulia, impianto da più di 15.000 spettatori, e della Hockey Arena, i due impianti destinati a ospitare i tornei di Hockey su Ghiaccio. 

A lanciare l'allarme è Massimiliano Ambesi che ha fatto quanto ogni giornalista desideroso di informare imparzialmente dovrebbe fare, un sopralluogo nei due luoghi destinati ad ospitare gli impianti testimoniando sul suo profilo Facebook lo stato di totale abbandono nel quale ancora versano. Parlando di impianti di gara si tratta di opere essenziali e indifferibili, senza le quali le Olimpiadi non si possono svolgere. E la Cerimonia di Apertura è prevista per il 6 febbraio 2026, quasi esattamente tra tre anni, ma vale la pena rammentare che è prassi consolidata sottoporre gli impianti olimpici, soprattutto se di nuova costruzione, ad un test event per valutarne la rispondenza a tutte le necessità l'inverno precedente, cioè tra due anni. 

Come si vede dalla immagine, la visita di Ambesi mostra come a Lampugnano, dove la Hockey Arena dovrebbe essere eretta al posto del preesistente PalaTrussardi (o PalaSharp), la vecchia struttura non sia stata ancora abbattuta e giaccia tra sporcizia e roditori in attesa dell'inizio dei lavori e della approvazione di un progetto definitivo. 

Dopo 50 minuti di trasporto con i mezzi pubblici, un intervallo di tempo forse accettabile per una Olimpiade dove la famiglia olimpica dovrà misurare con l'ordine di grandezza delle ore gli spostamenti tra Milano, Cortina, la Valtellina, la Valle di Fiemme e Anterselva, si arriva nella zona della stazione di Rogoredo e l'area dove dovrebbe essere eretto il PalaItalia. L'area, testimonia Ambesi, è recintata ma non vi è alcuna traccia di alcun lavoro quanto meno preparatorio. 

Si è, peraltro, in una situazione nella quale a tre anni dall'evento, la Cabina di Regia sulle infrastrutture dei prossimi giochi olimpici riunitasi lo scorso 18 gennaio ha candidamente ammesso di non aver ancora predisposto un cronoprogramma per la realizzazione delle opere, spostando la sua disponibilità a fine febbraio. 

Lo stato dei luoghi dimostra più di mille parole come siamo ormai in una situazione di allarme rosso con il rischio di una gestione emergenziale con altissimi rischi di vedere lievitare ulteriormente i costi per raggiungere le scadenze indifferibili. 

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