Milano Cortina 2026: Zaia chiede una ridistribuzione delle gare. E se anche la Cerimonia di Apertura fosse all'Arena?

Milano Cortina 2026: Zaia chiede una ridistribuzione delle gare. E se anche la Cerimonia di Apertura fosse all'Arena?
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Milano Cortina 2026

Milano Cortina 2026: Zaia chiede una ridistribuzione delle gare. E se anche la Cerimonia di Apertura fosse all'Arena?

Dopo la decisione di spostare la sede di Bob, Skeleton e Slittino lontano da Cortina, il governatore del Veneto chiede che nuove discipline vengano spostate (con l'ipotesi, complicata, di avere tutto lo sci alpino nella conca ampezzana). E' uno dei temi dei quali si è parlato ieri sera nello speciale di SportInMedia di Simone Salvador, con la partecipazione di Massimiliano Ambesi e della giornalista del Sole 24 Ore, Sara Monaci.

Se le gare di Bob, Skeleton e Slittino lasciano il Veneto con destinazione ancora da definirsi tra un possibile recupero della pista di Cesana Pariol e mete straniere come St.Moritz o Igls, il peso della regione governata da Luca Zaia viene ad essere fortemente ridimensionato all'interno di una candidatura che unendo Milano e Cortina era nata sotto la stella dell'equilibrio geopolitico.

Il Presidente della Regione Veneto è ritornato ieri sul tema ai microfoni del TGR regionale sottolineando come la candidatura fosse nata da una associazione di fatto basata su una equa distribuzione delle discipline. "E' corretto che si punti ad un riequilibrio, visto che siamo in due e non c'è solo la Lombardia".

Di questo tema e di tutte le criticità presenti a due anni e mezzo dalla Cerimonia di Apertura dei Giochi Invernali, si è parlato ieri sera in uno speciale di SportinMedia condotto da Simone Salvador con la partecipazione di Massimiliano Ambesi e Sara Monaci. Il giornalista di Eurosport ha evidenziato come già la ripartizione iniziale fosse iniqua; nei piani originali, infatti, il Veneto avrebbe dovuto "assegnare" cinque titoli olimpici nello Sci Alpino femminile, tre titoli nel Curling e 12 titoli nelle discipline del budello per un totale di 20 gare sulle 116 previste dal programma delle prossime Olimpiadi.

Se si vuole considerare le discipline, invece delle medaglie, di 16 previste nel programma, quattro e mezza (lo Sci alpino declinato solo al femminile) prevedevano lo svolgimento in Veneto, sei e mezza (Snowboard, Freestyle, Sci Alpinismo, Pattinaggio di Figura, Hockey e Short Track) diventate poi sette con lo spostamento della gare di Pattinaggio di Velocità alla Lombardia e le restanti quattro alle due province autonome della regione Trentino Alto Adige. Si tratta di una ripartizione non certamente basata sulla ottimizzazione delle sedi di gare ma, piuttosto, sulla applicazione al programma olimpico di un vero e proprio manuale Cencelli come ha sottolineato Massimiliano Ambesi.

Cortina avrebbe potuto, e potrebbe nel caso di una delle ipotesi di cui si discute in questi giorni, ospitare l'intero Sci Alpino con l'esperienza e le piste dei recenti (2021) Campionati Mondiali ospitati nella località ampezzana. La scelta, peraltro, toglierebbe le castagne dal fuoco di uno dei problemi più grossi nelle infrastrutture viarie dei prossimi Giochi, il collegamento con la Valtellina e Bormio.

In una situazione dove, come ricordato sempre ieri sera da Sara Monaci, i costi previsti per l'intera operazione olimpica sono saliti a 4 miliardi di euro tra opere sportive e opere infrastrutturali, l'eventuale ridistribuzione, così come la decisione sulla pista del Bob, deve necessariamente fare i conti con una politica di riduzione dei costi evitando duplicazioni inutili. Nasce così, come ragionamenti ad alta voce, al termine dello speciale una idea intrigante: il programma attuale prevede la Cerimonia di Apertura nello Stadio di San Siro di Milano e quella di chiusura all'Arena di Verona. E se entrambi gli eventi si svolgessero all'Arena?

Qualche indicazione è attesa dall'incontro della Cabina di regia per le opere e gli interventi relativi ai Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026, in calendario per lunedì prossimo.

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