La storia delle Olimpiadi invernali - Lake Placid 1932, i Giochi della crisi economica mondiale

La storia delle Olimpiadi invernali - Lake Placid 1932, i Giochi della crisi economica mondiale
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OlimpiadiOlimpiadi - Sochi 2014

La storia delle Olimpiadi invernali - Lake Placid 1932, i Giochi della crisi economica mondiale

Terza puntata del romanzo olimpico invernale con la prima edizione dei cinque cerchi bianchi disputata fuori dall'Europa e in piena crisi economica mondiale.

Gli Stati Uniti, che si sono visti assegnare i decimi Giochi estivi del 1932 a Los Angeles, vogliono assolutamente ospitare anche le terze Olimpiadi invernali e a questo scopo presentano ben sette città candidate: Lake Placid, Yosemite Valley, Lake Tahoe, Bear Mountain, Duluth, Minneapolis e Denver. Si candidano inoltre la canadese Montreal e la norvegese Oslo. Il 10 aprile 1929 la scelta dell'assemblea del CIO di Losanna cade su Lake Placid, centro di meno di 4000 abitanti ai piedi dei monti Adirondack, nello stato di New York, ai confini col Canada.

La sua altezza su livello del mare è relativamente bassa, 568 metri, ma il comitato organizzatore, che ha il prezioso sostegno del governatore dello stato di New York, Franklin Delano Roosevelt, futuro presidente Usa, riesce a convincere il comitato olimpico internazionale della bontà e dell'adeguatezza delle strutture per gli sport invernali, in particolare per lo sci di fondo e il pattinaggio esistenti nel paese. Sarà però un'edizione dei Giochi invernali, la prima fuori dall’Europa, con un numero di partecipanti, sia come atleti che come nazioni, piuttosto inferiore rispetto a quella di St. Moritz 1928 a causa dell'onerosa trasferta oltreoceano che molti paesi europei, in piena crisi economica mondiale, non si sentono di affrontare o affrontano a ranghi ridotti: da 463 atleti di 25 nazioni presenti in Engadina si passa a 252 atleti di 17 nazioni.

Anche qui il nemico principale durante le gare sarà il caldo, addirittura la pioggia caduta prima delle prove di salto trasformerà la zona di atterraggio in una sorta di piscina. Nei due mesi precedenti i Giochi nevica solamente un paio di volte poco prima della rassegna olimpica che si salva così da un possibile annullamento. Per quanto riguarda il programma ufficiale, sparisce lo skeleton, dimostrativi sono il curling, le corse dei cani da slitta e il pattinaggio di velocità femminile.

A poco più di un anno dai Giochi la federghiaccio internazionale approva una modifica al regolamento del pattinaggio di velocità: non più batterie a coppie e a inseguimento ma gare di qualificazione con partenze di massa di almeno cinque atleti, i migliori passano alla finale, sempre con partenza di massa. Un po’ come accade oggi nello short track ma su pista lunga. Questo format favorisce i padroni di casa, che prediligono le gare tattiche piuttosto che contro il cronometro, e infatti si aggiudicano quattro ori si quattro: Jack Shea vince i 500 (in questa gara viene per la prima volta introdotto il podio per la premiazione) e i 1500, Irving Jaffee, quello che era in testa alla distanza più lunga di St. Moritz quando fu sospesa per il caldo, i 5000 e i 10000. I paesi europei danno forfait in blocco per protesta con questa modifica regolamentare, in particolare non c’è il finlandese Clas Thunberg, che avrebbe potuto arricchire ulteriormente il suo palmares a cinque cerchi, solo i norvegesi osano sfidare seriamente statunitensi e canadesi: Bernt Evensen vince l’argento sui 500, Ivar Ballangrud sui 10000.

Gli Usa conquistano altri due ori nel bob, sport in cui per la prima volta vanno in scena le gare tuttora in programma, quella a due e quella a quattro. Nella prima vincono in rimonta sugli svizzeri Reto Capadrutt e Oscar Geier i fratelli Hubert e Curtis Stevens, che sono proprio di Lake Placid, nella seconda, che curiosamente si tiene dopo la cerimonia di chiusura dei Giochi a causa dei rinvii per i problemi meteo, Billy Fiske fa il bis di St. Moritz, rifiuterà di partecipare alla successiva rassegna olimpica a Garmisch-Partenkirchen per protesta contro il nazismo e sarà il primo statunitense a essere arruolato nella RAF, l’aviazione britannica, ma durante la battaglia d’Inghilterra nel 1940 verrà abbattuto e morirà a soli 29 anni. Uno dei componenti del suo equipaggio a Lake Placid è Eddie Eagan, campione olimpico nei mediomassimi del pugilato ad Anversa 1920 e tuttora l’unico ad aver vinto un oro alle Olimpiadi invernali ed estive in due discipline diverse.

Anche lo svedese Gillis Grafström ha vinto ai Giochi estivi e invernali ma nello stesso evento, l’artistico maschile del pattinaggio di figura, e a quasi 39 anni è ancora sul ghiaccio ma fallisce il clamoroso poker consecutivo lasciando l’oro all’austriaco Karl Schäfer e accontentandosi dell’argento. Nella gara a coppie si confermano i francesi Andrée Joly e Pierre Brunet, divenuti nel frattempo moglie e marito nel 1929, in quella femminile continua il dominio della norvegese Sonja Henie che dura ormai da un lustro. Nella 50 km di fondo, disputata con temperature primaverili e poca neve per non dire inesistente, vince il finlandese Veli Saarinen a prezzo di una fatica immane, nella 18 km, valida anche per la combinata, si impone lo svedese Sven Utterström, la prova multipla se la aggiudica come quattro anni prima il norvegese Johan Grøttumsbråten, nel salto con gli sci trionfa uno di cui risentiremo parlare nelle successive edizioni dei Giochi, il norvegese Birger Ruud.

Nell’hockey su ghiaccio, disputato a doppio girone unico tra Canada, Stati Uniti, Germania e Polonia, solito dominio delle foglie d’acero che però vengono fermate sul 2-2 nell’ultima partita dai padroni di casa, che erano già stati piegati a fatica per 2-1 all’overtime nella prima. Ancora nessuna medaglia per la sparuta pattuglia italiana, i migliori risultati li ottiene conte torinese Teofilo Rossi di Montelera, rampollo della famiglia proprietaria della famosissima azienda produttrice di aperitivi Martini & Rossi, che arriva quinto nel bob a quattro e sesto in quello a due.

 

Riepilogo

3a edizione dei Giochi Olimpici invernali

Città ospitante e data di svolgimento: Lake Placid (Stati Uniti), 4-15 febbraio 1932

Atleti partecipanti: 252 (231 uomini, 21 donne)

Nazioni partecipanti: 17

Italiani partecipanti: 12 (tutti uomini)

Portabandiera italiano: Erminio Sertorelli (sci di fondo)

Titoli assegnati: 14 in 7 sport

Apertura ufficiale: governatore dello Stato di New York Franklin Delano Roosevelt

Giuramento olimpico degli atleti: Jack Shea (pattinaggio di velocità)

 

Il medagliere

Stati Uniti: 6 ori 4 argenti 2 bronzi

Norvegia: 3 ori 4 argenti 3 bronzi

Svezia: 1 oro 2 argenti

Canada: 1 oro 1 argento 5 bronzi

Finlandia: 1 oro 1 argento 1 bronzo

Austria: 1 oro 1 argento

Francia: 1 oro

Svizzera: 1 argento

Germania: 2 bronzi

Ungheria: 1 bronzo

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