Le Olimpiadi come ponte politico tra Cina e Norvegia. "Matrimonio" per Pechino 2022 dopo anni di gelo

Le Olimpiadi come ponte politico tra Cina e Norvegia. 'Matrimonio' per Pechino 2022 dopo anni di gelo
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Le Olimpiadi come ponte politico tra Cina e Norvegia. "Matrimonio" per Pechino 2022 dopo anni di gelo

Nella giornata odierna la premier norvegese Erna Solberg è arrivata a Pechino, dando inizio a una storica visita di stato che sancisce la ripresa delle relazioni tra Cina e Norvegia, interrotte per 7 anni. Fra gli accordi che verranno firmati, anche uno di stretta cooperazione in vista dei Giochi olimpici invernali del 2022.

Nel 1971, allo scopo di intavolare i primi rapporti diplomatici tra la Cina comunista e gli Stati Uniti d'America, lo sport venne utilizzato come motorino di avviamento.

Nacque la cosiddetta "politica del ping-pong", che portò prima i giocatori americani di tennistavolo a visitare la Cina e poi quelli asiatici a ricambiare la cortesia. Fu un pretesto per allacciare i rapporti tra le due nazioni e spianare la strada alla storica visita di Richard Nixon in Cina del 1972.

Il paragone è sicuramente impegnativo, ma non può tornare in mente alla luce di quanto sta accadendo in queste ore.

Le relazioni tra Cina e Norvegia infatti si erano troncate bruscamente nel 2010, quando il Comitato per il Nobel norvegese decise di assegnare il Nobel per la pace a Liu Xiaobo, scrittore e attivista per i diritti umani considerato "sovversivo" dal governo cinese.

Pechino tagliò tutti i ponti con Oslo. Dopo 6 anni di gelo, sul finire del 2016 si è cominciato a lavorare per un riavvicinamento, culminato appunto con l'odierna ripresa ufficiale dei rapporti. Tra gli argomenti forti utilizzati per tornare a dialogare vi è lo sport, ovvero le Olimpiadi invernali di Pechino 2022.

Se il ping-pong fu semplicemente un volano per dare il via all'avvicinamento sino-americano, la XXIV edizione dei Giochi della neve e del ghiaccio rappresenta invece un punto focale di un vero e proprio accordo di cooperazione internazionale tra Cina e Norvegia che, sul piano sportivo, si tradurrà in una forte sinergia.

Tra chi negli ultimi mesi ha lavorato nell'ombra per finalizzare tale legame vi è Gerhard Heiberg, membro norvegese del Cio considerato molto vicino al governo di Pechino. "Sono stati loro a proporre una stretta cooperazione con noi" - spiega Heiberg a Dagbladet - "soprattutto per quanto riguarda le discipline nordiche, dove siamo leader. Ho avuto diverse riunioni con il ministro dello sport e presidente del comitato olimpico cinese Gou Zhongwen, arrivando alla fine a stilare il documento che sarà firmato in questi giorni.

I cinesi vogliono affidarsi ad allenatori e manager norvegesi che possano aiutarli a sviluppare gli sport della neve in Cina e a capire quali sono i loro ragazzi più promettenti in ottica 2022. Da parte mia ho proposto che vi siano sessioni di allenamento congiunte tra atleti norvegesi e cinesi. Non a caso potrebbe essere istituito una sorta di campo base cinese in Norvegia. Inoltre c'è la volontà di collaborare sul piano accademico e della formazione dei tecnici cinesi per il futuro".

Il presidente della federazione di sci norvegese, Erik Røste, ha spiegato che sul piano prettamente la cooperazione con la Cina si concentrerà soprattutto su quattro aree:

1) Sostegno diretto da parte di tecnici norvegesi fino al 2022 per quanto riguarda tutte le discipline nordiche (sci di fondo, biathlon, salto e combinata nordica);
2) Introduzione del Telemark nel programma olimpico di Pechino 2022;
3) Formazione riguardo la produzione e lo stoccaggio di neve artificiale;
4) Consulenze norvegesi sul piano dell'organizzazione dei Giochi olimpici e della lotta al doping.

Si vedrà nel prossimo futuro quali saranno i frutti di questa cooperazione sportiva, nata dalla volontà di riallacciare rapporti sfilacciati a livello politico.

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