Thomas Bach: "La Russia potrà partecipare a PyeongChang 2018? Troppo presto per dirlo"

Thomas Bach: 'La Russia sarà a PyeongChang 2018? Troppo presto per dirlo'
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Thomas Bach: "La Russia potrà partecipare a PyeongChang 2018? Troppo presto per dirlo"

Mancano poco più di 6 mesi all’inizio dei Giochi olimpici invernali di PyeongChang 2018. Tuttavia non è ancora chiaro se una superpotenza delle discipline della neve e del ghiaccio quale la Russia potrà prendervi parte. Il presidente del CIO Thomas Bach ha infatti dichiarato che al momento la questione è ancora aperta.

Il numero uno del comitato olimpico internazionale, interpellato in merito a Londra (dove gli alti papaveri dell’organo da lui presieduto si sono riuniti per incontrare la dirigenza della IAAF) ha detto che “ora come ora qualsiasi risposta a questa domanda sarebbe una speculazione.

Ci sono due commissioni al lavoro. Una è presieduta da Denis Oswald e deve occuparsi di testare nuovamente tutti i campioni degli atleti russi prelevati durante le Olimpiadi di Sochi. L’altra è guidata da Samuel Schmid e sta verificando la fondatezza delle accuse mosse alla Russia riguardo l’intervento statale nel sistema antidoping, che sarebbe stato atto a nascondere alcune positività.

La partecipazione della Russia ai Giochi olimpici di PyeongChang 2018 dipenderà dall’esito del lavoro di queste due commissioni”.

Tradotto, Bach ha tirato fuori alcune parole di circostanza. Viene però da riflettere su un fatto.

Oramai è passato più di un anno dalla pubblicazione del famigerato rapporto McLaren, sulla base del quale svariati atleti russi sono stati sospesi (come per esempio i sei fondisti, compresi uomini primissimo piano quali Aleksander Legkov e Maxim Vylegzhanin), ma ancora oggi “si sta lavorando per capire la fondatezza delle accuse”.

Accuse che poi, in qualsiasi istituzione civile, devono essere provate perché possano portare a conseguenze concrete. In altre parole, in un anno le indagini seguite al rapporto McLaren non hanno ancora prodotto neppure uno straccio di prova.

A PyeongChang 2018 manca meno della metà del tempo impiegato sinora dalle istituzioni internazionali per indagare sulla questione senza giungere a mezza conclusione.

Se le carte in tavola non dovessero cambiare, davvero la Russia rischia di essere esclusa sulla base di ciò, che al momento, può essere definito nulla?

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