Vancouver 2010, Giuliano Razzoli vince l'oro ma l'Italia non c'è

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Vancouver 2010, Giuliano Razzoli vince l'oro ma l'Italia non c'è

Le Olimpiadi di Vancouver si sono tenute dal  12 al 28 febbraio presso  la località di Whistler Creekside  con la partecipazione di 81 nazioni di cui sette per la prima volta:  le Isole Cayman, la Colombia, la Serbia, Perù, Ghana, Pakistan e Montenegro.  Le discipline che hanno visto gli atleti in competizione sono state biathlon, bob, combinata nordica, curling, freestyle, hockey su ghiaccio, pattinaggio di figura, pattinaggio di velocità, salto con gli sci, sci di fondo, sci alpino, short track, skeleton, snowboard e slittino.

La ventunesima edizione dei Giochi Olimpici cominciò purtroppo con una tragedia. A poche ore dall’inizio della cerimonia di apertura è morto un atleta georgiano ventiduenne, Nodar Kumaritashvili, durante la sesta prova di slittino. La velocità con cui correva,  140 km/h, lo ha portato fuori pista facendolo sbattere con un palo di sostegno dell’impianto.  Poco prima dell'incidente di Kumaritashvili era uscito fuori pista anche Armin Zoeggeler. L'azzurro aveva avuto un incidente in mattinata uscendo dalla curva 11. Anche lui aveva perso il controllo dello slittino ma è riuscito ad agganciarvisi con la mano sinistra. Poi è scivolato su un dorso per almeno duecento metri prima di fermarsi.


Da queste Olimpiadi, l’Italia non è riuscita a dimostrare quanto veramente valevano i suoi atleti. Ci si aspettava molto di più. Medaglie sfiorate per pochi centesimi a cominciare dallo sci alpino. Nel superG, infatti, Werner Heel è rimasto giù dal podio olimpico per soli 2 centesimi: “Un quarto posto all'Olimpiade non conta. Sono contento per la mia sciata, purtroppo uno deve arrivare quarto e oggi sono stato io. Come spesso accade perdo un po' in cima e poi recupero abbastanza sotto, ma oggi non è bastato. Posso solo dirvi mi dispiace, scusatemi>”. Peccato anche per gli altri azzurri Christof Innerhofer e Patrick Staudacher che si classificano rispettivamente al quinto e settimo posto.


Lo stesso dicasi per il SuperG femminile con Johanna Scharf che conquista a sorpresa il quarto posto. L’azzurra, chiamata a partecipare alle Olimpiadi in sostituzione di Nadia Fanchini, sfiora il bronzo per 11 centesimi dalla statunitense Lindsey Vonn.


Medaglia di legno anche nella staffetta femminile 4x5 km: il quartetto rappresentato da Arianna Follis, Marianna Longa, Silvia Rupil e Sabina Valpusa, a causa di quest’ultima rimasta indietro, ha concluso in quarta posizione. “Ho dato il 200% ma non mi sento colpevole – ha dichiarato la veneta - quello che è capitato a me sarebbe potuto capitare anche alle mie compagne. Non penso di aver sbagliato nulla”.


Non arrivano medaglie sperate anche nelle altre discipline come nel gigante maschile con Massimiliano Blardone e Davide Simoncelli, gigante femminile con Denise Karbon, Manuela Moelgg e Federica Brignone, pattinaggio di velocità con l’oro olimpico di Torino, Enrico Fabris, e pattinaggio di figura con Carolina Kostner.


Sospiro di sollievo invece con Armin Zoeggler, Alessandro Pittin e Arianna Fontana che conquistano la medaglia di bronzo rispettivamente nello slittino, nella combinata nordica e nello short track e con Pietro Piller Cotter che si aggiudica la medaglia d’argento nello sci di fondo.


La grande soddisfazione e rivincita dell’Italia è avvenuta però l’ultimo giorno di competizione. Nello slalom speciale maschile, Giuliano Razzoli ha conquistato l’oro olimpico con due manche che ha lasciato tutti a bocca aperta, compreso Alberto Tomba che finì in lacrime. “Sono felice per i miei fans– ha dichiarato Giuliano a fine gara - devo ringraziarli, so che oggi erano tantissimi davanti la tv, hanno sofferto con me, ma questa sera li ho fatti emozionare e ne sono felice. Ringrazio la mia squadra, la Federazione che in questi due anni mi ha permesso di fare un ottimo lavoro, la mia famiglia, Tomba che mi ha incitato e che mi fa piacere aver fatto piangere”.


Alberto Tomba, tra la prima e la seconda manche,  inviò un sms a Razzoli con scritto "Giuliano veloce e feroce. Guai a tutti, sono cavoli degli altri”.

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