Il biathlon azzurro chiude con il solo bronzo di Wierer: "Giochi 2026? Bisogna essere realisti, non so se ci arriverò"

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Il biathlon azzurro chiude con il solo bronzo di Wierer: "Giochi 2026? Bisogna essere realisti, non so se ci arriverò"

La chiusura con una mass start amara per Dorothea, che ha parlato del sogno (lontano) di disputare l'Olimpiade nella sua Anterselva. Windisch, gran quinto: "Un risultato che mi rende felice". Il bilancio generale di squadra rimane magro. Nel VIDEO l'intervista a Wierer.

Si è chiusa l'edizione 2022 dei Giochi Olimpici per quanto riguarda il biathlon, con le due mass start che non hanno portato altre medaglie alla nazionale azzurra.

Si chiude quindi con il capolavoro di bronzo da parte di Dorothea Wierer nella Sprint, ma il bilancio è certamente poco positivo come, d'altronde, l'intera stagione del movimento italiano. La fuoriclasse azzurra, nella mass start odierna, non è riuscita a fare meglio di un 22° posto, con una prestazione difficile al poligono ma anche problemi di materiali. “E' stata un'Olimpiade molto faticosa, impegnativa dalla neve lenta alle temperature e al vento – ha analizzato Dorothea parlando a fisi.org e alle varie televisioni – Abbiamo visto tante ragazze che hanno fatto fatica, non era semplice da gestire e siamo state anche fortunate a trovare delle gare con meno vento di quanto ci aspettassimo. Sono contenta della medaglia (la sua prima a livello individuale ai Giochi, ndr), ma è stata durissima.

Peccato per oggi, ho fatto troppi errori al poligono anche se in pista mi sentivo bene: è stato un continuo rincorrere, non era impossibile ma come detto si sentiva la stanchezza. La medaglia è il coronamento di una bellissima carriera, tutti me la chiedevano e ci ho veramente messo tutta me stessa ed è andata alla grande, più di così non potevo fare”.

E poi ancora, entrando nel dettaglio di un avvio di Giochi molto complicato: “Il momento più difficile è stata la staffetta mista, perché ho patito tantissimo vento e freddo, non ero pronta mentalmente a queste condizioni e in più la pista era difficilissima, con molto ghiaccio, quello è stato un inizio traumatico. Il livello è stato altissimo, con tante atlete che possono giocarsi il podio e la differenza più grossa era sui materiali, che ovviamente ti davano una spinta in più. Noi eravamo nella media, ma le gare si fanno molto sul poligono dove alcuni giorni abbiamo lavorato benissimo, mentre altri siamo andati meno bene. Fa parte dello sport di alto livello”.

Lo sguardo è già rivolto sul suo futuro, con un punto interrogativo e una risposta abbastanza chiara in merito ai Giochi di Milano-Cortina 2026, dove le gare di biathlon andranno in scena nella sua Anterselva. “Il sogno di ogni atleta è quello di disputare l'Olimpiade a casa, ma bisogna essere realisti. Non so se ci arriverò. Abbiamo ancora tre settimane di Coppa del Mondo in cui posso giocarmi la coppa di specialità nella mass start e vorrei ancora confermarmi nelle posizioni di vertice della classifica generale, poi a fine stagione a bocce ferme ci penserò”.

Dominik Windisch ha chiuso col sorriso, quinto in una mass start di rimonta per l'iridato 2019. “Sono molto contento – spiega l'azzurro a fisi.org - Volevo chiudere bene con questa gara, purtroppo sono caduto nel primo giro a causa di un contatto con un atleta canadese. Si è rotto anche un po' il fucile, ma fortunatamente non mi ha condizionato il tiro, però ogni colpo che ho fatto sentivo qualcosa che non andava. Sono riuscito a chiudere bene, soprattutto l'ultima serie e potevo finire ancora meglio.

Ho fatto un'Olimpiade abbastanza solida come risultati, purtroppo è mancata la medaglia ma come gare personali ho fatto bene. C'era speranza e finché c'è questa è positivo, perché abbiamo lottato con i migliori. Recuperiamo bene questa settimana ora, ci saranno ancora altre tre tappe di Coppa del Mondo in cui dovremo sfruttare questo stato di forma, visto che gli altri sono stanchi e dovremo tener duro per far bene”.

 

QUI L'INTERVISTA RILASCIATA DA DOROTHEA WIERER AI MICROFONI DI EUROSPORT

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