Ora Sofia ha un'altra missione: "Rientro in Italia e preparo le ultime gare: c'è una coppa da vincere"

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Sci Alpinopechino 2022

Ora Sofia ha un'altra missione: "Rientro in Italia e preparo le ultime gare: c'è una coppa da vincere"

La bergamasca racconta il suo recupero ("è il sogno olimpico che mi ha fatto dare tutto"), ma dà già appuntamento alle discese di Crans-Montana.

Una pazza corsa durata 23 giorni per rincorrere un clamoroso bis olimpico, perchè quello era l'unico obiettivo di Sofia Goggia a Pechino 2022.

Il suo sguardo all'arrivo di Corinne Suter diceva tutto, ma sono bastati pochi minuti alla bergamasca per capire che questa medaglia d'argento ha un valore semplicemente straordinario. “Sono stati 20 giorni incredibili, ho dato davvero tutto e questo argento vale molto – ha raccontato Sofia nelle sue storie social rivolte ai tifosi – I miei complimenti a Corinne e bravissima a Nadia, certo mi dispiace non aver preso l'oro, ma probabilmente avrei firmato ieri per l'argento.

Il sogno olimpico mi ha fatto dare tutto, per crederci sino in fondo, è un'altra bella medaglia. Tra due giorni tornerò in Italia, poi focus sulle ultime gare perchè c'è una Coppa del Mondo da vincere”.

Sì, perchè il 26 e 27 febbraio, le due discese di Crans-Montana saranno cruciali nel confronto proprio con la stessa Corinne Suter, seconda a 69 punti dall'azzurra nella classifica di specialità. Sulla carta, Sofia potrebbe ancora giocarsela pure per la generale (come Brignone), se Shiffrin e Vlhova concedessero parecchio, ma questo è un altro discorso.

Tramite l'ufficio stampa FISI, Goggia ha raccontato nei dettagli la sua gara e il suo “miracolo olimpico”, dopo la parziale lesione del crociato del ginocchio sinistro rimediata a Cortina. “Sapevo dentro di me che non ero stata velocissima perché nell'ultima parte non sentivo i miei sci veloci come sapevo. E' stato un periodo talmente tosto che oggi è stata la giornata più facile. Dedico questa medaglia a me stessa, perché al cancelletto c'ero io, e a tutte le persone che ci hanno creduto e che mi hanno presa per mano in questo percorso che dopo Cortina sembrava andato in fumo.

Questa medaglia ha un valore incredibile. Il momento più difficile? Il lunedì dopo l'infortunio e quando qui a Pechino ho rimesso gli sci ai piedi, perché sapevo avrei dovuto fare una progressione enorme e avevo quasi paura anche in campo libero di fidarmi della mia gamba, di fidarmi di me stessa nuovamente. Il momento più duro, poi, sicuramente è stato quando in super-g sono incappata in una scivolata banale, sbattendo contro le reti ma per me è stata una mazzata psicologica allucinante (alla vigilia del super-g olimpico al quale ha poi rinunciato).

Pensavo di aver peggiorato la situazione, ho avuto un pomeriggio di sconforto in cui ho pensato di non farcela. Io credo di esserci arrivata con la forza di volontà, penso di aver avuto una progressione incredibile sia a livello fisico che sugli sci, perché serviva il coraggio di buttarsi da una discesa nuova, dopo Cortina, senza mai essere andata ancora veloce e farlo con questa scioltezza non penso fosse da tutti. Io ci ho veramente creduto, anche nelle giornate più buie. Da dicembre 2020 ero imbattuta nella disciplina, stavo disputando una grande stagione anche in super-g e farmi male a così poco dall'evento mi ha fatto rivivere i fantasmi della stagione passata, sapendo che l'Olimpiade c'è ogni quattro anni. Ci ho creduto veramente, sennò non ce l'avrei fatta”.

E poi ancora, come un fiume in piena tornando sulla gara: “Penso di aver sbagliato un po' l'entrata nel piano, in una curva che non mi è mai entrata bene neanche in prova. Gli sci erano veloci e i miei preferiti, ma lì ho avuto la sensazione di non essere stata così veloce. Per il valore soggettivo è l'impresa più bella della mia carriera, per il valore della medaglia no, ma per quello che significa per me sì. Ringrazio i medici perché penso siano stati anche tacciati di pazzia per avermi rimesso sugli sci. Si sono presi responsabilità allucinanti, ma ho sempre preso le loro parole come vangelo: infatti 12 giorni dopo ero sugli sci”.

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