Roda e il bilancio della FISI senza ori (sperando nel team event): "Risultati buoni, ma speravo qualcosa in più"

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Roda e il bilancio della FISI senza ori (sperando nel team event): "Risultati buoni, ma speravo qualcosa in più"

Il presidente federale ha parlato a poche ore dalla conclusione dei Giochi Olimpici: "Pellegrino a parte, la situazione del fondo preoccupa. Dagli uomini dello sci alpino mi aspettavo medaglie, peccato per il biathlon mentre abbiamo giovani di qualità nelle discipline del freestyle".

Sperando ancora nella disputa del team event di sci alpino nella giornata di domenica, la FISI ha già tracciato un bilancio, tramite il presidente Flavio Roda, di una rassegna olimpica con alti e bassi (mentre i due titoli azzurri sono arrivati dal ghiaccio in casa FISG), e soprattutto senza medaglie d'oro.

Al media center di Yanqing, il numero 1 di via Piranesi non si è nascosto sull'analisi della situazione per le varie discipline, ragionando anche in chiave Milano-Cortina 2026: “Innanzitutto vorrei fare un ringraziamento a tutti gli atleti, indipendentemente dai risultati, ai tecnici, al personale federale, perché operare qui è stato veramente complicato – le parole di Roda - Da subito avevo detto che avremmo potuto raggiungere la doppia cifra, però il risultato dell'Olimpiade è quello che abbiamo ottenuto e bisogna prenderne atto (con 9 medaglie).

Il settore maschile dello sci alpino è quello più penalizzato perché è già la seconda Olimpiade che non riesce a portare medaglie. Mi aspettavo che qualche risultato in più arrivasse, perché gli atleti da medaglia li avevamo: Paris, Innerhofer, De Aliprandini, lo slalom. Così è andata, e spiace non aver portato risultato. Ci si poteva aspettare qualcosa di più anche dal biathlon: bisogna dire che hanno gareggiato in condizioni veramente al limite, sappiamo che Dorothea soffre questo genere di situazioni, e comunque ha vinto una bella medaglia. Complessivamente però qualcosa in più me l'aspettavo.

Dobbiamo poi ricordare i problemi che ha avuto lo slittino. E' arrivata la medaglia di Dominik Fischnaller, ma anche la sua positività al Covid, che ci ha tolto il miglior atleta per la gara a squadre”.

E poi ancora sul settore delle discipline nordiche, in difficoltà ormai da tempo: “Il fondo ha confermato il grande campione che è Pellegrino, però dietro a lui c'è poco. Io ho un'idea molto chiara: c'è un lavoro sui giovani, che sono anche bravi, ma bisogna vedere se arriveranno ad alto livello. C'è un po' di preoccupazione, Pellegrino ha un grande motore, ma gli altri fanno fatica.

Lo snowboard ha fatto la sua parte, ma ci stava anche l'oro. La Moioli è stata un po' penalizzata dalla pista, comunque i risultati sono arrivati.

Ci sono segnali importanti anche dal freeski, dallo skicross e dagli altri format dello snowboard: si tratta di ragazzi giovani che sono in prospettiva delle buone pedine verso Milano-Cortina. Per quanto riguarda salto e combinata, la speranza per il futuro sono le ragazze. Abbiamo infatti chiesto di inserire nel programma dei prossimi Giochi la combinata femminile, proprio perché ci sono dei talenti che possono far bene. Finita l'era Pittin, la situazione in generale è abbastanza complicata, e ci sono pochissimi atleti”.

Su Milano-Cortina, Roda aggiunge: “Avendo l'Olimpiade in Italia saremo qualificati in tutte le discipline e quindi dovremo fare, in accordo con il Coni, dei progetti mirati per ben figurare. Per skeleton e bob sono stati già avviati dei progetti nuovi. Nello skeleton, la Margaglio aveva fatto delle ottime preolimpiche, poi non è riuscita a concretizzare. Nel bob siamo cresciuti nella spinta, dobbiamo ancora lavorare sui piloti e sulla guida. Le medaglie sono cresciute rispetto alla passata Olimpiade, sono in crescita da due edizioni. E' mancata la medaglia d'oro, che dà un valore aggiunto. Sono comunque nove medaglie, un risultato positivo, per certi versi sono anche soddisfatto ma personalmente mi aspettavo qualcosa in più”.

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