Ropelines, in Valsesia una mostra diffusa sulla storia degli impianti di risalita

Ropelines, in Valsesia una mostra diffusa sulla storia degli impianti di risalita
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Ropelines, in Valsesia una mostra diffusa sulla storia degli impianti di risalita

La mostra, visitabile fino al 15 settembre, coinvolge alcuni dei più importanti impianti di risalita della valle, situati tra Alagna Valsesia, Alpe di Mera e Sacro Monte di Varallo.

Una mostra per scoprire la storia degli impianti di risalita nel mondo e nella Valsesia. Ropelines non è semplicemente una mostra diffusa, ma un vero e proprio viaggio con (e attraverso) gli impianti di risalita tra le stazioni di Alagna, Alpe di Mera e Varallo. La mostra racconta di come il trasporto a fune abbia unito persone, vite, luoghi, mestieri e idee sul Monte Rosa e nel mondo e di come continui a farlo, con uno sguardo al futuro. È la storia di popoli, uomini visionari, tecnologia e montagna. L’esposizione scava negli archivi, nei cassetti, nei ricordi delle persone. Riporta a galla storie e oggetti, riproponendoli nei luoghi dove oggi ci sono gli impianti moderni, ma che in passato hanno ospitato imprese grandiose e pionieristiche. Una narrazione tra passato, presente e futuro, che vede nelle funi degli impianti il grande filo conduttore.

La mostra ruota attorno a cinque temi chiave:

  •  gli impianti: si racconta la nascita, lo sviluppo, le tecnologie, i progetti, le aziende, i luoghi e le personalità che hanno fatto la storia e che stanno determinando l’evoluzione del settore;
  •  i luoghi: paesi, frazioni, alpeggi che, grazie agli impianti di risalita, si sono affermati come importanti località turistiche. Qui l’impianto a fune ha dato impulso all’economia e ha determinato un avvicinamento tra uomo e montagna;
  • le persone: la Regina Margherita, l’Ingegner Rolandi e il fisiologo Angelo Mosso. Sono alcune tra le personalità di spicco che hanno dato impulso a grandi imprese di montagna. Ciò che li unisce a chi oggi opera nei diversi settori relativi alla gestione di impianti a fune e piste da sci, è la passione e un grande impegno verso il territorio;
  • i mestieri: battitura, innevamento, sicurezza e soccorso in pista, manutenzione ed esercizio degli impianti, gestione ed evoluzione dei sistemi per la vendita dei biglietti.  Viene raccontata la nascita e l’evoluzione tecnologica delle professioni della montagna, facendone emergere il valore, l’impatto sul prodotto turistico e ancora una volta la passione.
  • ambiente e sostenibilità: non solo tecnologie che consentono un minor utilizzo e una miglior gestione delle risorse. L’impianto di risalita ha da sempre facilitato l’accesso a siti fondamentali per la ricerca scientifica, giocando un ruolo fondamentale nel suo sviluppo. Grazie alla «connessione a fune» si sono sviluppate sinergie per uno sviluppo rispettoso del territorio.

L’esposizione, come detto, è diffusa tra le località di Alagna Valsesia, Alpe di Mera e Sacro Monte di Varallo.

Ad Alagna il percorso inizia in Piazza Regina Margherita, nel centro del paese, e prosegue con un viaggio sugli impianti di risalita, parte del comprensorio Monterosa Ski. Nei fabbricati delle stazioni della cabinovia Alagna – Pianalunga e del funifor Pianalunga – Cimalegna – Passo dei Salati si può compiere un viaggio metaforico verso il presente e il futuro degli impianti a fune. L’itinerario si conclude simbolicamente ai 2900 metri del Passo dei Salati, con la sua terrazza panoramica affacciata sulla maestosa parete sud del Monte Rosa.

La seconda tappa della mostra si sviluppa attorno alla caratteristica seggiovia biposto che collega Scopello con l’Alpe di Mera. Un viaggio all’aperto fatto del profumo del bosco, del verde intenso dei pascoli, dell’azzurro del cielo e del bianco dei ghiacciai del Monte Rosa, dove sarà possibile ripercorrere la grande storia e tradizione sciistica del comprensorio dell’Alpe di Mera.

A Varallo la mostra si estende tra il Palazzo dei Musei – Pinacoteca di Varallo e le stazioni della rapidissima funivia va e vieni che collega il centro città al Sacro Monte di Varallo, anche noto come «nuova Gerusalemme d’Italia». Si tratta di un grandioso complesso monumentale, patrimonio UNESCO dal 2003, simbolo dell’operosità e dell’alta capacità artistica delle mani valsesiane. Una parte dell’esposizione, in questa località, è dedicata alle funi: la loro tipologia e la delicata fase di realizzazione di una testa fusa.

La mostra sarà visitabile fino al 15 settembre ed è frutto di un lungo lavoro effettuato dalla società Monterosa 2000 SpA, che si occupa della gestione di tutti gli impianti di risalita coinvolti nell’evento. Fondamentale il supporto organizzativo di Pilot Architetti e OriginariaMente, rispettivamente responsabili della realizzazione degli allestimenti e della creazione del concept e struttura della mostra. Imprescindibile anche la partecipazione di Sateco srl, azienda specializzata in controlli e certificazioni degli impianti a fune, il cui titolare, Alessandro Rossi, è un appassionato collezionista di oggetti di storia funiviaria e proprietario di molti dei beni esposti.

Nella fotogallery sottostante è possibile visualizzare alcune immagini dell'esposizione.

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Ropelines, mostra sugli impianti a fune tra Alagna, Alpe di Mera e Varallo

foto, ultima del Venerdì 19 Luglio 2024
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