In un viaggio tra passato, presente e futuro saranno celebrati gli 80 anni trascorsi dall'inaugurazione della Funivia Faloria, sarà inoltre inaugurata la nuova pista Scoiattolo e a breve dovrebbe essere approvato il progetto per riaprire l'impianto di Staunies, sul Monte Cristallo.
Alberico Zardini. Presidente della società Faloria. "Siamo orgogliosi di aver raggiunto questi importanti traguardi. La nostra funivia compie 80 anni. E' un momento importante. Sono 80 anni di storia, ma sono anche 80 anni di turismo, di emozioni, di sci, di divertimento e di crescita. La ski area del Faloria è quasi sempre la prima ad aprire di tutto il comprensorio del Dolomiti Superski sia in estate che in inverno, ed è l'ultima a chiudere. Nonostante il meteo, che ci sia neve in abbondanza, che non nevichi, che faccia temperature bizzarre, il nostro staff garantisce sempre piste e impianti perfettamente funzionanti. Quest'anno abbiamo aperto anche la Scoiattolo, finanziata da noi. Continuiamo ad investire, con le nostre forze, per garantire progresso a tutti."
Enrico Ghezze, Amministratore Delegato della società Faloria. "Abbiamo organizzato una semplice cerimonia per il 5 febbraio, data che ricalca l'inaugurazione della funivia Faloria avvenuta 80 anni fa. Una cerimonia che per noi è ricca di significato. Ricorderemo l'apertura della nostra funivia, che fu una delle prime in Italia, ma anche la nostra storia, la capacità di reinventarsi, di stare al passo con i tempi, di potenziare l'offerta sia in pista che per quanto concerne l'accoglienza, con il rifugio Faloria che oggi è all'avanguardia, dotato di area benessere, che serve ottima cucina. Martedì vogliamo poi inaugurare la pista Scoiattolo che sta piacendo tantissimo. Ci siamo resi conto che a Cortina mancava un tracciato dedicato allo Scoiattolo, così abbiamo pensato di intitolare questa nuova pista al marchio di Cortina, al suo testimonial. L'investimento è stato tutto a carico della nostra società. Il progetto non rientra infatti fra quelli dei Mondiali di sci alpino del 2021, ma dà un valore aggiunto al settore. In quest'ottica stiamo lavorando per riaprire l'impianto che porta a Forcella Staunies."
PASSATO
La funivia Faloria compie 80 anni. L'impianto che all'epoca si chiavava Funivia “Principe di Piemonte” fu inaugurato il 5 febbraio del 1939.
Inaugurata alla presenza del Ministro delle Comunicazioni Antonio Stefano Benni e della Contessa Edda Ciano Mussolini. Il 5 febbraio 1939 fu una giornata di festa a Cortina d'Ampezzo. Festa del turismo, festa del lavoro, festa dell'autarchia. L'impianto fu definito subito poderoso e ardito, capace di onorare la tecnica e l'industria italiana, che dischiudeva nuovi vasti orizzonti al turismo e allo sport nelle Dolomiti e che quindi si andava ad inserire, come strumento efficiente di lavoro e di produzione, nel quadro dell'economia e dell'operosità nazionale. Il nuovo impianto era infatti una creatura perfetta della moderna meccanica italiana, realizzata in completo regime autarchico, ad un ritmo d'attuazione celerissimo: il provvedimento del Ministero delle Comunicazioni che autorizzava l'esecuzione del progetto è del 2 aprile 1938 e da questa data al 5 febbraio 1939 si fecero miracoli, solo che si consideri le difficoltà determinate dalle stagioni, dalla quota, dagli accessi. La sua realizzazione, avvenuta in 7 mesi di lavori, costituì per l’epoca una grandiosa impresa ingegneristica che coinvolse le maggiori società di costruzioni del tempo: la S.A. Redaelli di Milano per le funi, la Cerretti e Tanfani per la parte meccanica e il montaggio, e la SICEA di Merano per la parte muraria. Un’opera maestosa che consentì di rendere reale un sogno: collegare in modo rapido e comodo Cortina al Faloria, permettendo così al sempre maggior numero di appassionati dello sci e della montagna di raggiungere agevolmente i paradisi innevati che si affacciano a oltre 2.000 metri sulla Regina delle Dolomiti.
Il rito inaugurale della Funivia è stato semplice e nello stesso tempo solenne. S.E. Benni, Ministro delle Comunicazioni, la contessa Edda Ciano Mussolini, S.E. il Prefetto, il Federale, il Direttore Generale dell'Ispettorato cav. di gran croce Crispo, il Direttore della Banca d'Italia, sede di Belluno, il Presidente del Tribunale e le altre autorità, hanno passato anzitutto in rivista, nel viale della stazione, lo schieramento delle formazioni fasciste comandate dal Commissario del Fascio dott. Bianco e hanno quindi raggiunto la stazione inferiore della Funivia, tra ali di folla applaudente. E subito si è iniziata la cerimonia: S. Em. il Cardinale Piazza, Patriarca di Venezia, che è figlio di queste montagne, poeta di guerra, prelato di grande patriottismo, ha benedetto la nuova opera, esaltando quindi, in un breve discorso, le finalità spirituali, oltre che materiali, della moderna attrezzatura che la scienza pone a servizio dello sport.
“Il Commissario Prefettizio di Cortina, camerata Brissa,” si legge nei documenti storici dell'epoca, “ha rivolto il suo saluta al rappresentante del Governo Fascista, S.E. Benni, Ministro delle Comunicazioni, alla contessa Edda Ciano Mussolini presente alla cerimonia, alle altre autorità, rendendosi interprete dei sentimenti di gratitudine della Comunità d'Ampezzo per le provvidenze che il Regime moltiplica per potenziare Cortina, caposaldo del turismo italiano”.
Al tempo della sua costruzione era presente a Cortina solo un’altra funivia, la Cortina-Belvedere (oggi scomparsa) che univa il centro di Cortina con il colle di Pocol, ma nulla di paragonabile all’imponenza della Funivia Faloria.
In totale la funivia supera 900 m di dislivello e si sviluppa, allora come oggi, attraverso 3 stazioni: l’inferiore a Cortina, ubicata nei pressi della stazione degli autobus (metri 1.230 s.l.m.), l’intermedia in località Mandres (m 1.500 s.m.) ed una stazione a monte, raggiunta con un’unica successiva campata, superando un dislivello di 646 metri che, “con uno slancio rapidissimo ed emozionante”, approda al rifugio Faloria. Esaltante proprio quest’ultimo tratto della salita che prevede il transito della vettura a pochi metri dalla roccia: correndo parallela alla montagna viene regalata ai passeggeri una spettacolare vista sulle Dolomiti che difficilmente potrebbe essere catturata altrimenti.
La lettera al Sindaco di Cortina del 1925
PRESENTE
La società Faloria inaugura il 5 febbraio la pista Scoiattolo, la prima pista nuova di zecca che Cortina d'Ampezzo ha realizzato dopo anni. Non si tratta infatti di un ampliamento o di un allungamento di tracciati come è avvenuto sul versante delle Tofane: in Faloria c'è un tracciato nuovo, che parte da quota 2.054 metri, dall’arrivo a monte della seggiovia Bigontina, e che scende a valle per quasi 1 km, con una pendenza massima del 55% e un dislivello di 238 metri. Un pista nera adatta a sciatori esperti. Il tracciato ha una larghezza media di 32 metri, su una superficie complessiva di 27.400 metri quadrati, la pendenza media è del 27%, la massima del 55%, nel tratto finale.
L'idea è in cantiere già da un po' di anni. Il progetto è cominciato nel 2011, ma l'iter burocratico, complesso e lungo, è terminato lo scorso inverno e da Natale gli appassionati hanno potuto sciare su una pista completamente nuova.
La pista realizzata dalla società Faloria per un investimento di circa 300 mila euro, va ad aggiungersi alle altre quattro famose piste nere del comprensorio del Faloria: Vitelli, Franchetti, Stratondi e Bigontina per completare l’offerta rivolta a sciatori esperti. La nuova pista nera sarà servita dalla seggiovia Pian Bigontina-Costa Faloria.
Le piste nere, ossia adatte a sciatori esperti, nel comprensorio ampezzano sono oggi 10. L'ultima è appunta la nuova pista dedicata allo Scoiattolo. Nel comprensorio del Faloria ci sono altre 4 piste nere. La Vitelli alta lunga 1.169 metri con una pendenza massima del 51%; il Canalone Franchetti lungo 1.055 metri con pendenza che oscilla da un minimo del 31% ad un massimo del 51%; la Stratondi, lunga 846 metri e con la stessa pendenza massima del 51%, e infine la Bigontina, un tracciato lungo 766 metri con 221 metri di dislivello e una pendenza massima del 49%. Le altre cinque piste nere sono in Tofana. La più pendente è la Vertigine Bianca con pendenza massima del 60.4%. Vi è poi la Forcella Rossa, il tracciato più lungo di Cortina che misura oltre due chilometri: 2.102 metri e ha una pendenza massima del 62%. E' classificato come pista nera anche lo Schuss inserito nella Stratofana Olimpica che dove ogni anno si sfidano anche le atlete della Coppa del mondo di sci femminile. Una pista che ha una pendenza che oscilla da un minimo del 31% ad un massimo del 56.1%. E' una pista nera anche la Labirinti, un tracciato lungo 683 metri, con 284 metri di dislivello. Infine nell'area del Col Drusciè, c'è la A che è un'altra pista nera realizzata in vista dei Mondiali di sic alpino che Cortina organizzerà nel 2021: lunga 807 metri ha una pendenza minima del 36% e una massima del 57.5%.
FUTURO
Staunies potrebbe tornare presto in funzione grazie al nuovo progetto che prevede un funifor con un investimento da 9 milioni di euro.
La stazione di arrivo che si trova a circa 3 mila metri di quota, alle pendici del monte Cristallo, era stato realizzato per le Olimpiadi del 1956, impianto e pista di riserva in caso di problemi di innevamento delle altre piste. L’ultima concessione quarantennale è del 1971. Negli anni Ottanta erano stati eseguiti dei lavori che hanno visto la nascita di una stazione intermedia. Dopo cinque proroghe ottenute, e alcuni lavori effettuati, l'ultima è stata respinta.
La società che gestisce gli impianti di Cristallo e Faloria ha depositato un progetto per la sostituzione del vecchio impianto chiuso dall'estate 2016 con un funifor simile a quelli già installati ad Arabba, Sella Nevea o sul Monterosa Ski e Arabba.
«La cabina dell'impianto», spiega l'architetto Enrico Ghezze, Amministratore Delegato della società Faloria, «sarà sostituita da funi portanti laterali. I vantaggi di questa soluzione, rispetto ad una normale funivia, sono la forte resistenza al vento e la possibilità di avere una sola cabina che riduce gli ingombri e i costi di funzionamento, inoltre sarà presente un solo pilone lasciando quindi il canalone Staunies libero ed evitando di andare ad intaccare il delicato ghiaione che negli anni ha creato non pochi problemi ai piloni del vecchio impianto».
Un'altra novità è l'assenza della stazione intermedia che non consentirà più di percorrere la parte bassa della pista, caratterizzata da una pendenza minore dal tratto alto; Ghezze afferma che sarà possibile battere regolarmente tutta la pista tramite un battipista con il verricello, tratto che fino a due anni fa era lasciato freeride con possibilità di salita solo quando la neve si era compattata. Nonostante la pendenza massima del 67% non sia tra le più proibitive, uno tra i principali problemi era la "prima risalita" del battipista che andava effettuata senza verricello creando non pochi problemi agli addetti specialmente con molta neve fresca.
«L'impianto», sottolinea Ghezze, «è molto importante anche per la stagione estiva dando accesso al rifugio Lorenzi situato in un contesto unico e con l'attacco di importanti ferrate come la Bianchi e la Dibona».
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